Legge elettorale, petizione popolare: in Calabria raccolte 70 mila firme

Sono circa settantamila le firme finora raccolta in tutta la Calabria sulla petizione popolare bipartisan lanciata dal presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio il cui obiettivo è quello di spingere il Parlamento a “modificare la legge elettorale e restituire la sovranità ai cittadini”.

Mancano, dunque, ancora circa 30 mila firme all’obiettivo delle centomila e per martedì prossimo è stata già fissata una riunione di circoli, comitati, associazioni, movimenti ed esponenti politici, sindacali e del mondo del volontariato per fare un punto e per rilanciare con forza l’ “ultimo-miglio” della raccolta prima di consegnare i plichi con le firme al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ai Presidenti diCamera e Senato e ai Segretari di tutti i partiti politici presenti in Parlamento.

“Ringrazio tutti coloro – ha commentato Oliverio – che stanno dando, attraverso il loro impegno appassionato, una chiara dimostrazione di quello che oggi hanno più a cuore. E quello che hanno più a cuore è la voglia di esercitare appieno la loro sovranità, la loro piena autonomia nella scelta di chi deve rappresentarli in Parlamento. Ecco perché oggi mi sento molto impegnato, insieme a tantissimi concittadini che non vogliono più sopportare l’attuale stato di cose, a rompere i meccanismi di una legge elettorale che lascia interamente il potere di nomina dei rappresentanti in Parlamento a ristretti gruppi dirigenti dei partiti nazionali. Tutto ciò ha contribuito a creare una vera e propria asfissia della vita dei partiti e la mortificazione della vita democratica. Ecco perché ci siamo impegnati prima e ci impegniamo con più forza oggi a modificare il Porcellum. Ce la stiamo mettendo tutta. Sono convinto che ce la faremo. Le nostre firme peseranno e saranno un monito per partiti e uomini di governo. E’ chiaro che se non si dovesse pervenire ad una modifica di questa “legge vergogna” il mio partito, in particolare, dovrà dare un segnale chiaro e nitido agli italiani, impegnandosi a scegliere i propri candidati attraverso le primarie e stabilendo criteri per favorire l’accesso di nuove forze in ruoli di rappresentanza. Noi continueremo a batterci perché ciò avvenga. Chi è stato in Parlamento in altre fasi della vita politica nazionale o chi ha avuto ruoli e funzioni nel governo della Regione deve fare un passo indietro e agevolare con generosità l’accesso di nuove forze a funzioni di rappresentanza. Ecco il motivo della nostra battaglia”.

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Redazione

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