Guerriero: emergenza sanità, la maggioranza snobba le richieste

La maggioranza di centrodestra continua a sollecitare chiarimenti al proprio governatore in merito ai termini e ai reali contenuti della convenzione che il “Pugliese-Ciaccio” ha siglato con l’ospedale “Bambin Gesù” di Roma. Il silenzio caduto sulla definizione dei posti letto su scala regionale dopo la mancata sottoscrizione dell’accordo tra Ateneo “Magna Graecia” e Regione alimenta dubbi e preoccupazioni che si aggiungono a quelle per il destino di decine di lavoratori del comparto sanitario. Ma i capigruppo del centrodestra chiamati a raccolta dal presidente del consiglio Ivan Cardamone, nella riunione di qualche giorno fa, hanno deciso di snobbare per l’ennesima volta le richieste e gli ordini del giorno della minoranza che, guarda caso, chiede la convocazione urgente di una seduta ad hoc del Consiglio sulla emergenza sanità. Perchè di emergenza si tratta se si guarda anche alle lunghe file di attesa e dolore in coda ad un Pronto soccorso che nonostante le professionalità manca in rapidità e alcune volte anche sensibilità. Perché di emergenza senza risposte si tratta se fino ad un mese fa i malati oncologici, e quelli in attesa di conoscere o verificare lo stato della propria malattia, potevano sottoporsi alla Pet al Policlinico di Germaneto, e da un mese a questa parte, non si sa per quale motivo il rettore dell’Ateneo che ha la titolarità dell’uso dello strumento, ne vieta l’uso ai pazienti esterni. Nel silenzio assoluto degli amministratori ad ogni livello istituzionale e competenza, si creano danni e drammi umani: oggi, un malato oncologico può attendere fino a sei mesi per una Pet che svolgerà al “Pugliese-Ciaccio” dove si eseguono al massimo dieci Pet al mese grazie ad un mezzo mobile con Pet preso in fitto dall’Asp e utilizzato dai bravissimi medici e paramedici della Medicina nucleare del “Pugliese-Ciaccio”. Non sarebbe più comodo ed economico acquistare una Pet piuttosto che continuare con questa trafila che danneggia prima di tutto i pazienti costretti a sopportare spese per potersi sottoporre alla Pet fuori regioni, restringendo i tempi delle attese, visto che soprattutto in questo tempo di malattie il tempo è prezioso per la sopravvivenza? Per il direttore generale dell’Asp Gerardo Mancuso che trasferisce e apre reparti nel Comune di Lamezia, senza nulla togliere a quel territorio e alla legittima qualificazione di un servizio sanitario a disposizione di tutti, non si interroga su come venire incontro ai malati oncologici che hanno bisogno di sottoporsi alla Pet ma senza giocare d’azzardo aspettando liste d’attesa improponibili? La maggioranza che sostiene il governatore regionale nonché commissario straordinario della sanità potrebbe tentare di rispondere, magari nei fatti, a questi interrogativi o magari permettere a tutti noi di discuterne seriamente, interpellando il diretto interessato.

Autore

Salvatore Ferragina

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