Intervistiamo

In 30 mila a Catanzaro per la manifestazione dei sindacati

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Ieri la città di Catanzaro si è svegliata circondata da una strana atmosfera. Vigili urbani ad ogni angolo di strada, polizia e carabinieri in tenuta antisommossa ed uno strano silenzio irreale che aleggiava nelle vie, attorno ai palazzi. Un silenzio di breve durata, sì, perché oggi il capoluogo è stato testimone di un evento che non dimenticherà facilmente per il pathos con cui i protagonisti lo hanno riempito. La manifestazione dei sindacati calabresi, Cgil, Cisl e Uil ha mobilitato migliaia di lavoratori, disoccupati, precari, studenti. Secondo la stima dei sindacati 30 mila, hanno sfilato per le strade di Catanzaro, ma poco importa se il numero in realtà a sfiorato gli 11 mila, per le persone presenti l’importante era il messaggio da lanciare forte e chiaro alle istituzioni ed al Governo nazionale “Restituiamo alla nostra regione dignità. Rendiamola nuovamente protagonista del proprio destino attraverso un reale sviluppo economico”. Questo lo slogan principale dell’intera manifestazione che ha letteralmente lasciato attonita la popolazione. Un serpente umano lungo un km, che dai giardini di San Leonardo, ha lentamente raggiunto piazza Prefettura accompagnato dagli inni tipici che caratterizzano le manifestazioni sindacali. “Noi arriviamo da Crotone, lì la situazione è veramente allarmante – spiega un gruppo – ci sono quindicimila disoccupati e ogni due giorni chiude un’azienda”. Rappresentanti di ogni categoria professionale in piazza ad ascoltare i leader regionali e l’unico segretario nazionale, Susanna Camuso (Angeletti e Bonanni assenti entrambi per motivi di salute), “Questa è la Calabria che voglio vedere! Una regione che non si arrende. Tutti dovrebbero guardare questa piazza e il messaggio che manda – ha gridato Susanna Camusso iniziando il proprio discorso -. Bisogna cambiare filosofia di pensiero. È assurdo che ancora oggi il figlio di un operaio non possa diventare dottore! Non è vero che i ricchi pagano di più – continua riferendosi alle tasse – sono sempre i poveri a pagare più del dovuto!”. Inevitabili riferimenti alla situazione di Reggio Calabria: “Vogliamo atti immediati di trasparenza sul Comune di Reggio. Senza legalità non si può andare da nessuna parte, la criminalità si combatte con la trasparenza” ha concluso Camusso.

Autore

Salvatore Ferragina

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