Intervistiamo

Fondazione Tommaso Campanella: “Una storiaccia tutta calabrese”?

Scritto da Redazione
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Wanda Quattrone, Responsabile Provinciale A.G.E.V, Tribunale per la Tutela del Cittadino, del Malato (M.C.L.)

Cari Politici e cari amministratori, venite voi ogni mattina a guardare gli occhi della sofferenza e poi provate a passare la vostra giornata come se niente fosse. E’ triste quanto drammatico guardare la faccia dei malati e percepire la loro disperazione. Purtroppo, però, è quello a cui quotidianamente stiamo assistendo da qualche tempo nella sede della Fondazione Tommaso Campanella, Polo regionale d’eccellenza per la cura e la ricerca sul cancro. Le Liste di prenotazioni per la prima visita bloccate sono il chiaro segno di quanto sta accadendo in quel di Germaneto, nel più totale silenzio della politica e di quanti in certe questioni dovrebbero essere in prima linea. I malati e le loro famiglie si rivolgono a noi chiedendo spiegazioni e aiuto, nelle loro espressioni spaesate e drammaticamente serie, riconosciamo la sconfitta della politica, del diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione. Una “Storiacciaâ€, questa della Fondazione campanella, che con il tempo ha assunto sempre più contorni nebbiosi e della quale nessuno vuole responsabilità, nessuno vuole i problemi e, da sempre, con il silenzio tendono a nascondere amare verità. Una “Storiacciaâ€, contorta e, per certi versi vergognosa, che lascia nel dubbio non solo i lavoratori della struttura ma famiglie e malati di tutta la regione. Una “Storiaccia†gestita da chi non vuole rendersi conto che il Cancro non aspetta nessuno, che è una malattia che spesso ti porta via la vita, ma prima te la sconvolge e trasforma, come quella dei tuoi cari. Una “Storiaccia†in mano a chi nega l’evidenza dei risultati positivi dal punto di vista scientifico ed umano ottenuti dal Polo Oncologico di Germaneto, buttandosi alle spalle la fatica e le speranza di tante, troppe persone. Avere a che fare con il Cancro è una lotta quotidiana che si combatte insieme a tante persone anche insieme a quei politici seri e consapevoli che un Piano di Rientro, statisticamente ha sempre penalizzato le Regioni alle quali è stato imposto. Il Piano di Rientro, però, è stato negativo, soprattutto, quando ci si è nascosti dietro ad esso per non risolvere i problemi, per negare dei diritti e occultare errori gravissimi. Ho sempre sottolineato che gli errori del passato non dovevano oggi inficiare il lavoro di chi deve dare risposte ai malati, ma mi sembra che il silenzio sia il più grave degli errori che si possa commettere nel passato, nel presente e nel negare il futuro ad una struttura come la Fondazione Campanella. Questa è la “Storiaccia†di cui ci deve vergognare oggi da politici consapevoli del proprio ruolo, che non possono delegare questioni così gravi al passare del tempo, a commissione ordinarie e straordinarie, a burocrati ministeriali che non conoscono la realtà di questa nostra terra, a contabili preoccupati solo di cifre impossibili, alle bugie tipiche di una politica vecchia e stordita dal tanto male commesso. I malati e le famiglie non posso essere due volte vittime in questa Regione che non merita di essere penalizzata oltre da incapacità amministrative. Smettetela di tacere e mettete in campo le vostre capacità non per abbindolare l’elettore presentandovi come un “falso Nuovoâ€, ma dategli risposte nuove cioè vere.

 

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Redazione

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