Avversario di turno

AC MARTINA 1946

L’avversario di turno analizzato da Ivan Pugliese

PREMESSA

Nel
posticipo di lunedì sera il Catanzaro ospiterà sotto i riflettori del
“Ceravolo” il Martina. La società pugliese ha raggiunto il punto più alto
della sua storia calcistica proprio alla fine della scorsa stagione, sfiorando
la promozione in serie B e perdendola solo nella finale play-off contro il
Pescara (0-0 in Puglia con un rigore fallito da Prisciandaro; 0-2 al ritorno in
Abruzzo). Clamorosa e vibrante poi la protesta inscenata nel corso dei mesi
estivi contro il Governo del Calcio, dopo il ripescaggio della Fiorentina che ha
escluso il Martina da una possibile e meritata serie B. Così i bianco-azzurri
non si sono presentati alla prima di campionato a Giulianova, perdendo la
partita a tavolino e subendo anche un punto di penalizzazione.

Abbiamo
volutamente iniziato a ripercorrere la storia della società pugliese dalla
fine, anche perché dal 1947, anno di fondazione, il Martina non ha raggiunto
grandi traguardi, militando perlopiù in categorie dilettantistiche. È datata
1969-70, infatti, la prima promozione in serie C. Dopo soli due anni il ritorno
nei dilettanti. A partire dagli anni ’80 inizia però una nuova era del calcio
a Martina. La società pugliese viene ripescata nei dilettanti e vince il
campionato battendo il Vasto ai calci di rigore nello spareggio di Nocera
Inferiore. Dopo quattro anni in quarta serie, nel 1985-86 il Martina, iscrittosi
all’ultimo secondo al campionato, stupisce tutti centrando una fantastica
promozione in C1 con cinque giornate d’anticipo. L’anno successivo la
cavalcata riparte con un incredibile secondo posto alla fine del girone
d’andata, vanificato da un cambio di proprietà in corsa che porta i pugliesi
addirittura alla retrocessione.

Gli
anni ’90 si aprono con il mesto ritorno tra i dilettanti, dove il Martina
militerà per tutto il decennio. Poi, l’arrivo di Gigi Boccolini, il mago
delle promozioni, sulla panchina bianco-azzurra porta allo straordinario
campionato 2000-01, concluso con 85 punti e 12 vittorie consecutive, utili per
stroncare la strenua resistenza del Frosinone. Lo scontro diretto decisivo è
risolto da Pino Tortora, appena arrivato da Catanzaro. Sullo slancio il Martina
vince anche il campionato di C2, grazie alla formidabile coppia
Prisciandaro-Mitri, prima della sfortunata finale col Pescara – con Patania in
panchina – che nega ai pugliesi la serie B. Il Martina gioca nel piccolo ma
caldo stadio “Tursi”.

 

I PRECEDENTI

Catanzaro
e Martina hanno incrociato i guantoni in due sole stagioni: nel 1986-87 in C1,
nel 2001-02 in serie C2. In entrambi i casi a fine stagione una delle due
squadre ha poi centrato la promozione. Speriamo che sia di buon auspicio!

I due precedenti al “Ceravolo”
hanno fatto riscontrare una vittoria per parte: successo per il Catanzaro nel
primo confronto (2-0); trionfo per il Martina al “Ceravolo” due anni fa con
una doppietta di Prisciandaro e l’autogol di Milone, dopo che Moscelli aveva
fallito un calcio di rigore.

 

LA SQUADRA

Il Martina dopo la
cocente delusione dello scorso anno e la partenza non proprio esaltante in
questo campionato ha cambiato volto, a partire dal timoniere (Auteri al posto di
Patania), per finire con la squadra, che ha perso in attacco il bomber
Prisciandaro (oltre a Morello e Manca) rinnovandosi con giovani di valore, ma
con scarsa esperienza. In porta, partito Indiveri, è stato promosso titolare
Narciso, cresciuto nel Bari dove ha disputato anche 6 partite di serie A.
Tornato dalla deludente esperienza di Ascoli, si è quindi accomodato in
panchina Maurantonio, grande rivelazione delle due promozioni pugliesi. In
difesa, confermato Erra, sono arrivati Goisis dal Meda, difensore centrale col
vizietto del gol (5 l’anno scorso, 1 in questo campionato), D’Alterio, 29
presenze in B di proprietà del Messina, e Lisuzzo dal Fano. Da qualche
settimana si è aggregato alla squadra anche Traversa, esterno di grande
esperienza con trascorsi in massima serie a Lecce.

A centrocampo sulle
due fasce agiscono due giovani di proprietà della Reggina con spiccata
propensione offensiva: Tassone, 22enne vibonese ex-Catanzaro dove ha giocato 3
partite due anni fa, e Macrì, talentuoso 20enne l’anno scorso a Fermo. Una
delle principali alternative è Mancinelli, altro giovane di belle speranze. Al
centro stanno ben figurando Campolattano, grande esperienza di C1, e il ventenne
Danucci, prelevato dal Manduria. Ma scalpita il 38enne Valoti, arrivato da poco
a Martina dopo aver giocato l’anno scorso a Crotone e aver collezionato più
di 200 presenze tra serie A e B, tra le altre con Piacenza e Cosenza. In
attacco, perso Prisciandaro che continua a stupire a Cremona, è rimasto il
folletto Mitri, capace con i suoi guizzi di creare parecchi grattacapi agli
assetti difensivi avversari. Ad affiancare il fantasista pugliese, si sono
alternati il brasiliano William Da Silva, 3 gol l’anno scorso a L’Aquila, e
il 20enne Musetti, che hanno realizzato finora 3 gol a testa.

Il Martina,
nonostante la B sfiorata nella scorsa stagione, non appare in grado di ripetersi
quest’anno. Nemmeno gli innesti di Traversa e Valoti appaiono in grado di
tonificare una squadra che sta cercando ancora di integrare il vecchio blocco
con i giovani e che, soprattutto, non sembra essersi ripresa dallo shock del
periodo estivo: i tre mesi che potevano cambiare la storia del Martina.

Formazione-tipo (4-4-2):
Narciso;
D’Alterio, Goisis, Erra, Traversa; Tassone, Campolattano, Valoti, Macrì; Da
Silva, Mitri.

 

VERSO
CATANZARO-MARTINA

Il Martina ha
preparato con tranquillità la trasferta di Catanzaro, nonostante le abbondanti
piogge della settimana, prima di trasferirsi nel ritiro di Lamezia Terme. La
squadra pugliese è conscia di non poter recitare in questa stagione il ruolo di
protagonista, soprattutto dopo gli ultimi due turni casalinghi che le hanno
fruttato una sconfitta (2-4) contro l’Acireale e il punticino nel derby col
Foggia di domenica scorsa (0-0). Così come l’Acireale, il Martina sembra
preferire le trasferte alle gare casalinghe. Al “Tursi” i pugliesi hanno
vinto una sola partita (su sette) contro il Sora, perdendone due. In trasferta
invece i pugliesi non conoscono mezze misure: in sette gare, ben 4 vittorie e
tre sconfitte (una a tavolino contro il Giulianova). Discreto l’attacco (16
reti), male la difesa (ben 20 gol incassati).

Per il posticipo di
lunedì, rispetto alla formazione-tipo dovrebbero mancare Traversa e Valoti, non
ancora al top della forma, sostituiti da Lisuzzo e Danucci, mentre potrebbe
essere convocato dopo l’infortunio Mancinelli. Ancora fuori uso Musetti che
sta curando il suo ginocchio malandato, hanno superato i loro lievi acciacchi
Mitri e Campolattano, usciti malconci dalla gara col Foggia.

La gara si presenta
irta di difficoltà per il Catanzaro, chiamato a sbloccare la striscia di tre
pareggi a reti bianche proprio contro una squadra che fa del contropiede la sua
arma migliore.

Probabile
formazione
(4-4-2): Narciso;
D’Alterio, Goisis, Erra, Lisuzzo; Tassone, Campolattano, Danucci, Macrì; Da
Silva, Mitri.

 

I TIFOSI

Nonostante
l’estrema vicinanza con il capoluogo Taranto (il derby è stato vinto in
trasferta dal Martina), i pugliesi hanno un discreto seguito pubblico, anche se
la delusione per la mancata promozione ha pesato sul numero di presenze allo
stadio “Tursi”. L’anno scorso il Martina ha avuto una media di oltre 4.000
spettatori a partita (5° posto del girone), con 829 abbonati. In questa
stagione la media è quasi dimezzata (meno di 2.300 presenze, 11° posto),
nonostante un lievissimo aumento degli abbonati (908).

I primi avamposti
ultras a Martina risalgono alla fine degli anni ’70, senza tuttavia
raggiungere picchi elevati. Il gruppo trainante della curva bianco-azzurra è
quello degli Ultrà Martina. Le principali rivalità sono con i frusinati, i
monopolitani e i fasanesi. L’unico gemellaggio è con i tifosi del Nardò. I
rapporti con gli Ultras Catanzaro sono di reciproca indifferenza.

Ivan Pugliese

Autore

Redazione

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