La Striscia

Catanzaro ‘6’ forte

I giallorossi colgono la sesta vittoria consecutiva. Bugiardo l’1-0 siglato da Carboni, i goal potevano essere di più

E’ una bella giornata oggi pomeriggio al Ceravolo. Qualche spettatore in più c’è (alla fine saranno circa 3500) e te ne accorgi perché per trovare un parcheggio è come fare un sei al superenalotto. Fortunatamente oggi non ci segnalano multe alle auto in sosta o in divieto di sosta, fate voi. I soliti davanti allo stadio sono colorati di giallorosso in attesa di entrare nel tempio e soprattutto di assaporare la sesta vittoria consecutiva. Con i nuovi abbonamenti consegnati i tornelli funzionano a meraviglia e le procedure d’ingresso agli spalti sono veloci. Prima della partita c’è il tempo per la passerella di Cosentino che anziché passare dal centro del campo vuole salutare i tifosi da vicino, raccogliendo l’applauso della curva e della tribuna con il sottofondo di “Aquile Aquile”.

Il Catanzaro ritorna alla maglia rossa con banda gialla sui lati e l’Aversa in maglia bianca. Sia la squadra di Cozza che quella di Romaniello hanno assenze importanti in squadra. Lo squalificato Masini viene sostituito al centro d’attacco da Esposito che cambia ruolo e gioca da prima punta, al posto di Accursi rientra Papasidero. Pronti via e il Catanzaro inizia la partita come tutte quelle che hanno caratterizzato il 2012; all’attacco. Sin dai primi minuti i granata in maglia bianca devono arroccarsi nella loro metà campo perché il Catanzaro è bello, forte ma soprattutto “cattivo”. Si attacca sotto la “Capraro” con gli Ultras che ricordano Massimiliano Citriniti, il ragazzo assassinato tempo addietro nei pressi di un centro commerciale. L’incitamento anche se non è da bolgia è continuo. Forse manca qualche coro trainante, noi siamo sempre convinti che a volte  l’antico ma sempre valido “GIA-LLO-RO-SSI” trascinerebbe di più.

Le chiavi del gioco delle aquile le possiede un calciatore per il quale, come diceva una volta Lubrano, la domanda nasce spontanea: cosa ci fa questo in Seconda Divisione? Non c’interessa visto che gioca nel Catanzaro. Per chi non l’avesse capito ci riferiamo ad Alberto Quadri. Dai suoi piedi partono tutte le azioni della squadra di Cozza; è un piacere vedere i suoi lanci millimetrici per Giampà e Squillace che dotati di tecnica di categoria superiore scodellano al centro palloni invitanti per gli attaccanti. Ci prova subito Carboni a fare il Masini attaccando sul primo palo ma la sfera termina alta. Poi arrivano ancora cross nel cuore dell’area di rigore, rasoterra, taglienti e parabole, ma purtroppo il cobra dell’area di rigore non ce l’abbiamo. Esposito ha bei movimenti ma nelle conclusioni al momento buono di perde. D’Anna nello schieramento tattico svolge alla perfezione il suo ruolo ma forse fisicamente ha ancora da lavorare perché l’avversario lo punta di rado e dopo qualche affondo lo vediamo che si tiene i fianchi: un segnale di stanchezza.

Il primo tempo termina a rete inviolate ma come al solito se il Catanzaro lo avesse chiuso con almeno due reti di vantaggio nessuno avrebbe potuto dire nulla. Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo è che forse siamo mancati negli inserimenti dei centrocampisti per vie interne o venendo a rimorchio da dietro. Maisto tarda ad entrare in partita e il solo (sempre lui) Quadri prova con un gran tiro da fuori a battere Gragnaniello. Una piccola annotazione sull’arbitro. Il signor Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto ci è piaciuto moltissimo. Fischia pochissimo da una parte e dall’altra e lascia giocare, insomma direzione all’inglese senza spezzettare il ritmo. Fra il primo e il secondo tempo sugli spalti i soliti commenti: “madonna comu iocamu ma non riuscimu ma mpilamu”.

Inizia la ripresa e fa il suo ingresso in campo Bruzzese che si schiera nella stessa posizione che aveva D’Anna, sulla destra. Il Catanzaro inizia la ripresa con veemenza e questa è una caratteristica della squadra. Sicuramente Cozza negli spogliatoi catechizza a dovere la squadra e Maisto che nel primo tempo non avevamo visto inizia ad essere più intraprendente. C’è anche un’altra novità tattica di non poco conto e anche questo è merito del mister. Se si arriva sul fondo il pallone può anche essere passato all’indietro perché adesso i centrocampisti devono inserirsi e Carboni si stacca dall’area piccola. Si susseguono le azioni e i calci d’angolo ma il goal non arriva. Sia da destra che da sinistra Squillace e Giampà serviti sempre dal “Pirlo” giallorosso, scodellano palloni invitanti ma la palla in porta non entra, manca sempre l’ultimo tocco.

Serve allora tutta l’intelligenza calcistica dell’ex del Campobasso per risolvere la contesa. Arriva sulla sinistra e dal fondo la cosa più logica sarebbe metterla al centro. Invece alza la testa e vede dietro Carboni; tocco delizioso d’esterno destro e il vice cannoniere del Catanzaro al volo non perdona anticipando anche Sirignano. Finalmente siamo in vantaggio. A questo punto l’Aversa potrebbe cambiare gioco ma il Catanzaro continua ad aggredire e legittima il risultato sfiorando a ripetizione il raddoppio. Mengoni non dovrà mai intervenire perché dietro la difesa è guidata da un eccellente Sirignano che con Mariotti e Papasidero fanno riposare l’ex Vibonese. Negli ultimi venti minuti entra Bugatti che sostituisce Esposito e infine Sirignano lascia il campo leggermente claudicante per Narducci.

Termina la partita la squadra è sotto la curva a festeggiare. Arriva anche il presidente Cosentino raggiante e soddisfatto per questa sesta vittoria consecutiva. A fine partita Cozza sostiene che qualcosa oggi non è andata per il verso giusto. Non si riferisce alla partita (sarebbe un folle!). Si riferisce (abbiamo appreso questo) a qualche presenza indesiderata a bordo campo o nel settore chiuso dei Distinti che oggi ospitava parecchie persone. In settimana ci svelerà l’arcano e speriamo che questo problema sia risolto. Ai tifosi giallorossi a questo punto la cosa interessa poco. A breve giocheremo con il Foggia per la Coppa Italia, poi ci saranno tre partite ben più importanti: nell’ordine Celano (senza Quadri che sarà squalificato) e Chieti in trasferta e poi Perugia al Ceravolo. Questo Catanzaro con il suo gioco è entrato di diritto fra le pretendenti più accreditate per il salto di categoria. Sei vittorie consecutive non le conquisti per caso. A noi tifosi non resta che fare una sola cosa: sostenere il presidente, il mister,  la squadra e gridare solo e sempre Forza Giallorossi.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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