La Striscia

Le 20 giornate del Catanzaro

Puntonet formula a tutti i suoi lettori e ai tifosi i migliori auguri di un sereno Natale, ripercorrendo il girone d’andata dei giallorossi

 

Trentasette punti, 20 partite giocate, 10 vittorie (di cui 7 al “Ceravolo” e 3 in trasferta), 7 pareggi (due in casa e 5 fuori), 3 sconfitte tutte in campo esterno; 27 goal all’attivo e 15 al passivo. Sono questi i numeri del Catanzaro di Cosentino al termine del girone d’andata. Si chiude l’anno 2011, iniziato con la conclusione della gestione spartana e rianimato nel secondo semestre con l’avvento al comando di “Mister Gicos”.

Ripercorriamo adesso che siamo giunti al giro di boa le tappe che hanno portato questi numeri, un trampolino di lancio per l’obiettivo fissato che è la promozione in Prima Divisione.

Dopo gli antipasti di Coppa Italia, il campionato dei giallorossi guidati da Ciccio Cozza inizia all’Arturo Valerio” di Melfi in Basilicata.

Il 4 di settembre contro i lucani il Catanzaro si presenta ancora incompleto e in fase di rodaggio. Dal primo minuto c’è l’esordio di Cristian Esposito arrivato nella settimana precedente, in panchina siede Soudant (oggetto misterioso arrivato dal Siena). In campo ci andrà pure a partita inoltrata qualche residuo della gestione spartana dell’anno precedente. Il risultato finale è di 0-0 in una partita condizionata dal gran caldo ma che il Catanzaro poteva vincere. Nel centro del campo per via della squalifica di Maisto giocheranno Corso e Maita che in due arrivano appena all’età del loro trainer. I commenti dei tifosi alla fine sinteticamente e in dialetto (faremo così per ogni partita che commenteremo) per rendere meglio il pensiero sono i seguenti: ” iettammi i primi du punti, ma comu ficiamu non ma vincimu contru st’affritti;  vabbò hai ma cunti ca era a prima e c’era nu caddu da Madonna e Portu”.

La domenica successiva c’è l’esordio al “Nicola Ceravolo”. Arriva il Neapolis del  presidente Moxedano, un presidente che nei nostri anni di C2 era spesso al timone di tante altre squadre campane. L’esordio contro il Neapolis, che l’anno scorso aveva battezzato la fallita FC Catanzaro, è davanti a 2500 spettatori ed è importante. Dopo sei anni e grazie a Giuseppe Cosentino lo storico logo US CATANZARO ritorna. Gli Ultras per l’occasione preparano una splendida coreografia che accoglie le squadre in campo.

Dall’inizio c’è l’esordio di Maisto che a Melfi non era disponibile per via di una squalifica della scorsa stagione. Vinciamo 3 a 0 con Squillace e doppietta di Carboni. A partita inoltrata c’è spazio anche per Masini (che si procura il rigore del secondo goal) che è l’ultimo acquisto della campagna acquisti. Una bella prestazione quella dei ragazzi di Cozza, ben messi in campo che fanno del possesso palla la loro arma migliore. “Aiaddina squatruna, st’annu ni facimu na passiata si iocamu acccussì.”

Alla terza osserviamo il turno di riposo perché il torneo è formato da 21 squadre. Ai poco attenti ricordiamo che la ventunesima squadra iscritta è il Rimini che milita nel girone A e non il Catanzaro. A Eboli si assapora il gusto della prima vittoria in trasferta. Ribaltiamo il risultato dopo una svista di Mengoni e raggiungiamo il pareggio prima con Carboni e con Esposito dopo chiudiamo la pratica non prima di aver sprecato una miriade d’occasioni da goal. “U vi chi significa ma hai l’attaccanta (Masini), menumala ca u misa si no perdiamu atri du punti”.  

Arriva il Milazzo fra le mura amiche e bisogna dare continuità ai risultati. I siciliani in classifica sono nella parte bassa. Passiamo in vantaggio con il primo goal di Masini in giallorosso ma, neanche il tempo d’esultare, il Milazzo sotto la est pareggia. Un Catanzaro volenteroso sbatte contro il muro eretto dai mamertini e il primo pareggio in casa è cosa fatta. “Ci vo a punta, manca a fantasia, ci vo ncunu chi aiuta a Masini, questi i commenti a caldo dei tifosi, ma qualcuno con più “calli” da C2 dice: para ca è a prima vota, chi ti cridivi ca esta a serie A a C2, ndà vitti e sti partiti e merda”.

Mercoledì c’è il primo turno infrasettimanale e ci tocca il Fano. Una nuova sfida inedita (tante altre ce ne saranno in seguito) dopo l’Ebolitana.  Un goal di Carboni a metà tempo porta in vantaggio i giallorossi che si fanno raggiungere allo scadere della prima frazione di gioco. Nella ripresa ci riversiamo in avanti e con convinzione passiamo subito in vantaggio con il secondo centro consecutivo di Masini che questa volta vale i tre punti. “Dopu u Milazzu chi c’iavia scassatu u cazzu, sta vittoria ci volia comu u pana”.

Contro il Chieti, che da noi ha sempre preso le patate l’entusiasmo, è palpabile sugli spalti. Tremila circa sono i presenti e questo numero d’ora in avanti diventerà una costante. Pian pianino il Catanzaro sta riconquistando il suo pubblico. La partita è bella perché gli avversari non sono deboli e la loro attuale posizione di classifica lo conferma. Il Catanzaro gioca veramente bene con ogni uomo che rispetta le consegne del mister. I gemelli del goal Carboni e Masini colpiscono con un micidiale uno-due nel primo e nel secondo tempo. Sul finire il Chieti riapre la partita su calcio di rigore. I minuti finali restanti  non basteranno ai teatini perché il Catanzaro gioca in 12, il suo pubblico.

“Portaci in C1, Cosentino portaci in C1 e Ciccio Cozza uno di noi ” saranno i cori  che accompagneranno le aquile d’ora in avanti ogni fine partita. I commenti invece: “minchia comu iocamu, on iettamu mai u pallona all’ammuzzu; si, ma guardamuni e chiddi cornuti e l’arbitri dicia n’atru ca Macalli on ni po vbidira dopu chiddu chi ficiaru De Flippu e Corea”.  

Di nuovo in Campania per il turno successivo, c’è d’affrontare l’Aversa Normanna. Nel frattempo in settimana arrivano i transfer degli argentini Ulloa e Bugatti e del brasiliano Fioravanti (che sarà una comparsa come gli altri suoi connazionali). Cozza se li porta dietro e i primi due entreranno a partita inoltrata. Fa un freddo cane al “Bisceglia”. Chiudiamo il primo tempo in vantaggio dopo uno splendido goal di Masini di testa che gira a rete un traversone di Squillace. Questa volta anticipiamo i commenti: “facimu atri tri gollu alu secundu tempu e iamuninda prima ca fa friddu”. Dicevano questo i pochi presenti di fede giallorossa sugli “spalti” (virgolettato apposta per ovvi motivi). Nella ripresa entriamo in campo convinti, ma non con la convinzione calcistica, “culistri” della nostra superiorità. Petagine nel giro di due minuti ribalta il risultato e assaporiamo la prima sconfitta. A nulla valgono gli innesti di Bugatti e Ulloa. A fine partita chi nel primo tempo aveva commentato come sopra, adesso dice: a verità, on mi l’aspettava,  restavi cu l’ovu alu culu”.

Mercoledì è il primo turno infrasettimanale al “Ceravolo”. Anni addietro di mercoledì giocavamo la semifinale di Coppa Italia con l’Inter; adesso arriva il Celano che è l’ultima in classifica. L’occasione è ghiotta per cancellare la prima sconfitta stagionale e con Ulloa dall’inizio ci riversiamo in avanti. Davanti a 2500 presenti che sono tanti per un mercoledì lavorativo il Catanzaro questa volta non commette l’errore fatto contro il Milazzo. Aggredisce subito gli avversari e al 35° Esposito sblocca la partita che vinciamo per 1-0. “A squatra ioca bona ma ci vo unu chi mpila, u vidisti quantu golli ni mangiammi. E finalmente ci tocca andare in uno stadio. La sfida con il Perugia è la più attesa e sicuramente per storia delle due squadre  è una delle più importanti di questi anni di C2.

Lo scrivono anche in Umbria dove sul giornalino della “Vecchia Guardia” locale qualcuno dice: finalmente arriva al “Curi” una squadra, una città con una tradizione e non una delle tante squadrette che rappresentano paesini sconosciuti come quelli incontrati in questi anni. La partita è bellissima e avvincente. Le due squadre sono bene messe in campo e il Perugia crea molte occasioni nel primo tempo. Un grande Mengoni salva più volte il risultato. Nella ripresa il Catanzaro è più manovriero e alcuni cambi azzeccati dal mister riescono a placare la verve dei grifoni. Sul finale con l’ex Accursi e con Gigliotti violiamo il “Curi” per 2 reti a 0 fra la gioia dei circa 150 giallorossi presenti sugli spalti. “E cu ni tena chiù, bastanu pochi rinforzi e ni facimu na caminata, tuttu chistu era u Perugia; Cozza a fina partita dissa ca u primu tempu u ficia apposta ma fa iocara u Perugia…chi figghiu e cocacola”.

Arriva l’Aprilia e quasi 4000 sono i presenti sugli spalti. Chi se lo sarebbe mai aspettato se pensiamo all’anno precedente? La partita è bella ed è di quelle che nessuno si aspetta. I laziali giocano a viso aperto e questo sorprende i giallorossi che comunque passano in vantaggio sul finire del primo tempo con Bugatti ma vengono raggiunti immediatamente da Criaco. Nella ripresa l’Aprilia non gioca come il Milazzo ma continua a macinare calcio e passa in vantaggio con Croce e sfiora ripetutamente il terzo goal. Nei 10 minuti finali il Catanzaro smette di giocare a calcio e butta solo la palla in avanti (lo avessimo fatto mercoledì scorso a Lamezia), trovando nei 9 minuti finali due goal: Papasidero prima e ancora Bugatti regalano la prima vittoria forse non meritata.

“Ni iu e lussu però u pallona è chistu, nda volera e sti vittori; u vidisti a Suracia, n’atru pocu sa cupava, vabbò; l’essenziala è ma sta bonu ma ava ma s’abitua ca nda vittamu e chisti”. Si rigioca di mercoledì e ci aspetta l’ex Provenza, mister di un Campobasso in piena crisi societaria. Non è un bel Catanzaro e quando l’arbitro assegna i minuti di recupero soccombiamo meritatamente per 2 reti a zero. Ulloa e Bruzzese con un goal all’ultimo secondo raccolgono un insperato pareggio. “Aiaddì tarallu chi eppamu a stu giru, ma chi dici c’è anche il cu…ore chi hai ma minti in preventivo; ma non è ca Suracia ntisa l’urlu e Giummu, si no va cu i cazzi”.

 Per la seconda trasferta consecutiva adesso ci aspetta L’Aquila che agli avversari sul suo terreno di gioco ha concesso pochissimo. Il Catanzaro parte bene e si divora qualche occasione da rete. Gli aquilani passano in vantaggio con Improta (non il “Baronetto Tranquilli”) e chiudono il primo tempo sull’1-0. Nella ripresa fra una scossa tellurica e un rigore lisciato da Giglio raggiungiamo il meritato pareggio con un goal di Esposito. Il Catanzaro dimostra che il pareggio di Campobasso non era solo frutto del “fattore C” ma anche di volontà e cuore. Giochiamo in avanti tutta la ripresa e se avessimo vinto non ci sarebbe stato nulla da dire. Masini non gioca per infortunio e allora la classica frase che ogni anno accompagna nei propri dialetti le squadre di ogni latitudine si abbatte anche al “Fattori”. “Ci vo a punta si no on vai a nudda parta” (questa la frase classica di ogni stadio italiano). La frase nostrana e invece: “senza punti on sinda dinnu missi a Palermiti, ci vo unu chi mpila, chi mbutta dintra”. Il Catanzaro che non si arrende mai affronta adesso la Vibonese degli ex Corapi e Benincasa.

I cugini arrivano al “Ceravolo” abbottonati e senza mai superare il centrocampo in una partita che per via della nebbia pochi hanno visto impattano 0 a 0. Questa volta i commenti non sono del dopo partita ma dopo aver visto le immagini in Tv perché dagli spalti nessuno se n’era accorto. Qualcuno aveva tentato di commentare al 90° chiedendo all’altro: “comu a vidisti a partita? Chi fai mi pigghi ppe fissa?”, la risposta ricevuta. I veri commenti come dicevamo sopra arrivano dopo. “U vidisti chi ni cumbinau l’arbitru, nu gollu valdidu annullatu, nu rigora nettu non dato e puru sparta ni cacciau a Masini. Si vabbò, l’arbitru c’intra ma si ‘mpili on c’è arbitru chi tena.

Ora ci aspetta in trasferta l’Isola Liri. Chi già era stato nella cittadina a sud del Lazio sa bene che non è mai stato un campo facile per i giallorossi. La tradizione viene confermata e uno scialbo 0-0  è animato solo nel finale dall’ostruzionismo degli isolani e dal vivace battibecco Cozza-Grossi. Il terzo pareggio consecutivo va in archivio. “Aialà partita e merda chi iocammi oia; si però iddi ammucciaru u pallona; ma chi cazzu cunti l’urtimi decia minuti, tu intra ottanta minuti on facisti nu cazzu e tiru mporta; comunque Grossi è nu signora a verità, tu futti alu mandrianu e Sora.

Si rigioca adesso un nuovo turno infrasettimanale e come sempre il Catanzaro conferma di essere cinico di mercoledì. Batte 2-0 i toscani del Gavorrano con goal di due difensori, Accursi che bissa Perugia e Mariotti. “Averamu ma iocamu sempra e mercoledì, si vabbò, comunque iddi eranu nterra cu i roti”. La domenica seguente c’è ancora il “Bisceglia”. Ad aspettarci nello “stadio” c’è questa volta l’Arzanese. Brutta prestazione questa volta, le aquile quasi mai impensieriscono il portiere avversario e sul finale arriva la beffa causata da un clamoroso infortunio di Mengoni. “Ma a stu cazzu e stadiu avimu e iocara ancora? No, ngrazia e Diu avera d’essera l’ultima vota e benumala ca si chiama Bisceglia e non Bisceglie si no va vida chi cazzu ni succedia; aialaputtana n’impilau chiddu chi iocava alu bicci soccer…insomma subba a spiaggia da marina pecchì ncunu on avia capisciutu”. Assorbita la seconda sconfitta di questo torneo adesso c’è la Paganese.

La sfida pur non essendo fra le classiche come quella di Perugia per importanza di classifica è fondamentale per il cammino delle aquile. Serve un gran Catanzaro e così sarà. I gemelli Masini e Carboni regalano la vittoria allo splendido pubblico del Nicola Ceravolo e a nulla vale il pareggio di Scarpa realizzato sull’ennesimo rigore assegnato in questo torneo agli uomini di Grassadonia. “Comunque a iddi cinda mancavanu, aiaddina sempra u pilu intra l’ovu hai ma trovi, on u vidisti ca l’arbitru iocava cu iddi.” Inizia dicembre e c’è la partita di Lamezia che viene sospesa dopo soli 20 minuti.

Aspettiamo allora al turno successivo l’arrivo del Fondi e ancora una bella prestazione viene fornita dai ragazzi di Cozza. Con un secco 2-0 siglato dai soliti Masini-Carboni sbrighiamo la pratica senza colpo ferire. “A sciogliere; e sempra u vavusu hai ma fai ciò che si sentiva sulle gradinate”. Il girone d’andata lo chiudiamo a Giulianova in attesa del recupero di Lamezia. L’appannaggio da trasferta viene confermato anche in quest’occasione ma un punto in un terreno di gioco non facile per gli ospiti è sempre una buona cosa. “Su preoccupatu ca fora casa on bincimu chiù, e on t’appricara ca mo Cosentinu accatta a punta e facimu na volata”. Lamezia è di mercoledì ma non è un turno infrasettimanale, è un recupero. Infatti, questa volta di mercoledì perdiamo un pò per spocchia un pò per non aver interpretato la partita come i lametini che scendono in campo con una voglia maggiore alla nostra e senza pensare al gioco. Ci battono 1-0 fra il tripudio dei tifosi biancoverdi presenti. “Vabbò iddi iettaru u sangu e nui cugghiuniammi ca ficimu ticchete e tocchete; ngrazia e Diu a iocammi sta cazza e partita, perdimmi e piacere ala fungia, tantu duva cazzu hannu ma vannu iddi. Termina così il nostro girone d’andata e il commento finale e riassuntivo è il seguente: “l’annu scorsu e sti tempi parravamu sulu e panettoni, mangiati e pisci e ma vidi comu hai ma t’abbutti ppè sti festi. St’annu parramu e pallona, a squatra c’è bastanu du, tri (4 5 6 7 8 per altri) puntelli e nchianamu volandu (s g r a t nota della redazione) ca eu intra sta categoria m’incriscetti.

Forza Giallorossi e Buon Natale a tutti

 SF

Autore

Salvatore Ferragina

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