Intervistiamo

Ndrangheta, la cosca Pesce controllava squadra di Rosarno in serie D

Scritto da Redazione

La cosca Pesce controllava la squadra di calcio del Rosarno, divenuta dal 2010/2011 Interpiana Cittanova, ed anche un sistema diffuso di compravendita di risultati con altre squadre. Lo ha detto un capitano dei carabinieri deponendo nel processo ai presunti affiliati alla cosca. Secondo l’accusa, dalle intercettazioni sarebbe emerso un accordo con il Vico Equense (Napoli) per pareggiare 1-1 la gara da 17 maggio 2009. Gli atti sono gia’ stati inviati alla Federcalcio. 

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Ma che la cosca Pesce fosse interessata al mondo del calcio, s’era già capito qualche tempo fa, dopo le rivelazione del collaboratore di giustizia Salvatore Facchinetti. Il clan disponeva di due società militanti in serie D, al fine di sfruttare l’entourage dei calciatori per veicolare carichi di droga.

Il collaboratore ha anche sostenuto che in occasione delle elezioni amministrative del 2006, i vertici della cosca avevano deciso di sostenere la candidatura a sindaco di Carlo Martelli, poi eletto, che non è imputato nel processo è che è stato prosciolto dal gup nel procedimento “Cent’anni di storia” contro la cosca Molé-Piromalli di Gioia Tauro dall’accusa di associazione mafiosa.

In quelle elezioni, secondo il collaboratore, gli affiliati alla cosca, grazie ad una presenza capillare nei seggi, erano riusciti a votare presentandosi con i documenti di persone che non erano andate. Il collaboratore ha detto di non ricordarsi se i documenti appartenevano a persone vive o morte, ma che il sistema era stato utilizzato.
 

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