Dia Catanzaro confisca beni per oltre 5 milioni a ndrine vibonesi

Beni per oltre cinque milioni di euro riconducibili ad Antonio Mancuso, 73 anni, di Limbadi, attualmente detenuto, ritenuto ai vertici della omonima cosca di Limbadi (Vibo Valentia), ed agli eredi Domenico Campisi, ritenuto vicino alla cosca Mancuso ed ucciso il 17 giugno 2011 nelle campagne di Nicotera (Vibo Valentia), sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia di Catanzaro. I provvedimenti di confisca, disposti dalla Corte di Appello di Catanzaro, confermano l’esito delle indagini patrimoniali, in quanto riguardano la quasi totalita di beni gia sequestrati grazie all’attivita della Dia nel contrasto all’accumulazione illecita di ricchezze.

In merito alla posizione di Mancuso, i giudici della Corte d’appello, nel provvedimento hanno scritto che non e stata in alcun modo dimostrata la compatibilita per flussi tra fonti di reddito ed impieghi. La Corte ha disposto la restituzione di due unita immobiliari su 70 perché pervenute nel patrimonio di Mancuso per usucapione giudizialmente accertata.

Per quanto riguarda i beni riconducibili a Campisi, la Corte d’appello rileva che l’analisi dei redditi familiari complessivi, riportati dal 1993 al 2010, mostra una chiara sperequazione tra percepito e speso. E’ di intuitiva evidenza che il complessivo valore dei beni indicati e sproporzionato rispetto alle condizioni di reddito di Campisi e del coniuge.

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento