Presentato il volume “Il caso Fallara”

Storia del “modello Reggio” e del suo tragico epilogo” edito da Città del Sole

 

Il laboratorio politico Azimut360, attivo da oltre un anno sul territorio calabrese con iniziative che hanno affrontato, tra l’altro, le emergenze relative alla questione ambientale e all’edilizia scolastica, ha inteso dare seguito alle proprie attività di sensibilizzazione e di controinformazione con la presentazione di un libro che, ricostruendo la nascita del “modello Reggio”, offre diversi spunti di riflessione in merito alla gestione del potere da parte della classe dirigente della nostra regione.
È stato presentato ieri, presso la liberia Ubik di Catanzaro Lido, alla presenza degli autori Giuseppe Baldassarro e Gianluca Ursini, “Il caso Fallara. Storia del “modello Reggio” e del suo tragico epilogo” edito da Città del Sole. L’incontro, introdotto da Nicola Chiriano di Azimut360 e moderato dal giornalista del Corriere della Calabria Lucio Musolino, ha visto la partecipazione di Massimo Canale, consigliere comunale a Reggio Calabria, di Seby Romeo, ex consigliere comunale e dirigente del Partito Democratico, di Salvatore Scalzo, capogruppo delle opposizioni al Consiglio comunale di Catanzaro e di Giuseppe Valentino segretario generale Cgil Catanzaro-Lamezia.
La vicenda di Orsola Fallara,  dirigente del Settore Finanze e Tributi del Comune di Reggio Calabria, morta il 17 dicembre 2010 dopo aver ingerito dell’acido muriatico, ha sconvolto la città dello stretto. Secondo gli autori, la Fallara è il personaggio cardine del cosiddetto “modello Reggio”, presentato come una strategia di sviluppo e modernizzazione, frutto di una politica del “fare” realizzata dal sindaco Giuseppe Scopelliti, oggi Governatore della Regione Calabria,  che  si è rivelato essere una gestione disinvolta della spesa pubblica che ha originato ingenti debiti e buchi di bilancio.
 “Sono due – ha detto Peppe Baldassarro – i punti fondamentali su cui si erge tale modello: da una parte la distribuzione di denaro (quasi) a pioggia, dall’altra la promozione ossessiva mediante i mezzi di comunicazione della propria immagine che ha come unico obiettivo la ricerca del consenso”.
La reale situazione delle casse di Palazzo San Giorgio, denunciata più volte dalle forze politiche di opposizione e dalla stampa, è emersa solo recentemente grazie alle due relazioni degli ispettori della Procura della Repubblica e del Ministero dell’Economia, pubblicate all’interno del cd-rom allegato al volume. Orsola Fallara avrà di certo sbagliato, ma, si chiedono gli autori, gli altri dov’erano? Può essere additata come l’unica responsabile di un buco di oltre 170 mln di euro? La vicenda non è ancora conclusa e lascia dietro sé uno strascico indelebile anche nelle attuali manovre politico-amministrative di livello regionale. 

 

 

Autore

Salvatore Ferragina

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