Intervistiamo

Anima randagia: Catanzaro non è pronta ad avere il cane di “quartiere”

Scritto da Redazione

“Purtroppo abbiamo costatato che i cittadini catanzaresi non sono pronti ad avere il cane di “quartiere”. Questo è quanto abbiamo carpito leggendo l’ultimo pensiero esposto da un residente di Via Pascali e ascoltandone altri in merito alla vicenda del cane di nome Braccobaldo. C’è troppa ignoranza e cattiva informazione sulle cause e le conseguenze del problema del randagismo e ancor più grave è il nostro sentirci impotenti di fronte a cotanto menefreghismo. – Lo scrive in una nota Francesca Console Presidente Associazione “Anima Randagia” Per la Tutela degli Animali in Calabria – Un paese con senso “civico” ha rispetto per qualsiasi essere vivente, tolleranza verso chi cerca di fare del proprio meglio per migliorare e cambiare determinate situazioni che alla fine, volendo o no, coinvolgono l’intera comunità. La sporcizia non è la principale conseguenza del problema del randagismo anche perché se andiamo ad analizzare meglio la questione affermiamo con massima sicurezza che i “bisognini” presenti su marciapiedi, strade e in ogni dove sono solo ed esclusivamente dei tanto amati cani di proprietà i cui padroni non hanno, qui si può parlare di senso civico, l’accortezza di raccogliere da terra, perché il cane randagio, e parla chi ne accudisce e ha avuto davvero tanti, è un animale molto molto più pulito e “civilizzato” rispetto al suo nemico a due zampe.

E’ giusto chiudere i cani randagi in canile? Beh si, potrebbe essere giusto, solo se si hanno strutture idonee e adeguate che garantiscano la loro permanenza in maniera dignitosa. E’ giusto continuare a spendere fior di soldi pubblici, i vostri soldi, per mantenere cani in condizioni pietose in canile? Cani che continuano a moltiplicarsi dentro e fuori le strutture solo perché ancora oggi in questa città non si è voluto capire che la sterilizzazione è l’unico modo per arginare tale fenomeno che tanto è citato dalla bocca di animalisti e volontari? Perché, ci domandiamo, invece di telefonare a noi Associazioni per prendere cani e gatti dalla strada, non fate, come dice il signore residente? Perché non ve li portate a casa anche voi i cani randagi? Magari se iniziaste a fare così sarebbe per noi un gran sospiro di sollievo visto che ogni qual volta un randagio finisce in Associazione sono soldi, sempre vostri soldi, che il comune guadagna e non spende per mantenerlo perché è tutto a nostro carico.

Volete i cani in canile? Sapete dov’è il canile della vostra città? Sapete come vengono detenuti i cani nel canile della vostra città? Ponetevi questa domanda, raggiungete il vostro canile e poi riparleremo di civiltà. Iniziate a chiedervi quanto costa al mese mantenere 300 cani alle vostre casse comunali, quanto costa a voi con le vostre tasse mantenere veterinari dell’Asl, operai e cani randagi. Ma soprattutto guardatevi intorno e osservate…i cani randagi sono quelli che voi stessi abbandonate in strada perché non più voluti che partoriscono ogni 6 mesi infinità di cuccioli…questo è il randagismo. Noi e tanti altri abbiamo rispetto per ogni essere vivente, umano o animale, molti di voi invece hanno un rispetto a senso unico”

Nelle due foto la cagnolina Noà recuperata dall’Oasi Canina di San Floro, com’era e com’è adesso.

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Redazione

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