Un amore sconfinato

I pensieri del nostro inviato tascabile Valerio

Un amore sconfinato

Beh, adesso sono un po’ imbarazzato nello spiegare cosa significa per me la parola Catanzaro. Una parola che, soltanto quando viene pronunciata, un brivido attraversa il mio corpo. Fino a 6 anni fa, quando ancora abitavo nel capoluogo calabrese, sarà perchè ero ancora piccolino, sarà perchè quando si è lontani si sente molto di più la mancanza della propria squadra e della propria città, sarà per quello che volete voi, ma è dal 1998 che il mio amore verso la squadra di calcio della mia città è diventato molto profondo. Ogni giorno sempre più, un amore che ho sin da quando avevo 7 anni e che non conosce confini. E credo che non tutti al mio posto avrebbero continuato a tifare per la squadra della città in cui si è nati un po’ per caso, in un ambiente sempre ostile al Catanzaro, dove si viene insultati solo perchè si ama profondamente una squadra che non è il Messina. Facile tifare e andare allo stadio per seguire una squadra di serie B che lotta per la serie A, e quando si chiamava Messina Peloro tutti dicevano di tifare Milan, Juve o Inter smentendo di essere tifosi del Messina calcio. Se avessi cominciato a tifare per il Catanzaro solo nei momenti facili di certo avrei cominciato a dire di essere catanzarese solo a settembre del corrente anno. Senza mai vergognarmi di portare in alto il nome della mia città, senza mai arrendermi, a differenza di molti altri con una passione sempre più grande ogni domenica nonostante quegli anni di anonimato e in cui la squadra della mia città offriva spettacoli deprimenti.
Anche nei periodi più neri della nostra storia sempre a pregare a mio padre: Papà ma quando mi porti allo stadio a vedere le aquile giocare? E la solidità della mia fede verso il Catanzaro è stata messa a dura prova anche recentemente, dapprima nel 2001, per la cocente delusione della finale persa con il Sora, poi soltanto qualche mese fa, per l’ennesima grande delusione con l’Acireale. Ma ormai, dopo aver superato tante prese in giro dai messinesi, tanti tradimenti della mia squadra del cuore, dal mio cuore esce un solo nome: il Catanzaro. E presto, quando per la mia vita torneranno i momenti facili (ritorno a Cz) potrò dire di essere orgoglioso di aver sostenuto il mio grande amore anche nei momenti più bui, nei momenti più difficili. E se ho appreso quello che vuol dire essere tifosi del Catanzaro lo devo a un caro amico che diversi anni fa mi pronunciò la seguente frase: “Anche nella cattiva sorte bisogna credere , soffrire, combattere per qualcosa, qualcosa che si chiama resurrezione, resurrezione di un mito, caduto ma non scomparso mito che non può essere cancellato dai nostri cuori, mito che si chiama… Catanzaro.”
Questo vuol dire essere veramente tifosi del Catanzaro, sostenere la propria squadra soprattutto nei momenti più difficili senza arrendersi mai neanche di fronte alle continue prese in giro e agli sfottò, sempre orgoglioso di gridare: FORZA CATANZARO

Eternamente Giallorosso.
Valerio Maria Cacciola

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Redazione

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