CNC: Consiglio di Stato sulla Scuola di Magistratura

Catanzaronelcuore: e ora attendiamo la sentenza definitiva

La prudenza è d’obbligo e bisogna attendere la sentenza definitiva di Palazzo Spada prima di esprimere qualsiasi giudizio. Ma non c’è dubbio che, al Consiglio di Stato dello scorso 17 gennaio, quanto dichiarato dall’avvocatura dello Stato per bocca del dottor Arena al fine di motivare la non costituzione del Ministero della Giustizia nella querelle sulla Scuola di Magistratura, è un segnale che vogliamo leggere in termini favorevoli. E’ stato infatti chiarito che la mancata costituzione del Ministero della Giustizia nel giudizio di appello per la riforma della sentenza del TAR Lazio del marzo 2009 che ha annullato il Decreto di revoca della sede della scuola a Catanzaro spostandola a Benevento senza motivazione alcuna, ha la valenza di prestare acquiescenza alla decisione del Giudice Amministrativo di primo grado.

E’ certamente un segnale esplicito del Ministero, anche se non si può certo inneggiare alla vittoria in quanto solo la sentenza dei giudici metterà la parola fine a questa incredibile vicenda nata male e con un vergognoso scippo, e proseguita ancora peggio con la vergognosa inerzia politica da parte di chi avrebbe dovuto far valere sia le ragioni del buon senso, sia quelle dell’immediata esecutività legata alla sopra richiamata sentenza del TAR Lazio.

L’udienza svoltasi il 17 gennaio scorso a Palazzo Spada porterà a conclusione, quantomeno sotto il profilo delle ragioni del diritto e legittimità dell’atto, una controversia nata nel 2006 che il nostro movimento ha portato all’attenzione dei media e del mondo politico sin dalle prime ore dello scippo operato dall’ex ministro Mastella. L’intento di “Catanzaronelcuore” è stato quello di contribuire allo svolgimento della battaglia legale, sostenendo ad adiuvandum le ragioni del Comune, e al contempo spronare chi di dovere ad attivarsi per cancellare un torto subìto dall’intera Calabria e focalizzare l’attenzione sull’importanza dell’etica-politica nelle scelte che la stessa è chiamata a compiere ogni giorno. In questi sei anni abbiamo promosso e portato avanti tutte le iniziative che ci è stato possibile realizzare, compresa l’intervento in giudizio presso il TAR del Lazio e poi, in secondo grado, presso il Consiglio di Stato, imponendoci un’autotassazione ed un impegno che rappresentano la cifra della nostra dedizione alla città e contestualmente fanno arrossire quanti – dalla politica alle associazioni fino passando dall’Università – si sono abbandonati ad un comodo ma vigliacco letargo pur avendo mezzi per agire.

Mentre attendiamo la sentenza del Consiglio di Stato, sentiamo l’obbligo di ringraziare sia quanti, in questi mesi, ci hanno inviato e-mail di sostegno e di incoraggiamento, sia i nostri legali – in modo particolare l’avv. Luisa Capicotto che ci ha seguito sin dal primo grado di giudizio ed unitamente all’avv. Marcella Bitonte in fase di gravame – che in modo professionale, appassionato e pertinente hanno offerto motivazioni e contributi validi alla causa della Scuola Superiore della Magistratura.

 

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Redazione

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