Abramo risponde ai movimenti localistici

La Catanzaro che vogliamo non è una città sulla difensiva, chiusa e arroccata, ma una città forte ed autorevole, orgogliosa del suo ruolo di Capitale della Calabria, non succube a nessuno e nello stesso tempo attenta ad una visione regionale dei problemi. Non dobbiamo essere la città dei piagnistei, ma una città sicura delle proprie potenzialità e della sua insostituibile funzione all’interno del sistema-Calabria. Senza una Catanzaro forte non può esserci una Calabria forte. Di questo è convinto in prima persona il presidente Scopelliti con il quale c’è un rapporto di collaborazione leale e sincera. Non esiste, per quanto possa comprendere, l’attacco concentrico di cui parlano alcune sigle localistiche. Esistono semmai pressioni campanilistiche da vari territori della regione, fomentati sia da forze di centrodestra che da forze di centrosinistra, che spingono per duplicare servizi e funzioni già esistenti. Ma su questo stiamo vigilando e vigileremo sempre, anche perché tali iniziative sono inconciliabili con lo spirito della spending review imposta dal Governo centrale e con gli scenari della crisi economica”.

Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco Sergio Abramo, sottolineando con preoccupazione “il clima neo-campanilista che i superstiti di alcune sigle localistiche tentano di fomentare, allo scopo di rompere il fronte politico-istituzionale che si sta responsabilmente ponendo il problema di affrontare le emergenze del Capoluogo”.

“Capisco la rabbia di coloro che sono rimasti detentori di un vuoto marchio politico: penso che la gran parte dei soci fondatori – e sicuramente gli ex riferimenti istituzionali – di quel movimento abbia votato per Abramo, avendo compreso che la mera rivendicazione campanilistica si rivela inutile e dannosa. Rispetto le critiche e gli allarmi che vengono dai movimenti e dalle sigle. Ritengo però assolutamente esasperati certi toni che non tengono conto della realtà dei fatti. Condivido il giudizio di una sostanziale debolezza della classe politica catanzarese, ma soprattutto di una scarsa predisposizione verso la programmazione e la progettazione. Se Catanzaro resta esclusa, spesso lo si deve al fatto che negli ultimi anni non si è riusciti a programmare e a presentare progetti concreti e seri. Da oggi la musica cambia perché il Comune di Catanzaro sarà attentissimo a cogliere tutte le occasioni utili per rastrellare finanziamenti e realizzare opere”.

“Quanto all’impegno del presidente Scopelliti per il Capoluogo, penso veramente che si stia facendo della cattiva informazione, dimenticando tutta una serie di atti compiuti per rafforzare la città di Catanzaro. Non c’è solo il finanziamento di cinque milioni di euro per la ristrutturazione dello stadio “Ceravolo”. Vorrei intanto ricordare il finanziamento di 20 milioni di euro inserito nel Patto per il Sud per il completamento del porto di Casciolino, la conferma – che non era così scontata – del finanziamento della metropolitana per 167 milioni di euro, la ripresa dei lavori della Cittadella Regionale (ora il traguardo del completamento entro la fine del 2013 appare realistico), il finanziamento per il nuovo depuratore, la nascita del centro di chirurgia pediatrica “Bambin Gesù”. A ciò bisogna aggiungere il recentissimo finanziamento di 2 milioni di euro nell’ambito della delibera CIPE sui centri storici, grazie anche al forte impegno dell’assessore Piero Aiello”.

“La partita più complessa la giocheremo sul terreno della sanità dove, come è noto, fortissime sono le spinte che vengono dai territori e da tutti i colori politici. Se si pensa che la paternità dell’apertura di reparti di chirurgia interventistica a Reggio Calabria è stata contemporaneamente rivendicata dal centrosinistra e dal centrodestra, si avrà il quadro della situazione. Noi abbiamo presentato al presidente Scopelliti una proposta organica che è stata molto apprezzata per la sua concretezza e la sua serietà.

Il futuro della Calabria passa dalla capacità delle sue classi dirigenti ad utilizzare lo strumento della programmazione, chiudendo per sempre l’epoca dei campanilismi e delle contrapposizioni e assegnando a ciascun territorio una specifica mission. In tale ottica, occorre ridisegnare un ruolo forte, autorevole e riconoscibile per la Città Capoluogo di Regione che, oltre al suo status istituzionale, vanta una centralità geografica che rappresenta, di per se stessa, uno straordinario patrimonio.

La città di Catanzaro rivendica, in tale contesto, la sua dimensione di Città-Regione, un modello che – se attuato – porrà il Capoluogo al centro di un complesso sistema di dinamiche economiche, politiche, culturali che coinvolgono un’area potenzialmente assai vasta e addirittura coincidente con l’intero territorio regionale.

Uno dei segmenti più importanti del modello “Catanzaro Città-Regione” è costituito dal comparto della sanità e della ricerca scientifica ad essa applicata. Noi ci proponiamo di realizzare il modello di una “Città della sanità e della ricerca medico- scientifica”, che sappia integrare l’assistenza alla didattica e alla ricerca. Occorre preliminarmente riaffermare il concetto che “Catanzaro Città della Sanità e della ricerca scientifica” rappresenta, per le sue caratteristiche e per la qualità dei servizi offerti, un Polo di valenza regionale, disponibile per una vasta utenza, superando il concetto di strutture ospedaliere a carattere eminentemente locale.

Fulcro di questa ambiziosa operazione è certamente l’integrazione funzionale tra le strutture ospedaliere tradizionali e il campus universitario, realizzando così una forte alleanza tra assistenza e ricerca tale da rendere la sanità catanzarese e calabrese competitiva e capace di drenare il fenomeno dell’emigrazione sanitaria verso il nord. Senza trascurare il ruolo fondamentale della facoltà di medicina per la formazione delle nuove generazioni di medici calabresi.

Di questo discuteremo alla ripresa dell’attività politica con il presidente Scopelliti che, lo ripeto, è molto interessato al progetto e ha rassicurato me e il presidente della Provincia Ferro che nulla è stato deciso in merito alla delicata questione della cardiochirurgia. Sarà un confronto leale e aperto con la Regione, ma posso rassicurare i miei cittadini che non esiste alcuna subalternità o sudditanza psicologica del sindaco e della sua maggioranza, totalmente impegnati per difendere e rafforzare i diritti e le funzioni del Capoluogo”.

Autore

Salvatore Ferragina

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