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Toledo: standing ovation for you!

L’analisi tattica, e non solo, di Catanzaro-Martina

di
Massimiliano
Raffaele

CATANZARO
– Eccolo correre come un ghepardo, macinare metri con un pallone tra i
piedi e la testa alta, puntare dritto alla porta inseguendo un gol più
che importante per uno come lui. Rieccolo. Robson Toledo è tornato la
“perla nera†di sempre, quell’uomo in più capace di
prendere per mano un’intera squadra e condurla alla vittoria, quell’uomo,
anzi quel ragazzo, capace di far divertire un pubblico davvero d’altra
categoria, quel ragazzo capace di far piangere (di gioia s’intende) a
distanza una moglie e una figlioletta che lo seguono con il cuore durante ogni
partita. Vederlo sorridere negli spogliatoi e abbracciare tutti gli amici regala
sensazioni uniche, fa quasi tenerezza quello sguardo così profondo e
sincero di un ragazzo semplice e umile come pochi.
Il suo gol, poi, ha fatto letteralmente impazzire lo stadio “Nicola Ceravoloâ€.
Un tocco secco, angolato e preciso che non ha lasciato scampo all’ottimo
Maurantonio. Poi l’esultanza, quel momento di gioia e di sfogo atteso
quasi due anni (Toledo aveva segnato al “Ceravolo†solo in occasione
della partita di Coppa Italia con il Melfi di settembre scorso, ma quella segnatura
non conta davvero poco). Prima un abbraccio infinito con i compagni sotto la
“Curva Massimo Capraroâ€, poi la corsa verso il centrocampo con lo
sguardo rivolto verso la Tribuna Stampa ed un dito ad indicare una persona,
un amico, che lo ha sempre supportato in questi due mesi pieni di difficoltà.
Il gol lo ha dedicato al caro collega, ma soprattutto amico, Vittorio
Giummo
. Un bell’esempio di come la figura del giornalista non
sia solo legata alla cronaca di ciò che accade giorno dopo giorno
intorno alla squadra, ma sia anche importante nei rapporti interpersonali
dello spogliatoio! Un inchino con tanto di cappello è d’obbligo!
Il 2 a 0 al Martina è un risultato fondamentale per le Aquile. La vittoria
permette di continuare a sognare quella salvezza (ma sì, facciamo i finti
tonti!) che ormai è a due passi dai Tre Colli.
Quella di ieri è stata senza dubbio una giornata da ricordare per tutta
la dirigenza. Oltre la vittoria c’è d’importante infatti
anche la presentazione della nuova rivista ufficiale dell’Us Catanzaro.
A tal proposito vanno i più vivi e sinceri complimenti all’amico
Carlo Talarico, con l’augurio che questo nuovo strumento
d’informazione possa crescere a dismisura in brevissimo tempo, già
con la campagna d’abbonamento che inizierà a gennaio (a proposito,
è di 23 € il costo per 12 numeri).
Abbandonando il breve excursus è bene ritornare sull’analisi della
gara: il Catanzaro ieri ha regalato davvero spettacolo e strappato applauso.
Al di là di qualche disattenzione difensiva, infatti, la squadra a girato
abbastanza bene, nonostante la poca incisività di Ferrigno e Corona,
la cui poca brillantezza è stata fortunatamente sostituita dai numeri
di Toledo. La scarsa pericolosità dei due giocatori forse non è
soltanto dipesa dalla loro brutta serata, ma potrebbe essere stata causata dal
troppo spazio che spesso andava a formarsi tra il reparto avanzato e quello
di centro. La distanza ha sicuramente favorito i frequenti inserimenti di Dei
e Caterino ma come già detto ha isolato gran parte dell’artiglieria
pesante. I singoli comunque hanno fatto bene ancora una volta. Le critiche a
Ferrigno ci possono pure stare per questa partita ma è giusto sottolineare
che il gol del vantaggio è nato anche dalla sua furbizia tattica (leggi
rimessa laterale), quella dote più volte elogiata anche da mister Braglia.
Sempre positivo lo spezzone di partita disputato da Tommasino Folino, e sempre
fortunato quello disputato da Biancone che ha realizzato l’ennesimo gol
dal dischetto nei minuti finali: che freddezza, complimenti!
Per concludere ci sono un paio di chicche da riportare. Per prima cosa la tendenza
hawaiana di Tommaso Dei: ieri in campo tutti i calciatori avevano, ovviamente,
la casacca invernale a maniche lunghe, eccezion fatto appunto per il Ron giallorosso
che ha giocato con le maniche corte! Brrr! Che freddo!
Altra curiosità, la presenza in tribuna numerata non solo di Monsignor
Ciliberti che, coperto fino al collo e anche oltre, ha seguito la partita mantenendo
la promessa fatta sabato sera, ma anche dell’ex giallorosso Fabio De Sanzo,
che si è accomodato sui seggiolini dell’ex Militare in compagnia
degli amici Marco Ciardiello e Sasà Ambrosino.
In attesa di Teramo iniziamo a scrivere la lista dei regali da chiedere a Santa
Claus (ci adeguiamo al linguaggio globale). Per ora sono soltanto due: un nuovo
manto erboso e qualche buon punticino per la salvezza (non chiamatemi Pinocchio!)
…chi si accontenta gode!

Autore

Massimiliano Raffaele

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