Aumentano ancora i prezzi di benzina e carburante

Non si arresta l’aumento dei prezzi del carburante: volano le accise in Italia, l’esodo estivo diventa carissimo

Non se l’aspettava nessuno ma da sabato 11 Agosto una nuova sorpresa per le tasche degli taliani è arrivta. Continua, inarrestabile, la voglia di aumentare le accise sulla benzina per incassare più soldi. Ed ecco che a partire da sabato 11 agosto 2012, nel bel mezzo delle ferie estive e dei lunghi viaggi conseguenti, scatta un nuovo aumento delle tasse sul carburante che, inevitabilmente, farà schizzare in alto, semmai ce ne fosse ancora bisogno, i prezzi del rifornimento. Per accisa si intende un’imposta indiretta inserita sulla fabbricazione e la vendita di prodotti di consumo: è un tributo che colpisce unicamente singole produzioni e singoli consumi.

Sicuramente le più conosciute, a livello italiano, sono le accise varate sui prodotti energetici, anche se in realtà le ritroviamo anche sugli alcolici e sui tabacchi. Siccome l’accisa concorre a formare il valore dei prodotti, l’Iva sui prodotti ad accisa grava anche sulla accisa stessa. In sostanza viene imposta una tassa (l’Iva) sulla tassa (l’accisa).

TUTTI I NUMERI DELL’AUMENTO – E’ l’Agenzia delle Dogane, con un duplice comunicato pubblicato venerdì 10 agosto 2012 sul proprio sito internet, a rendere pubblico l’aumento delle accise che è partito sabato 11 agosto 2012 e che cesserà solo il 31 dicembre dello stesso anno

– Le aliquote dell’accisa sulla benzina hanno subìto un incremento di 0,42 centesimi di euro al litro passando, per la benzina, da 0,724 euro al litro a 0,728. Per il diesel, invece, gli 0,613 euro al litro precedenti arrivano a 0,617 euro al litro.

– Questo incremento di 0,42 centesimi al litro (4,20 euro su mille litri), per il discorso della ‘tassa sulla tassa’ si trasformeranno in 0,51 centesimi di euro al litro di aumento a causa dell’applicazione dell’Iva 21%.

I MOTIVI DEL RINCARO – Nel duplice comunicato dell’Agenzia delle Dogane, tra le motivazioni, si legge questo:

– “La legge n.183/2011 all’art. 33, comma 30, ha stabilito che, nel corso dell’anno 2012, vengano generate maggiori entrate pari a 65 milioni di euro, per mezzo dell’incremento dell’aliquota dell’accisa sulla benzina, sulla benzina con piombo, e sul gasolio usato come carburante”.

 BENZINA VICINA A 1,95 EURO AL LITRO, ALTRO CHE MAXI-SCONTI … – Come ben sappiamo, ogni nuovo aumento delle accise è un’ottima ‘scusa’ per vedere aumentare il prezzo del carburante di quasi il doppio del rincaro previsto.

– Secondo un’analisi pubblicata da QuotidianoEnergia, da inizio 2011, le accise sulla benzina sono aumentate di 0,1644 euro al litro mentre, quelle sul diesel, di 0,1944; ma non finisce qui visto che, su questi valori, va sempre aggiunta l’Iva ed il suo effetto moltiplicatore.

– L’ultimo aumento, datato giugno 2012, era volto a sostenere le spese straordinarie per il terremoto in Emilia e, fortunatamente per i consumatori, non ebbe strascichi sui prezzi del carburante dal momento che le quotazioni internazionali del petrolio erano in calo.

– Ora, con un petrolio in crescita e con un Euro sempre più debole nei confronti del dollaro, i rincari per i consumatori sono all’ordine del giorno. I rilevamenti di PrezziBenzina mostrano che la media nazionale della ‘verde’ è di 1,911 euro al litro mentre il diesel è arrivato ad 1,786.

– Applicando gli aumenti previsti dall’Agenzia delle Dogane ci dovremmo trovare ad aggiungere 0,0051 euro al litro, ma siamo sicuri che, complice anche la settimana di ferragosto, la benzina andrà ad oltrepassare la soglia degli 1,95 euro al litro ed il diesel quella dell’1,80.

La CNA-Fta giudica con una nota stampa assurdo e irresponsabile l’aumento dlele accise sui carburanti che scattera’ domani. ”Con il caro gasolio – ha spiegato Cinzia Franchini presidente nazionale CNA-Fita – si sta dando il definitivo colpo di grazia alle aziende di trasporto italiane costrette ad un prezzo del carburante fuori mercato e superiore alle quotazioni medie europee”.

”Stiamo predisponendo – prosegue la Franchini – un esposto alla Commissione europea per la soppressione di tutte le accise scadute che violano il principio per cui ogni imposta di scopo (come le accise) deve necessariamente avere una data di entrata in vigore ma, anche una data di scadenza che puntualmente pero’ nessuno rispetta trasformando il balzello di stato in una condanna a vita”.

A questo punto la CNA-Fita, che associa 35.000 imprese, ritiene inderogabile il recepimento da parte del Governo Monti della proposta di sterilizzazione dell’iva sulle accise, che consentirebbe almeno di eliminare la vergogna delle tasse sulle tasse. Per queste ragioni l’Associazione richiede un incontro urgente con i sottosegretari Improta e De Vincenti.

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Redazione

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