Bar Mangialavori

Contro tutto e contro tutti

Scritto da Redazione
Il Catanzaro batte terna arbitrale e Vigor Lamezia. Riconquistato il  secondo posto, utile per la promozione diretta.

Generalmente dopo il gol realizzato, nel gioire tutti indirizzano le proprie attenzioni nei confronti del goleador unitamente all’arbitro. Il 90° esplosivo targato D’Anna ha introdotto una nuova prassi. Tutti, soprattutto gli atleti vigorini, ad alzare nell’ennesima occasione il braccio come alla ricerca dell’ennesimo cadeau del guardalinee che ahiloro non è giunto a destinazione per la terza volta. Diciamo subito che non vogliamo immaginare cosa sarebbe accaduto se il solerte collaboratore dell’arbitro pugliese, avesse annullato anche il terzo gol. Forse qualcuno lo avrà pensato e soprattutto la terna, pericolosamente avviata ad emulare il nocerino Pasqua e tutti i colleghi che lo hanno preceduto nel corso del campionato 2011/2012.

Il mondo del calcio oltrepassa giornalmente i confini dell’indecenza con comportamenti che annullano ogni buon proposito e cancella tutte le bandiere al vento incensate di presunta onestà e trasparenza. Il mondo dei poteri forti pallonaro è marcio, continua ad esserlo e lo dimostra giornalmente, settimanalmente annegando negli affarismi della mala politica che manda in metastasi le speranze del popolo di coloro i quali ancora credono nello sport e nella buona fede dei potenziali, fisiologici errori che potrebbero (se in quantità decente) anche insaporire la minestra. E invece no. I “Moreno” che utilizzano a sproposito il proprio potere ci sono stati, ci sono e purtroppo ci saranno sempre, insieme ai mandanti dei succitati e alle vittime di turno.

E poi, che dire degli acefali che attuano il furto delle scarpette degli atleti giallorossi? Che dire di coloro i quali (parole post-gara di Ciccio Cozza) pur facendo parte della comunità che per prima ha visto la massima serie, remerebbero contro il Catanzaro? Non è giusto, non è corretto celare la realtà. Il mondo spesso etichetta come falchi coloro i quali non ammorbidiscono la lettura dei fatti o non fanno buon viso a cattivo gioco, ma è giunta l’ora di vestirsi da aquile e riappropriarsi del vero ( i falchi li lasciamo agli altri). Le colombe (se ci sono) stessero zitte, questa volta “nunn’è cosa”. E’ vero che errare è umano (anche il Catanzaro ha commesso errori che “ci stanno” nell’arco di un campionato), ma è altrettanto certo che quelle che un giorno chiamavamo giacchette nere (oggi multicolore) che si sono successe, hanno arbitrato sempre a senso unico e quando il Presidente Giuseppe Cosentino in tempi ancora poco sospetti diceva “Vinceremo contro tutto e contro tutti”, forse, a questo punto bisogna dirlo, presagiva quello che sarebbe accaduto.

A spazzare via ogni discorso o ragionamento e fare esplodere il Ceravolo, l’acquisto della sessione invernale di mercato proveniente dal Campobasso, D’Anna e tutto ciò dopo i due gol annullati, almeno un rigore (due) non concesso (non concessi)!!! Dopo appena due minuti dal palo interno colto da Quadri, Simone segna e vola a braccia aperte ad abbracciare idealmente tutto il Ceravolo con la Massimo Capraro come ultima tappa, superando le tribune con una velocità da centometrista. Maglietta momentaneamente affidata al vento e lacrime agli occhi. Mister Costantino con le mani ai capelli. Un gol la cui importanza è superfluo ricordare. Forse se c’è il Dio del Pallone non ne ha potuto più e si sarà inc…. ehm arrabbiato seriamente ponendo il proprio sigillo al novantesimo quando la terna non avrebbe avuto più il tempo di concedere l’ennesimo penalty all’avversario di turno.

Paghi tre, prendi uno (si invertono le offerte della grande distribuzione). Signori miei! Tra i vari D’Elia che fanno durare un match novantasei minuti, uno spareggio vinto in quel di Lecce e annullato dopo meno di 24 ore con una retrocessione a tavolino per una presunta telefonata (a proposito cosa accadrà al Bari calcio con nove undicesimi degli atleti venduti???), un “Vicinanza” stile “Pasqua” e tante e tante altre angherie sopportate, il Sig. Abbattista, pugliese di Molfetta (Bari) e i suoi due cavalier serventi pur aggiungendosi alla collezione di cui sopra, non hanno potuto nulla contro l’evidenza, sarebbe stato fin troppo osceno. Il Ceravolo è letteralmente esploso come una polveriera che da anni cercava il fiammifero giusto che facesse detonare le gioiose note della felicità, che esorcizzasse il tutto dall’ingiustizia il più delle volte male interpretata dalle solite sterili autocritiche di casa.

La felicissima Vice Presidente Ambra Cosentino in conferenza stampa, con voce roca, e con parole eloquenti (“cose mai viste…!”) a rappresentare il Presidente che certamente dalla Cina avrà fatto salti di gioia. E sempre dalla sala stampa un contrariato ma nel contempo felice Ciccio Cozza, senza peli sulla lingua con la forza dei fatti e dei settantotto punti conquistati, ha affrontato i numerosi giornalisti e ringraziato una tifoseria fantastica, registrando nel contempo l’ostilità di qualcuno.

Il Catanzaro è di tutti. Non è uno strumento di narcisismo personale, né una leva politica che può essere utilizzata come meglio si crede. E’ semplicemente “sacro”, con tutte le accezioni che questo termine contiene. Nessuno può permettersi di remare contro, a maggior ragione se fa parte della comunità catanzarese. Di “Giuda” ne è pieno il mondo, ma a tutto c’è un limite, anche all’indecenza.

Ed ora ancora tre battaglie da combattere contro tutto e contro tutti con la consapevolezza di dover dare più del massimo e che gli avversari saranno di tre specie: (due certi) se stessi, il competitor di turno e (uno potenziale, si spera di no) il direttore di gara. In attesa che la società si faccia sentire formalmente nelle sedi più opportune, comunque vada è stato e sarà un successo. Arzanese, Fondi e Giulianova le tappe per la promozione in Prima Divisione per riscrivere uniti nuove pagine della gloriosa storia delle Aquile Giallorosse. Contro tutto e contro tutti, avanti Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

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