Intervistiamo

Movimento 5 Stelle Catanzaro: parcheggio multipiano in Via Carlo V? No grazie!

Avreste mai immaginato di affacciarvi da via Carlo V e non vedere la Fiumarella a valle? Avreste mai creduto che altro cemento sarà colato in una zona ad altissimo rischio idrogeologico già colpita duramente dagli ultimi eventi alluvionali? Avreste mai sognato che qualcuno possa, anche solo per ipotesi, costruire laddove ragione e prevenzione sconsiglierebbero anche solo di piantare un chiodo? Se credete sia un sogno, bé per qualcuno lo è. Un megaparcheggio multipiano sorgerà sulle falde instabili del costone di montagna che sorregge (chissà ancora per quanto) via Carlo V di Catanzaro. Immaginate una collina friabile e già profondamente segnata. Immaginate ruspe e mezzi di lavoro enormi scavare e scuotere le fondamenta della roccia. Immaginate come potranno dormire tranquilli i cittadini catanzaresi che ci vivono sopra. Ed, infine, immaginate migliaia di tonnellate di nudo cemento che gravano su una terra stanca di sopportare gli abusi dell’ingegneria civile nostrana.

Da qualche tempo, attraverso comunicati stampa trionfalistici, l’attuale giunta comunale ci ha messi a conoscenza di diversi progetti tendenti a migliorare l’aspetto urbanistico della città. Uno di questi è relativo alla costruzione di un parcheggio multipiano nella zona di Via Carlo v (all’altezza delle scale di S.Maria del Mezzogiorno, sul versante a valle ndr) che dovrebbe risolvere l’annoso problema dei parcheggi nel centro di Catanzaro. Nei mesi scorsi (precisamente nel mese di febbraio), per poter avviare il progetto in questione, il comune ha chiesto un parere di competenza all’autorità di bacino regionale, in quanto la zona su cui dovrebbe sorgere la costruzione lambisce aree considerate a rischio elevato o molto elevato ed inserite nel piano di assetto idrogeologico (PAI). L’autorità regionale di bacino nella persone dell’Ing. Siviglia, pur consapevole di non potere ritenere vincolante il proprio giudizio, ha espresso parere NON favorevole considerando la pericolosità elevata del pendio su cui sorgerà il multipiamo e motivando, attraverso considerazioni di carattere tecnico, il parere negativo in merito alla costruzione, sottolineando che (si cita) “la zona è altamente fragile sotto l’aspetto idrogeologico e sismico, ed è stata oggetto di fenomeni sia franosi e alluvionali ripetuti e ricorrenti negli anni”. L’autorità di bacino, tiene però a sottolineare che “le zone a rischio sopra citate sono contornate all’esterno con una c.d. zona di rispetto dal raggio di 20 metri dal bordo perimetrato. La struttura è prevista immediatamente all’esterno di questa fascia di rispetto“. In una lettera successiva (Prot. Num 33027) il comune tiene a ribadire la “vitale importanza del progetto” e ribadisce che la costruzione dovrebbe sorgere in una zona “SEMPLICEMENTE confinante con le aree a rischio elevato e molto elevato del piano in questione” Con la successiva risposta (lettera del 21 giugno 2012 PROT. NUM 217989), l’autorità di bacino regionale specifica che le classificazioni del territorio a rischio risalgono a studi del 2000 relativi alla prima stesura del PAI, rimarcando la necessita di avviare ulteriori studi per l’aggiornamento del piano (lasciando chiaramente intendere che la zona del nuovo fabbricato dovrebbe rientrare in una zona sottoposta a misure restrittive per le nuove costruzioni) e tenendo a precisare che l’amministrazione comunale ne era stata opportunamente avvisata. L’autorità di bacino regionale conclude affermando che sarebbe opportuno aspettare l’aggiornamento del PAI prima di iniziare i lavori e che, in caso contrario, trattandosi di opera ricadente in area non vincolata, non dovrà essere trasmesso alcun progetto da sottoporre a parere di competenza (lasciando di fatto al comune l’onere sulla decisione relativa alla fattibilità dell’opera).

Altro cemento, dunque, come fosse la panacea di tutti i mali. Nessuno sforzo di riqualificare i flussi della mobilità urbana, nessun potenziamento dei mezzi pubblici di trasporto abbandonati ad un silenzioso declino, nessuna idea di sfoltire il centro cittadino dal carico delle migliaia di auto che quotidianamente lo intasano come insetti famelici. Cemento! Come se fosse una novità. Questa Città non merita soluzioni costose che non servono a nessuno se non a chi già pregusta la vittoria dell’appalto. Questa Città merita politiche di lungo respiro ed una visione del suo ruolo e della sua funzione che la muovano dal senso di non capoluogo cui siamo scaduti ad una nuova prospettiva di territorio urbano. Vogliamo autobus, non cemento. Navette, non cemento. Minitaxi elettrici, non cemento. La Funicolare funzionante, NON CEMENTO. Vogliamo poter percorrere a piedi le strade della città e perderci tra i vicoli del centro storico senza temere che possa cascare tutto perché qualcuno, che poi son sempre più d’uno, ci regala cemento. Per questo motivo invitiamo tutti i nostri concittadini ad un sana riflessione, affichè ci si opponga tutti insieme a questa scelta della giunta comunale. I cittadini di via Carlo V stanno già provvedendo ad unapetizione popolare contro questa costruzione che provocherà più problemi di quelli che sarà in grado di risolvere. Noi siamo dalla loro parte per difendere il nostro territorio e il benessere reale di tutti i catanzaresi. Per questo motivo ci aspettiamo che, ai prossimi banchetti organizzati dal MoVimento 5 stelle, la cittadinanza si unisca a noi firmando la petizione. E’ arrivato il momento di ragionare e di vivere come una vera comunità, non più come singole persone che abitano un territorio circoscritto, è arrivato il momento di partecipare alle decisioni della nostra città. Prossimamente (data ancora da definire) si terrà anche una conferenza stampa con tutte le realtà attive sul territorio, associazioni, movimenti, liberi cittadini e forze politiche per ribadire il nostro concetto: salvare il nostro paesaggio e il nostro territorio.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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