Lavori stadio “Ceravolo”: monitorare e condividere i lavori

L’appello di alcuni consiglieri di maggioranza

“Questa Amministrazione Comunale sta cercando di fare il possibile per raggiungere l’obbiettivo prefissato in campagna elettorale di restituire ruolo e dignità alla nostra città quale capoluogo di regione ma soprattutto capoluogo di civiltà dove il rispetto di diritti e doveri dovrebbero salvaguardare lo status di “cittadino dello stato”. Lo scrivono in un comunicato congiunto i consiglieri comunali di maggioranza Carlo Nisticò,  Eugenio Riccio, Franco Galante, Tino Caroleo, Andrea Amendola, Antonio Angotti, Oreste Cosentino, Rosario Lostumbo. “Il compito non è facile ma abbiamo l’obbligo di provarci con tutti i sistemi che la democrazia ci mette a disposizione. Ereditiamo un tessuto urbano, un sistema di trasporti, un degrado diffuso che collocano Catanzaro fra le ultime città d’Italia per qualità della vita e condizioni economiche. Questo contesto potrebbe favorire fenomeni di anarchia e di prevaricazione e pertanto riteniamo che la politica debba essere vigile ed attenta a tutti i processi di trasformazione in atto nella città. Anche quelli che all’apparenza possono essere ritenuti banali, come la messa in sicurezza dello Stadio Ceravolo, debbono essere monitorati ma soprattutto condivisi.  Lo stadio, appunto, ha la necessità di essere messo in sicurezza secondo le nuove norme che regolano la materia, ma ciò non può e non deve avvenire in spregio alle regole urbanistiche e soprattutto non si può mortificare il cittadino comune con interventi devastanti come sempre più spesso è avvenuto nel recente passato. La piazza antistante il campo di calcio, anche se non è bellissima, ha la dignità di essere una parte pubblica della città ed in quanto tale deve essere tutelata, amata e rispettata. Non ci sembra che il progetto redatto da tecnici esterni ed avallato dai burocrati interni all’amministrazione vada in questa direzione. E’ un progetto che non è stato posto all’attenzione della parte politica ma soprattutto è un progetto che perde di vista la molteplicità della vita dell’uomo e delle funzioni proprie dello spazio collettivo. Pertanto, abbiamo insistito,  pur riconoscendo le ragioni di una società di calcio in affanno per i lavori dello stadio che sembrano infiniti, che il progetto stesso, in prossimità della Piazza, non preveda elementi fissi ma smontabili. Ciò significa che le barriere ed i componenti strutturali per il loro sostegno, che saranno posti sulla viabilità dovranno essere montati prima della partita e smontati subito dopo il fischio finale. Unica deroga è prevista per il sistema di prefiltraggio dei tifosi in quanto lo stesso, a ridosso degli attuali botteghini che saranno demoliti poiché non a norma,  pur essendo smontabile sarà mantenuto per l’intero arco del campionato e riposto in deposito solo alla fine del campionato stesso. Il nuovo ed importante elemento è costituito però dal fatto che questo teatrino dovrebbe durare solo il tempo necessario alla realizzazione di un nuovo progetto che, finanziato con i cinque milioni di euro che il Governatore Scopelliti dovrebbe stanziare entro ottobre, garantirebbe la riqualificazione dell’intera piazza interessata anch’essa dalle norme di sicurezza per l’accesso allo stadio. A questo proposito è opportuno richiamare l’attenzione di dirigenti, funzionari ed assessori comunali sull’efficacia civile e sociale che i progetti di trasformazione urbana devono sapere esplicare, perché, siamo convinti che è difficile procedere alla riqualificazione dello spazio pubblico se prima non si riqualificano gli organismi amministrativi che ne sono preposti.

Autore

Salvatore Ferragina

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