Intervistiamo

Fondazione Betania: Don Biagio, l’USB ha lanciato un allarme insensato e gravemente lesivo

Nessuna “liquidazione fallimentare” nessun licenziamento e nessun degente sarà madato a casa da domani

Un allarme insensato, destituito di ogni fondamento ma soprattutto, proprio perchè non veritiero,  gravemente lesivo della immagine della stessa Fondazione Betania che, pur essendo un ente di diritto privato, ha comunque delle responsabilità nei confronti non solo degli operatori e degli utenti della struttura ma anche delle banche e di tutti gli altri portatori di interesse”. Il presidente di Fondazione Betania Onlus Don Biagio Amato risponde duramente alla nota del sindacato Usb che parlava di liquidazione fallimentare di Villa Betania “L’Unione Sindacale di Base (USB) ieri è stata convocata, assieme alla CISL, UIL e CGIL per discutere la situazione occupazionale della Fondazione qualora la Regione non dovesse assumere le dovute decisioni relativamente a delle strutture che ospitano in regime residenziale e diurno alcune persone con disabilità. 
Il ritardo da parte della Regione, Settore Politiche Sociali, nel dare risposte definitive su tali strutture ha comportato sia un accumulo di un credito a favore della Fondazione di circa 10 mln di euro e sia la impossibilità da parte della Fondazione di garantire la continuità assistenziale limitatamente alle sole persone ospiti delle Residenze per disabili e del Centro diurno Perseo.
Tal situazione è già all’attenzione di tutte le Autorità regionali ma anche del Prefetto di Catanzaro e del Sindaco di Catanzaro. Lo stesso Arcivescovo di Catanzaro, mons, Bertolone, ne ha parlato durante le cerimonie religiose in occasione della Festa di S. Vitaliano, il 16 u.s.
Nel mentre si attendono le decisioni regionali, però, la Fondazione, con le OO.SS., ha avviato un percorso che dovrà portare, qualora la Regione non dovesse assumere tali decisioni, alla cassa integrazione in deroga degli Operatori Addetti all’Assistenza che lavorano in detti servizi.
Betania, comunque, è anche una struttura che ospita persone anziane, altra tipologia di persone con disabilità. Ha anche servizi per la riabilitazione residenziale, diurna ed ambulatoriale e servizi di medicina specialistica ambulatoriale. 
La parte “debole” del sistema Betania che è interessata a questa situazione critica, comprende solo il 20 per cento di tutte le sue attività.
Evidentemente i rappresentanti dell’USB, che hanno potuto incontrare Betania solo da una settimana, non conoscono ancora la complessità “produttiva” della Fondazione. Ma proprio per questo forse avrebbero potuto essere molto più prudenti soprattutto a difesa dei 430 lavoratori che ogni giorno continuano a garantire l’assistenza professionale ai circa 450 utenti di cui quotidianamente si prende carico la stessa Fondazione.
Non solo, ma lo stesso Sindacato avrebbe dovuto sapere che quando un’azienda mette in cassa integrazione a rotazione duecento operatori comporta che forse solo 30/40 sono le unità lavorative effettivamente in pericolo di perdita del posto di lavoro. Per cui informare l’opinione pubblica con dati che nella sostanza non sono per nulla veritieri, è un comportamento non solo da non condividere ma anche da censurare.
Pertanto, nessuna “liquidazione fallimentare”. Da domani nessun ammalato sarà mandato via dalla struttura. Non è nel costume della Fondazione. Non è possibile per legge: Non è mai stato nei programmi della Fondazione perché, ma questo l’USB avrebbe dovuto sapere, tutte le persone ricoverate nelle strutture accreditate, con atto formale da parte delle Aziende sanitarie, non possono essere dimesse se non dalle stesse Aziende sanitarie. Mai dalla stessa struttura accreditata. 
Né è vero che altri 64 lavoratori da domani saranno licenziati. La Cassa integrazione a rotazione non comporta assolutamente licenziamenti. Anzi la cassa integrazione è un istituto amministrativo a cui si fa riferimento solo allorquando si intravvedono le dovute opportunità di riportare tali lavoratori all’interno di un lavoro più stabile ed in modo definitivo. E le opportunità si spera possano essere garantire da parte della Regione già in questa settimana perché gli atti amministrativi sull’argomento sono stati predisposti dall’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali.
Tutte “cose” che l’USB avrebbe dovuto tenere nella dovuta considerazione prima di comunicare alla stampa le informazioni allarmanti e destituite da qualsiasi fondamento”.

Autore

Salvatore Ferragina

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