Intervistiamo

L’appello di Capellupo su lavoro e precariato

Scritto da Redazione
Il presidente della commissione per l’emersione del lavoro irregolare si appella al ministro Cancellieri: fate presto

“Crediamo che siano inaccettabili alcune posizioni, in materia di lavoro, assunte in questi giorni dai rappresentanti di Governo, soprattutto in considerazione del fatto che un Governo dovrebbe creare opportunità e non limitarle”. Sono parole di Filippo Capellupo, presidente Commissione Provinciale per  l’emersione del lavoro irregolare. “Non sappiamo – scrive Capellupo in una nota –  secondo quale convinzione il ministro Cancellieri abbia 
detto che i giovani “vogliono il posto fisso vicino casa”, di certo siamo in grado di fornirgli una corposa lista di giovani del Sud che già sono andati via di casa o che sono pronti a farlo pur di lavorare, pur di costruirsi un futuro. 
D’altra parte se così non fosse non si spiegherebbe come mai gli ospedali del Nord “vivono” delle migliori menti di laureati del sud, così come posti apicali nelle istituzioni, nelle Università sono occupati da giovani e non che nel loro Dna hanno la volontà di lavorare, ovunque sia. Anche se su un altro punto il ministro, prima di parlare, avrebbe dovuto riflettere sul com eventualmente, chi ha intenzione di lavorare lontano da casa, potrebbe affrontare tutte le spese conseguenti al fatto di stare lontano da casa, con un mercato reso speculativo da una crisi incombente. Sgomberato dunque il campo da un grosso equivoco nel quale il ministro Cancellieri è inciampato – prosegue Capellupo – è necessario fare un’analisi approfondita rispetto ad un aspetto critico che pur esiste che è quello del precariato. Ma è un’analisi che può e deve essere fatta però al contrario. Se precariato deve essere non può partire solo dal basso e verso i piu’ deboli e non prendere in considerazione i poteri forti che 
sono i veri responsabili di questa crisi . Chiediamo un precariato dell’alta finanza, della politica, un precariato dei banchieri, un precariato per le alte sfere militari, per le industrie di armi, ed altro. Un precariato che renda precari coloro i quali non rispondano con il lavoro ed i risultati al mandato che è stato loro conferito in special modo a quelli super pagati con i soldi dei contribuenti. Oggi purtroppo ci troviamo a pensare che una contrazione del mercato, che era già iniziata ai tempi di Biagi, l’Italia non puo’ piu’ accettare le regole del libro bianco, che uccide il lavoratore, ancorchè in una situazione in cui non esiste mercato. Ecco perché se regole nuove devono esserci, non possono essere una diminuzio di una situazione già di per sé difficile. Non si può liquidare la questione lavoro e giovani con qualche battuta di cui poi 
si chiede scusa. I giovani hanno bisogno di certezze e non perché non abbiano voglia di impegnarsi o di mettersi in gioco, ma perché se loro non hanno prospettive, non ha prospettive neanche l’Italia. Non ci sono molti ragionamenti da fare e soprattutto è necessario pensare all’oggi, all’immediato futuro. Questo Governo dopo aver messo mano a tutti i tagli ed anche ai piu’ impossibili, deve reinventarsi le occasioni che la gente aspetta che si ricostruiscano, come nel dopoguerra quando fior fiore di classe dirigente proveniente da tutti gli indirizzi politici, hanno ridato vita ad una nazione con grandi potenzialita’ che oggi ha ancora voglia di arrabbiarsi e ripartire con il Bel Paese. Ho accettato – conclude Capellupo di ragionare su tante proposte, ma bisogna fare presto. Sgravi per contratti stipulati per fasce d’età che aprano le porte del ristretto mercato del lavoro, dismissione del patrimonio pubblico, riapertura di spostamento di lavoratori tra enti , istituzioni , aziende. Ma si faccia presto, perche’ la mancanza di soluzioni immediate ha un’unica terribile conseguenza, il proliferare del mercato nero del lavoro che purtroppo, ha a disposizione ingenti capitali illegali e non garantisce nessuna tutela, ma attecchisce sul bisogno dei giovani e di chi è fuori dal mercato del lavoro”.

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Redazione

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