Intervistiamo

“Alba Morgana” domani al Politeama

Alba Morgana”, lo spettacolo ispirato alle poesie d’amore di Corrado Calabrò

 

Alba Morgana”, lo spettacolo ispirato alle poesie d’amore di Corrado Calabrò, andrà in scena domani, sabato 4 febbraio, al Politeama di Catanzaro.

I versi ed i testi delle opere più conosciute ed apprezzate dell’alto magistrato calabrese (oggi presidente dell’Autorità garante per le Comunicazioni), quali “Poesie d’amore” e “Una vita per il suo verso” sono l’oggetto della rappresentazione, allestita con maestria dal regista Maurizio Soldati.
Alba Morgana mette in scena l’amore, identificato nella donna, sfuggente e bellissima che si riflette nello splendido luccichio dello stretto di Messina e nel mare della Calabria tutta.
La musa ispiratrice di Corrado Calabro è la donna di cui il poeta canta l’amore irrompente, travolgente, avuto e perduto.
E’ un viaggio intenso tra sogno e realta. Tra le meraviglia del mare, il suo splendore, la sua profondità, che regala all’immaginario un tuffo nell’oblio e nella pace della terra con i suoi odori e sapori che ricordano l’incanto del Mediterraneo.

Corrado Calabrò è una delle più alte personalità italiane. Nato nel 1935 a Reggio Calabria, si è laureato in giurisprudenza nel giugno 1957 all’Università di Messina con 110 e lode. Vive a Roma.

Entrato per concorso (primo classificato), nel maggio ’68, nella magistratura del Consiglio di Stato, provenendo dalla magistratura della Corte dei Conti, ne è divenuto Presidente di sezione nel 1982.

Presso il Consiglio di Stato è stato addetto sia alle sezioni giurisdizionali che a quelle consultive, nonché al Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia.

Al Consiglio di Stato è stato presidente aggiunto alla III Sezione dal 1990 e della V Sezione dal 1996. Presidente titolare della III Sezione dal 1997 al 2000. Presidente titolare della Sezione per gli atti normativi dal 1 gennaio 2001.

E’ stato estensore di sentenze pilota sull’effettività e concludenza della tutela giurisdizionale.

Dal 1 ottobre 2001 al 9 maggio 2005 è stato presidente del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, dove ha presieduto anche la I Sezione, ch’è quella che si occupa della funzione pubblica nell’economia ed in particolare dell’Antitrust, della Consob, della Banca d’Italia.

E’ autore di monografie in diritto del lavoro e in diritto amministrativo. Tra queste, gli scritti in materia di giudizio di ottemperanza e quelli che tendono a spostare l’oggetto del giudizio dall’atto dell’azione amministrativa si collocano, con innovativi apporti, nel solco di una profonda svolta nel diritto amministrativo.

Dal 1963 al 1968 è stato Capo della Segreteria tecnico-giuridica del Presidente del Consiglio dei Ministri Aldo Moro a Palazzo Chigi.

E’ stato poi Capo di gabinetto in vari ministeri: Bilancio, Mezzogiorno, Sanità, Industria, Agricoltura, Marina mercantile, Poste e telecomunicazioni – nel 1978 -, Pubblica istruzione e università, Politiche comunitarie, Riforme istituzionali.

E’ stato Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore.

Presidente dell’Associazione magistrati del Consiglio di Stato dal luglio 1999 al settembre 2001.

Poeta. Scrittore.
Per la sua opera letteraria l’Università
Mechnikov di Odessa, nel 1997, e l’Università Vest Din di Timisoara, nel 2000, hanno conferito a Corrado Calabrò la laurea honoris causa.

In “Alba Morgana” la descrizione dei luoghi, delle sensazioni, si alterna ai versi poetici, recitati dallo stesso Corrado Calabrò e da Daniela Celebrano. L’attrice, con grande intensità impersonifica l’immaginario descritto da Calabrò, che, con il suo simbolismo poetico, racconta la natura. Tra le figure sulla scena teatrale, solo una è reale, le altre due non sono che l’alter ego, l’aspetto duale che connota l’essenza dell’Uomo moderno. Il richiamo alla letteratura romantica con Hoffmann e a Dostoevskij con il suo “Goljadkin” è d’obbligo. La recitazione di Daniela Celebranosi muove a passi di danza, ritmati dalla musica,sul filo della rievocazione dei miti, del filo che Arianna donall’amato Teseo per farlo uscire dal labirinto che avrebbe consentito di ritrovare il loro amore, che,così sublimato, rappresenta la salvezza e la vita.

Secondo la critica, la poesia di Corrado Calabrò – tradotta in diverse lingue – ha il dono della rigenerazione, di poter aprire spazi nuovi a soluzioni molteplici.

Alla precisione chirurgica si combina la dolcezza dei “trovatori”, l’istintività, la spontaneità accanto all’erudizione e alla metafisica.

Nelle sue note di regia, Maurizio Soldati scrive: «Con Daniela Celebrano che ha realizzato le coreografie, ho composto lo spettacolo con il primario intento di riferirmi alla realizzazione

di un musical poetico, prendendo avvio dall’interazione fra “arti sorelle” – la poesia, la musica,

la danza – come nella classicità del teatro greco.

Procedendo con assoluta libertà, ho mescolato elementi metaforici a coloriture barocche, metafisiche, riferiti a un’ambientazione magnogreca, ad un teatro ascrivibile al personaggio

di Arianna, alla mitologia contenuta nei testi del Poeta, all’amore, al maree al labirinto. Non mancano – conclude Soldati – frammenti dell’immaginario, come il filo che lega percorsi della memoria e del viaggio».

Alba Morgana”, lo spettacolo ispirato alle poesie d’amore di Corrado Calabrò, andrà in scena domani, sabato 4 febbraio, al Politeama di Catanzaro.

I versi ed i testi delle opere più conosciute ed apprezzate dell’alto magistrato calabrese (oggi presidente dell’Autorità garante per le Comunicazioni), quali “Poesie d’amore” e “Una vita per il suo verso” sono l’oggetto della rappresentazione, allestita con maestria dal regista Maurizio Soldati.
Alba Morgana mette in scena l’amore, identificato nella donna, sfuggente e bellissima che si riflette nello splendido luccichio dello stretto di Messina e nel mare della Calabria tutta.
La musa ispiratrice di Corrado Calabro è la donna di cui il poeta canta l’amore irrompente, travolgente, avuto e perduto.
E’ un viaggio intenso tra sogno e realta. Tra le meraviglia del mare, il suo splendore, la sua profondità, che regala all’immaginario un tuffo nell’oblio e nella pace della terra con i suoi odori e sapori che ricordano l’incanto del Mediterraneo.

Corrado Calabrò è una delle più alte personalità italiane. Nato nel 1935 a Reggio Calabria, si è laureato in giurisprudenza nel giugno 1957 all’Università di Messina con 110 e lode. Vive a Roma.

Entrato per concorso (primo classificato), nel maggio ’68, nella magistratura del Consiglio di Stato, provenendo dalla magistratura della Corte dei Conti, ne è divenuto Presidente di sezione nel 1982.

Presso il Consiglio di Stato è stato addetto sia alle sezioni giurisdizionali che a quelle consultive, nonché al Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia.

Al Consiglio di Stato è stato presidente aggiunto alla III Sezione dal 1990 e della V Sezione dal 1996. Presidente titolare della III Sezione dal 1997 al 2000. Presidente titolare della Sezione per gli atti normativi dal 1 gennaio 2001.

E’ stato estensore di sentenze pilota sull’effettività e concludenza della tutela giurisdizionale.

Dal 1 ottobre 2001 al 9 maggio 2005 è stato presidente del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, dove ha presieduto anche la I Sezione, ch’è quella che si occupa della funzione pubblica nell’economia ed in particolare dell’Antitrust, della Consob, della Banca d’Italia.

E’ autore di monografie in diritto del lavoro e in diritto amministrativo. Tra queste, gli scritti in materia di giudizio di ottemperanza e quelli che tendono a spostare l’oggetto del giudizio dall’atto dell’azione amministrativa si collocano, con innovativi apporti, nel solco di una profonda svolta nel diritto amministrativo.

Dal 1963 al 1968 è stato Capo della Segreteria tecnico-giuridica del Presidente del Consiglio dei Ministri Aldo Moro a Palazzo Chigi.

E’ stato poi Capo di gabinetto in vari ministeri: Bilancio, Mezzogiorno, Sanità, Industria, Agricoltura, Marina mercantile, Poste e telecomunicazioni – nel 1978 -, Pubblica istruzione e università, Politiche comunitarie, Riforme istituzionali.

E’ stato Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore.

Presidente dell’Associazione magistrati del Consiglio di Stato dal luglio 1999 al settembre 2001.

Poeta. Scrittore.
Per la sua opera letteraria l’Università
Mechnikov di Odessa, nel 1997, e l’Università Vest Din di Timisoara, nel 2000, hanno conferito a Corrado Calabrò la laurea honoris causa.

In “Alba Morgana” la descrizione dei luoghi, delle sensazioni, si alterna ai versi poetici, recitati dallo stesso Corrado Calabrò e da Daniela Celebrano. L’attrice, con grande intensità impersonifica l’immaginario descritto da Calabrò, che, con il suo simbolismo poetico, racconta la natura. Tra le figure sulla scena teatrale, solo una è reale, le altre due non sono che l’alter ego, l’aspetto duale che connota l’essenza dell’Uomo moderno. Il richiamo alla letteratura romantica con Hoffmann e a Dostoevskij con il suo “Goljadkin” è d’obbligo. La recitazione di Daniela Celebranosi muove a passi di danza, ritmati dalla musica,sul filo della rievocazione dei miti, del filo che Arianna donall’amato Teseo per farlo uscire dal labirinto che avrebbe consentito di ritrovare il loro amore, che,così sublimato, rappresenta la salvezza e la vita.

Secondo la critica, la poesia di Corrado Calabrò – tradotta in diverse lingue – ha il dono della rigenerazione, di poter aprire spazi nuovi a soluzioni molteplici.

Alla precisione chirurgica si combina la dolcezza dei “trovatori”, l’istintività, la spontaneità accanto all’erudizione e alla metafisica.

Nelle sue note di regia, Maurizio Soldati scrive: «Con Daniela Celebrano che ha realizzato le coreografie, ho composto lo spettacolo con il primario intento di riferirmi alla realizzazione

di un musical poetico, prendendo avvio dall’interazione fra “arti sorelle” – la poesia, la musica,

la danza – come nella classicità del teatro greco.

Procedendo con assoluta libertà, ho mescolato elementi metaforici a coloriture barocche, metafisiche, riferiti a un’ambientazione magnogreca, ad un teatro ascrivibile al personaggio

di Arianna, alla mitologia contenuta nei testi del Poeta, all’amore, al maree al labirinto. Non mancano – conclude Soldati – frammenti dell’immaginario, come il filo che lega percorsi

della memoria e del viaggio».

Autore

Salvatore Ferragina

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