Intervistiamo

Sentenza Tar: i pareri dei contendenti

Alla luce delle motivazioni pubblicate sal Tribunale, le note stampa di Sergio Abramo e del Comitato per Scalzo

Riportiamo integralmente le due note stampa dei contendenti in merito ai presunti brogli elettorali alla luce delle motivazioni della sentenza del Tar. Come spesso accade in politica i pareri sono discordanti ed entrambi gli schieramenti dicono di avere avuto giustizia. 

 



 

La sentenza del Tar Calabria e le relative motivazioni che hanno portato all’annullamento parziale delle elezioni amministrative del maggio scorso confermano quanto detto finora dallo schieramento del centro destra: non vi è stato broglio elettorale, ma solo errori. Il dettagliato documento redatto dal Tribunale Amministrativo Regionale chiarisce, una volta per tutte, che se ci sono delle responsabilità in questa vicenda, non sono, certamente, da addebitare a nessuno partito politico. Decade, quindi, la strumentale accusa di brogli che il centro sinistra ha tentato di agitare solo e per conto di propri interessi politici. L’unico risultato prodotto da Salvatore Scalzo e dal centro sinistra è aver dipinto Catanzaro come un luogo losco abitato da loschi individui. Scalzo ha gettato sulla città quintali di “letame mediatico” solo per propri tornaconti personali. E le motivazioni contenute nelle 46 pagine scritte dai giudici del Tar Calabria, se lette attentamente, confermano che non è stata trovata lo stralcio di una prova concreta. Tant’è che le elezioni non sono state annullate, ma si dovrà tornare a rivotare in 8 sezioni solo per errori operati da parte del personale nominato dal Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro. Basta pensare che in una sezione di quelle in cui si dovrà votare nuovamente, il segretario di seggio era il fratello del consigliere comunale Vicenzo Capellupo, primo degli eletti tra le fila del Partito Democratico di Salvatore Scalzo. Questo, conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che i brogli di cui parla il centro sinistra non esistono e comunque non possono essere addebitati al centro destra e al sindaco Sergio Abramo. Tant’è che il Tar, dopo aver verificato che in 26 sezioni ci sono state inesattezze di diverso genere, ha deciso di invalidare il voto soltanto in 8 di queste a causa di: errori di trascrizione, cancellazioni e conteggi sbagliati da parte dei Presidenti e degli scrutatori presenti nei seggi nella sottoscrizione dei verbali. Nella sezione 3 non è stato verbalizzato il numero delle schede autenticate. Nella 4 i responsabili di seggio hanno effettuato un errato numero di conteggi trascrivendo erroneamente la somma dei votanti. Nel verbale della sezione 18 sono stati indicati contraddittoriamente due valori diversi in ordine alle schede autenticate salvo però verificare che il numero dei votanti di questa sezione corrisponde al numero delle schede scrutinate. Nei verbali della 24 viene riportato una macroscopico errore di conteggio delle schede residue, infatti, vengono riportate 86 schede anziché 192 ma alla fine dei conti corrispondono i numeri dei votanti. Nella 28, quella speciale dell’ospedale in cui era segretario di seggio il fratello del consigliere Capellupo, manca una scheda autenticata e non utilizzata. Così com’è avvenuto anche nella sezione 70. Mentre nella sezione 85, alcune schede (3 precisamente) risultato timbrate ma non sottoscritte da uno scrutatore. Inoltre si registrano errori di conteggi e trascrizioni. Anche per quel che riguarda le accuse sull’uso del normografo da parte dei ricorrenti del centro sinistra, il Tar della Calabria considera “infondata la censura secondo cui l’uso del normografo vizierebbe l’espressione di voto”.Delle decine e decine  di errori e negligenze accertate commesse da scrutatori inesperti, solo in un passaggio si ipotizza, parlando al condizionale, che “la mancanza di schede autenticate e non utilizzate costituisca sintomo di grave illegittimità delle operazioni elettorali, potendo essa dar luogo al così detto sistema della ‘scheda ballerina’ “. Come a dire ad andare sempre in automobile ci si potrebbe trovare coinvolto in un incidente.La sostanza  è quella che abbiamo sempre sostenuto e che è scritta chiara nelle motivazioni che invitiamo tutti a leggere per esteso ovvero “ attesa la superficialità, la negligenza e l’incuria con cui è stato adempiuto l’incarico di componente della sezione elettorale, è quanto mai opportuno che la nomina dei seggi che si andranno a costituire sia possibilmente affidata a scrutatori di provata esperienza e a presidenti, altrettanto esperti e affidabili, che vigilino con attenzione e serietà sullo svolgimento dei compiti loro demandati”.

 


 

 

“Errori nell’annotazione dei verbali tra schede vidimate e elettori effettivi”. Errori di trascrizione, e non brogli, che capitano ad ogni tornata e anche al presidente di seggio più esperto”. Erano state queste le parole del responsabile dell’ufficio elettorale del Comune, Franco Catanzaro,  intervenuto in maniera del tutto inusuale e inopportuna ad una conferenza stampa indetta dal centrodestra cittadino e dal sindaco “sospeso” Abramo.

“Il TAR – questa la posizione del vero Sindaco di Catanzaro, l’ On. Mimmo Tallini –  ha solo accertato, tramite la Prefettura, che un certo numero di presidenti e segretari di seggio, nominati peraltro dal tribunale, non hanno saputo fare il loro lavoro, combinando disastri nella compilazione dei verbali”.

Leggendo le motivazioni espresse dal Tar scopriamo invece che  la mancanza di schede autenticate e non utilizzate costituisce sintomo di grave illegalità delle operazioni elettorali, potendo dar luogo al cosiddetto sistema della “scheda ballerina”.

“I vizi denunziati -si legge nella sentenza – non concretano mere irregolarita’ di ordine formale, ma vizi sostanziali invalidanti, anche a prescindere dalla sussistenza di elementi di prova in ordine alla eventuale manomissione delle schede autenticate di cui si sia persa traccia nella definitiva verbalizzazione, in virtu’ del mero pericolo di alterazione dei risultati elettorali che le denunziate illegittimita’ sono idonee a comportare”.

Ma non è tutto.  I giudici del tribunale amministrativo approfondiscono una delle irregolarità emerse dalla sezione 85 nella quale un discreto numero di elettori è stato iscritto per due volte nel registro delle tessere elettorali.
Rimane da spiegare – si legge nelle motivazioni – perché mai si sia dato luogo alla doppia annotazione di questi elettori, perché se un’episodicità del fenomeno avrebbe potuto ricondurlo nei fisiologici limiti di un errore compilativo, la reiterazione dell’annotazione lascia davvero perplessi e non sopisce l’ipotesi di una scorretta, se non illecita, espressione del voto.
Quello che l’accoppiata Catanzaro-Tallini dimentica è che il Tar ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica proprio per accertare eventuali responsabilità penali. Qualcosa di diverso insomma rispetto al semplice errore umano di trascrizione. Il Sindaco Tallini non crede che sia arrivato il momento delle scuse?

Autore

Salvatore Ferragina

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