Intervistiamo

Parte oggi Festival “Tarantella Power”

Scritto da Redazione
Aprono i ‘Bunarma’ e ‘Spakka Neapolis 55’; nel pomeriggio l’originale performance del ‘Nigun Clarinet Quartet’

Ai nastri di partenza, nel suggestivo centro storico di Badolato, l’atteso Festival “Tarantella Power” (tredicesima edizione), con il borgo medievale che già respira aria di gran festa, e tutto che fa pensare ad una “cinque giorni” (dal 23 al 27 agosto) di forte animazione e partecipazione.

Gli amministratori locali, in testa il sindaco Nicola Parretta, stanno ultimando i particolari della comunque complessa “logistica” che sottende all’iniziativa: organizzazione degli spazi, degli stand, dell’accoglienza e della mobilità.

L’Associazione “ARPA”, che cura direzione artistica e organizzazione del “Tarantella Power” è fiduciosa sul buon esito, vista qualità ed originalità degli artisti in campo, e comunque per le peculiarità di esaustivo “contenitore” all’insegna della musica e della danza popolare, ma pure per la nutrita serie di eventi collaterali. Ma veniamo al cartellone vero e proprio.

La kermesse ha il via dunque oggi, con l’esibizione in Piazza Fosso, alle ore 21.30, dei Bunarma (in dialetto antico calabrese, “d’animo buono”) che intrecciano le parole del dialetto calabro e come giocolieri le strappano al passato e alla quotidianità e le fondono con i ritmi antichi del popolo, creando una musica che sa di etnico e di magia, di ricordo e di promessa. “Ncantu”, è il loro primo album che ben racconta di quest’intreccio, davvero un “canto d’incanto”.

Loro sono Asia, Saverio Garipoli, Sasà Filippone e Meki Marturano: insieme iniziano un percorso, nel lontano 1998, che dal racconto delle storie e delle leggende della loro terra, attraversa le tradizioni e si trasforma in un primo successo con la creazione di “Voliri Volari,” colonna sonora della “Varia” (manifestazione popolare palmese), frutto della collaborazione con gli amici RAGAINERBA. Insieme, i due gruppi, incidono un album nel 2006 dal titolo “Aundi Vai”, la cui presentazione al Teatro Greco di Palmi è momento di grandi riconoscimenti e di grandi emozioni.

Quando le strade si separano, i Bunarma si chiudono in studio ed iniziano a comporre una musica che, senza tradire le origini, sperimenta un mix tra genere etnico e pop. Fisarmoniche, chitarre battenti e tamburelli unite ai suoni delle chitarre elettriche e dei sintetizzatori. E difatti, ascoltando “Bunarma”, terzo album, che prende il nome dal gruppo, è evidente che per ciascuno di loro la musica delle origini e della gente non è superata, ma si può reinventare di continuo stando al passo coi tempi.

Grazie al loro grande amico musicista Massimo Idà nasce l’amicizia con Vincenzo Incenzo, noto paroliere di Renato Zero, PFM, Meneguzzi, Pausini, che cura tutti i loro testi in italiano. “Arrivau ccà” è il brano che inaugura la collaborazione della band con il poeta ed è ancora una volta un testo dedicato alla terra calabra.

 Alle 23, 30 secondo concerto con Spakka Neapoli  55, gruppo legato, manco a dirlo, alla città di Napoli e all’idea di crocevia culturale che ha rappresentato attraverso i secoli. Il progetto artistico è frutto di una storia fatta di ricerca e sperimentazione tra i linguaggi musicali della tradizione orale e quelli legati alla modernità ed alle altre culture. Il gruppo nasce nel 2000 con il nome “Spaccanapoli” (la via che divide in due il cento antico di Napoli) fondato da Monica Pinto e Antonio Fraioli.

Fin oggi il gruppo ha compiuto numerose tournèe internazionali tutta Europa e si è esibito in tutti i più importanti Festival e rassegne musicali di World Music e di musica tradizionale con notevoli i riscontri di pubblico critica, compiendo inoltre diversi concerti in Messico, U.S.A., Malesia, Giappone, Nuova Caledonia, Canada dove nel 2003 vince il “Prix Mirror: des Musique et traditions du monde”. Nel 2001, il gruppo ha aperto i due concerti di Manu Chao, tenutisi a Genova e a Napoli, in Piazza Plebiscito.  Nel settembre 2002  apre i due concerti milanesi di presentazione in anteprima mondiale del disco “UP”di Peter Gabriel.

Ancora nel 2004 apre il concerto di Genova e si esibisce insieme alla rock star inglese. Sempre nel 2004 la band cambia il proprio nome in “Spakka Neapolis 55″ per esprimere in maniera più evidente il concetto che è alla base della propria ricerca artistica. L’attualità di del presente (Spakka), le radici culturali antiche (Neapolis) e il mondo della tradizione (55, che nella cabala napoletana sta a rappresentare “’a musica”)!
Nel 2002 la famosa serie televisiva americana “The Sopranos” ha scelto la canzone “O’Mare” tratta dall’album “Lost Souls/Aneme Perze”” per la colonna sonora dell’episodio N°43 “The “Weight”. Nel 2007 i brani “O’Mare”, “Santa notte”, e “Mmiezo a festa” sono stati scelti per la colonna sonora della seria televisiva “The Long Way Down” (episodi N°1 e 2) prodotta dalla BBC e con Ewan Mc Gregor e Charley Brooman.

 

Nel pomeriggio, alle 18.30, in piazzetta Municipio, si esibisce il “Nigun Clarinet Quartet”, costituito dai giovani musicisti calabresi Michele Giovinazzo, Antonio Capula, Gabriele Calcopietro, e Michele Napoli, nato dalla necessità di condividere la passione per la musica e il desiderio di far conoscere e valorizzare uno strumento versatile e dalla voce quasi umana, qual è il clarinetto.

L’obiettivo musicale della formazione va al di là dalla più comune pratica cameristica, il quartetto propone un repertorio che analizza le scritture ed i periodi musicali nella loro interezza: dalla classica e contemporanea fino al jazz. Prerogativa del loro stile è la ricerca timbrica, espressiva, caratterizzata da una continua sperimentazione sulle vastissime possibilità espressive degli strumenti che compongono la famiglia del clarinetto. Una formazione piccola ma enormemente versatile che riesce a soddisfare ogni esigenza cromatica imitando le caratteristiche sonore di organici molto più grandi.

Il gruppo si è esibito per prestigiose Associazioni, Rassegne e Festival di primaria importanza sia in Italia che all’estero riportando ovunque ampi consensi di pubblico e di critica.

4 Clowns – divertimento sketch per quattro clarinetti, nasce dall’idea di creare un pezzo di teatro musicale per un ensemble da camera immaginando di poterlo chiudere in una valigia per portarlo in giro. Il titolo contiene un gioco di parole oltre all’esplicito “4 Clowns” e cioè: 4 nella fonetica inglese diventa “for” quindi traducendo il titolo significherebbe anche “per pagliacci”.

Ma all’interno del titolo altri significati vengono fuori perché la parola clown nasconde una doppia matrice e cioè: “cl” in musica è il modo per indicare la riduzione della parola clarinetto e “own” che tradotto come verbo significa “riconoscere”, quindi 4 clarinetti che “riconoscono”, in questo caso, di essere clowns. Il sottotitolo lascia chiaramente intuire che vi sarà un’azione teatrale ed in questo caso specifico un’azione clownesca. Questa particolare performance richiede al quartetto di clarinetti, oltre alla consueta pratica esecutiva, notevoli doti attoriali per rivisitare attraverso la musica e nell’azione teatrale tipici gesti clauneschi. Questo progetto originale, presentato nei mesi scorsi in prima assoluta al teatro Cilea di Reggio C., scritto dal compositore Girolamo Deraco, dedicato al Nigun Clarinet Quartet che l’eseguirà con la regia di Nino Cannatà, è una produzione realizzata  interamente da un ensemble di artisti calabresi, felici di metterla in scena per la prima volta in versione di spettacolo completo, nel suggestivo palcoscenico del centro storico di Badolato.

 

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento