Punture di spillo!

Le spigolature di Antonio Ciampa

 

Mentre molti, del tutto
legittimamente, si affannano a stigmatizzare se non a condannare l’operato dei
tifosi acesi e delle forze del (dis)ordine
siciliane per tutto quel che è accaduto al di fuori del terreno di gioco
(chiamarlo stadio mi sembrerebbe davvero un inutile esercizio di stile…) io,
invece, mi permetto di rientrare nei canoni dell’aspetto più o meno tecnico
della gara, ricordando però, a tutti i lettori, a scanso di equivoci indotti
dagli scritti passati, quello che queste note vorrebbero essere: un punto di
discussione e magari di critica sempre però spero costruttiva e fatta da un
sincero innamorato di questi colori e non una inutile provocazione che riterrei
addirittura potenzialmente destabilizzante e comunque sicuramente stupida.

Tolto il sassolino (in questo
momento mi pare inopportuno parlare di pietre…) dalla scarpa, passiamo
all’attualità.

Ebbene, dico subito che io di
questo pareggio ad Acireale sono grandemente soddisfatto, sia per il risultato
in sè, sia e soprattutto per il modo in cui è stato conseguito.

Mi spiego, mentre domenica scorsa
ho avuto modo di criticare Mister Braglia per non aver saputo, a mio parere,
trovare le giuste contrarie che ci avrebbero dovuto consentire di battere il
Taranto in casa, stavolta mi profondo in sinceri elogi nei confronti di Pierino
la peste per aver saputo controbattere, senza assolutamente rischiare alcunché,
un pericoloso Acireale, trascinato da un ottimo Russo sulla destra.

E’ stato, questo match,
probabilmente, la conferma di quel che dicevamo l’altra settimana, questa
squadra, inquadrata in questa disposizione tattica, di partite in trasferta ne
perderà davvero poche e magari riuscirà anche ad ottenere punti pesantissimi,
solo che, il caso o meglio il calendario vorrà che, mai come quest’anno, noi il campionato ce lo giocheremo in casa,
andatevi infatti a riguardare chi, nel girone di ritorno, dovrà venire e
renderci visita e ve ne accorgerete (tra le altre, Viterbese,
Samb, Lanciano, Foggia e la stessa Acireale); pertanto
una buona dose di coraggio ed una diversa predisposizione, se non tattica,
quantomeno mentale alle partite giocate tra le mura amiche se non
indispensabile sarebbe comunque opportuna, ma di ciò vedrete che ne avremo
immediata riprova  già questo lunedì (a
proposito, non mi piacciono i posticipi) contro un prevedibilmente ostico
perché coperto Martina.

Infine tale scritto non sarebbe
una spigolatura se non ci fosse la puntura di spillo che stavolta riservo
addirittura al NOSTRO eroe, vale a dire Re Giorgio Corona.

Capisco come sia pressoché
impossibile che il nostro potesse continuare al ritmo di un gol a partita cui
ci aveva abituati nelle prime undici gare, capisco anche che l’assistenza, in
quest’ultimo periodo, vuoi per la scarsa vena di chi gli è vicino nel campo,
vuoi per quello che abbiamo testè detto, non sia stata delle migliori, capisco
ancora ed infine che la condizione fisica di questo periodo non sia delle
migliori, però mi piace poco vedere che quando si tratta di abbozzare qualcosa
di più nerboruto di uno stilistico palleggio aereo sulla testa del malcapitato
difensore di turno, il nostro si faccia, come dire, prendere da qualche rimorso
di coscienza.

Ed allora, forza Re Giorgio, che
nelle serie superiori si arriva anche grazie a queste “doti”, sicuramente meno
belle da vedere ma, altrettanto certamente, terribilmente efficaci!

Antonio Ciampa

Autore

Redazione

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