Chiusura Conservatorio: dura nota di Danilo Gatto contro Abramo

L’ex assessore attacca in una nota il Comune impegnato quelle che non sono priorità delle città

C’è un solo modo per coprire le proprie responsabilità o colpe: quello di spararle grosse, ma tanto grosse in modo che il boom della sparata offuschi per un po’ le proprie malefatte.

Il sindaco Abramo, per mascherare infatti il fallimento storico della chiusura, dopo soli 5 anni, della sede del Conservatorio a Catanzaro, istituzione agognata per decenni da centinaia di giovani, vaneggia di numeri immaginari come fossero i voti delle sezioni elettorali sotto indagine”. Lo dichiara Danilo Gatto, ex Assessore Comunale Sport e Istruzione.

Un milione di euro di strumenti musicali acquistati, e per giunta senza impegno di spesa? Ma queste cose potevano accadere solo al Comune di Reggio Calabria nell’era Scopelliti, non certo a Catanzaro con Rosario Olivo e il rigoroso dottor Lino Costantino a tenere sotto controllo tutte le spese.

Un milione di euro – continua Gatto – sarà invece quanto costerà alle 250 famiglie catanzaresi accompagnare due volte la settimana i propri figli a Vibo, dal momento che, e se il Sindaco non lo sa glielo dico io, il 25 settembre, con decreto proprio, il Direttore del Conservatorio ha disposto il trasferimento degli alunni del Polo Didattico di Catanzaro nella sede di Vibo Valentia.

Perché il Comune pagava gli insegnanti? Bastava chiederlo ai suoi consiglieri che nel 2008 votarono all’unanimità la Convenzione che destinava l’Istituto Rossi: perché era il solo modo per finanziare l’apertura di nuove classi di studio in quanto per legge, con l’attuale stato delle risorse, non si può aprire in Italia una cattedra se non se ne chiude un’altra, e mai nessun Conservatorio avrebbe potuto, da solo, aumentare popolazione ed organici.

Chieda, altrimenti, come avrà fatto la Provincia di Crotone per rubare gli alunni all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro attraverso un accordo con Reggio Calabria, con la differenza che noi all’epoca non danneggiammo nessuno.

Perché – domanda Gatto – non è partita la sala di registrazione al Conservatorio, costata 70.000€ e finanziata per 50% da fondi dell’ANCI con un bando sulle città universitarie in cui il nostro progetto si classificò secondo? Semplice, perché a distanza di due anni il centrodestra non è stato in grado di approvare un regolamento (per il cui utilizzo giacciono ancora inutilizzati dei fondi predisposti da me) che avrebbe fatto onore alla città e ampliato l’offerta didattica.

Gli strumenti non dovevano essere comprati? E su cosa avrebbero dovuto suonare gli alunni, sulle sedie? Gli strumenti acquistati in quattro anni per un importo totale inferiore ai 200.000€, dati in comodato insieme alla sede, sono in ogni caso inventariati al patrimonio della città di Catanzaro, e un Comune oculato ne avrebbe tenuto conto, ma il Sindaco Abramo spara parole e numeri a vanvera dimostrando di non conoscere ciò di cui parla, e il fatto incontrovertibile è che noi abbiamo fatto aprire il Conservatorio a Catanzaro, nell’unica forma in cui esso era possibile, e voi l’avete chiuso. Se vi fosse stato davvero a cuore avreste veramente sfruttato la filiera del Comune-Provincia-Regione-Governo tutto in mano al centrodestra, per il quale avete fatto propaganda e chiesto i voti, chiedendo al Ministero l’autonomia, possibile dopo tre anni di sperimentazione, ovvero già dal 2011. In questo modo – conclude Gatto – sarebbe davvero diventato il Conservatorio di Catanzaro e se ne sarebbe fatto carico lo stato, e non più il Comune. Non è forse nata così anche l’Università?

Ma ognuno si dà le priorità che ritiene. Il Conservatorio chiude perchè il vostro dibattito è occupato dalla soddisfazione del consigliere X per la nuova fermata dell’AMC, e dalla soddisfazione dell’assessore Y per il successo della riunione di tre uffici grazie ai quali è riuscito a fare tagliare l’erba.

Il resto è solo propaganda, come insegna la buona scuola di Scopelliti, di Formigoni, della Polverini. Ah già, la Polverini non c’è più”.

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Redazione

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