Intervistiamo

Costanzo querelato: la replica dell’interessato

Il Consigliere provinciale e comunale risponde al DG Mancuso dell’Asp Catanzaro che ha trasmesso in Procura una denuncia.

“Mancuso mi ha querelato? E’ solo un atto di debolezza. Dal direttore generale dell’Asp mi sarei aspettati risposte concrete alle tante segnalazioni, non querele. Alla querela, comunque, risponderò nei modi e nei tempi che riterrò più opportuni. Una cosa è certa: il dottor Gerardo Mancuso passerà alla storia della sanità catanzarese, non solo per aver drasticamente ridotto il bilancio aziendale, – come egli ha più volte detto – ma soprattutto per essere stato il primo dg a querelare un consigliere provinciale e comunale per aver osato esercitare le sue funzioni di critica e controllo. Un bel risultato!In merito al mio ultimo intervento sulle laute indennità di risultato, relative all’anno 2007, Mancuso risponde solo che le somme andavano erogate, ma è completamente fuori strada in quanto non è stato da me soltanto sindacata la consistenza del fondo della dirigenza amministrativa, bensì il fatto che, a partire dal 2006 e negli anni seguenti non sono stati assegnati gli obiettivi alle U.O./Servizi, condizione primaria per arrivare alla liquidazione dei fondi.
Non mi risulta inoltre che ci sia stata alcuna valutazione da parte del NAVS. Infatti con nota prot. 172 del 3.9.2007, il presidente del NAVS ha chiaramente sottolineato di non essere nelle “condizioni di trasmettere copia di verbali che sottendono alle modalità di verifica e valutazione dei dirigenti, utilizzate per l’adozione dell’atto deliberativo n. 34/07 atteso che questo organismo non è a conoscenza dell’atto. Ad ogni buon fine si specifica che il NAVS per l’anno 2006, non ha ancora avviato la procedura di valutazione degli obiettivi raggiunti”. Mancuso saprà certamente che la delibera 34/2007 è quella che costituisce ed eroga per l’area della dirigenza amministrativa dei fondi enormi.Non solo, nell’anno 2009 sono state date due trance consistenti per il risultato 2007, senza alcuno dei precedenti presupposti. E’ questo che chiediamo di verificare alla Magistratura contabile.Asserire, come ha fatto il dg, che tutto è “frutto di norme e direttive regionali” non è certamente frutto di oculata valutazione della vicenda. 
Mancuso dovrebbe spiegare, questo sì alla magistratura contabile e penale, come si fa a reperire nell’anno 2011 residui del 2007 che nel complesso superano quella che era la consistenza iniziale del fondo dei risultati dei dirigenti.Scaricare poi le responsabilità sulle precedenti gestioni non è certamente una bella cosa. La delibera n. 258 è, infatti, il frutto della sua autonoma gestione commissariale.Egli stesso asserisce che proprio per la consistenza delle somme ha proceduto ad “un’attenta analisi” della vicenda, che lo ha portato, valutando gli atti amministrativi, prima a sospendere l’efficacia della delibera 258 e poi all’annullamento. Quindi aveva verificato che vi erano delle illegittimità, diversamente non si spiega l’annullamento. Ora dovrebbe spiegare come ha fatto a riesumare una delibera annullata, con un semplice provvedimento amministrativo, senza dare neanche conto come mai “l’attenta analisi” che prima l’aveva indotto ad annullare, poi lo ha convinto a liquidare laute somme.
A noi pare che la tanto decantata ed osteggiata (a parole) politica dei “compari” e “comparucci” continua invece imperterrita sotto la sua gestione.Inoltre, nei giorni scorsi, il dg Mancuso ha erogato l’indennità di risultato per i primi 9 mesi del 2012, senza alcun obiettivo assegnato, senza alcuna valutazione e senza alcun piano triennale per la perfomance, violando il comma 2 e 3 dell’art. 16, e comma 1 e 4 dell’art. 31 del decreto legislativo n. 150 del 2009, ma anche le delibere della CiVIT (Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche) n. 89/2010, n. 6/2011. Il dottore Mancuso, prima di liquidare le predette indennità si doveva preoccupare di liquidare ai dipendenti i buoni mensa e tutte quelle indennità contrattualmente previste per le quali sono stati attivati numerosi decreti ingiuntivi, com’è avvenuto per i turni di reperibilità. Gli ultimi atti ingiuntivi sono pubblicati proprio sul sito aziendale.
Dovrebbe spiegare il dg per quale motivo un dipendente che effettua turni di reperibilità nei mesi di novembre e dicembre del 2011, a distanza di un anno debba essere costretto a ricorrere al Tribunale del Lavoro per avere riconosciuta una indennità di € 20,65 per un turno di dodici ore. E’ questa sana amministrazione? Lo dica ai dipendenti del Comparto che aspettano un buono pasto di 5,16 € dal mese di gennaio 2012. Vorremmo che insieme alle querele Mancuso si preoccupasse di risolvere anche i problemi spiccioli dei tanti dipendenti e cittadini che quotidianamente ci contattano per avere giustizia. Altro che grilli e lobby!”.

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento