Intervistiamo

La citta che decolla? I Gruppi d’opposizione replicano al Sindaco

Scritto da Redazione
I più deboli stanno pagando i costi dello sforamento con IMU, TARSU, mense scolastiche, servizi sociali e tassa sull’acqua e nelle partecipate non ci vanno i migliori ma gli amici degli amici

“Ci teniamo a dire che l’attuale conferenza stampa tenuta dal sindaco Abramo oltre ad essere fortemente atipica si è rivelata sbagliata nei metodi quanto nei contenuti. Nei metodi perché queste informazioni avrebbero dovuto essere oggetto di un dibattito in consiglio comunale e non di una conferenza stampa. Un profondo errore di metodo che offre l’idea di una maggioranza nervosa oltre che irresponsabile. Nei contenuti abbiamo davvero molto da dire. La città non si è rimessa im moto e lo sanno i cittadini. Quartieri in preda all’abbandono, rifiuti disseminati per strada, condizione di sporcizia e degrado condizionano ancora e forse di più la vita dei nostri quartieri”. Lo affermano i Gruppi consiliari di opposizione nel commentare i dati emersi dalla conferenza stampa mattutina tenuta del sindaco ed in attesa di incontrare i giornalisti in occasione della conferenza stampa indetta per domani, alle ore 11.30 sulla questione sanità.

Patto di stabilità davvero destinato a rientrare?

“Il patto di stabilità, sforato dal centrodestra come evidente dagli atti dello stesso Comune per responsabilità di pezzi della sua stessa maggioranza appare come la leggenda di Penelope che prima disfà la notte e poi, di giorno, fa finta di tessere. Ma il patto di stabilità è davvero destinato a rientrare? Quello lo stabiliranno i conti di dicembre 2012 e non certo le parole del sindaco in questo momento. Una verità esiste certamente: chi ha pagato i costi dello sforamento di cui è colpevole la stessa maggioranza di Abramo. Li hanno pagati i più deboli (l’IMU sulla prima casa è la più alta d’Italia e si è proceduto ad un aumento lineare e inaccettabile della TARSU e della tassa sull’acqua), li hanno pagati i servizi essenziali, come quelli sociali e quelli della mensa scolastica, li ha pagati un senso di eguaglianza che oggi nella città sembra non esistere più. Forse il sindaco non si accorge che mentre i soliti e quelli che non ce la fanno più continuano a pagare, le solite pratiche di sostegno amicale e familistico rischiavano di prevalere, tanto nelle partecipate quanto nella vittoria delle gare. Nelle partecipate, il sindaco non solo ha dimostrato di non avere un progetto ma anche di non mettere i migliori alla guida ma gli amici e gli amici degli amici. E i danni continueranno a pagarli i cittadini di anno in anno. Come sempre. Inoltre non c’è stato alcun reale passo avanti nella lotta all’evasione, nella valorizzazione del patrimonio immobiliare. Era lì che bisognava da subito porre le basi per un sistema di raccolta di risorse che negli anni permettesse realmente che ci fosse un rigore economico unito all’efficienza dei servizi e alla riduzione delle imposte. Senza queste basi, il quadro economico della città anche negli anni a venire rischia di dipingere un capoluogo al collasso e costretto a mettere le mani nelle tasche dei cittadini solamente per garantire un minimo di servizi essenziali”.

Progetti ereditati dall’amministrazione di centrosinistra

“Gli unici progetti presentati fino ad ora sulla stampa – continua il comunicato – sono eredità della precedente amministrazione di centro sinistra vedi l’autostazione di piazza Montenero e villa Pangea. Una vergogna, solo inaugurazioni senza meriti. Il fallimento più grosso di Abramo in questi mesi riguarda però un altro aspetto, vale a dire la promessa centrale della sua campagna elettorale: garantire una filiera del comune con la Regione che mettesse Catanzaro al centro della Calabria. Questa filiera non solo non ha funzionato ma ha schiacciato Catanzaro in un ruolo assolutamente inconsistente e marginale. Gli esempi sono tanti e gravi. I soldi del contratto di quartiere non sono mai stati sbloccati. I soldi per l’edilizia sportiva promessi non sono mai arrivati. La sanità del capoluogo è al collasso con situazioni ai limiti dell’indecoroso, come nel caso della Fondazione Betania. L’università della città viene relegata ad un ruolo provinciale come dimostra la faccenda della facoltà di Medicina a Cosenza e la faccenda del protocollo non firmato tra università e regione. In tutto questo, il silenzio di Abramo è stato assordante, dimostrando che nel sistema del centrodestra Catanzaro non occupa un posto e un disegno centrale. Quindi questi mesi disegnano un lento a tirare a campare, senza programmazione e senza strategia. Si è dato via a qualche piccolo lavoro, che ha più il sapore di una mi sera campagna elettorale e che rischia di essere bloccato a breve in quanto il circuito finanziario comune-regione, cosa che è ormai chiara agli addetti ai lavori e su cui vige un silenzio assoluto, è assolutamente in tilt, incapace di garantire certezze e pagamenti. In una città dove ogni giorno si stanno perdendo posti di lavoro, dove la sofferenza sociale aumenta e dove aumenta l’insicurezza dei cittadini il centrodestra purtroppo ha dimostrato di non essere una forza adeguata alle esigenze e alla grande visione di cui ci sarebbe bisogno per uscire da una crisi di nervi e  di identità”.


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Redazione

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