La Striscia

Partita decisa da un episodio, ma sconfitta meritata

Un Catanzaro troppo lezioso perde contro una Vigor Lamezia grintosa

 

Si chiude con una sconfitta il 2011 del Catanzaro. Il recupero di Lamezia Terme fa registrare il terzo ko per i ragazzi di Ciccio Cozza che raggiungono comunque l’obiettivo complessivo fissato dallo stesso tecnico a inizio campionato; “è importante arrivare fra le prime quattro al termine di giro di boa per poi puntare alla promozione diretta”. Era stata questa la dichiarazione di Cozza e questo è avvenuto.

Certo, pensando alla partita persa al D’ippolito un punto in più poteva starci in graduatoria ma se pensiamo agli episodi favorevoli delle gare di Campobasso, in casa con l’Aprilia e a l’Aquila è evidente che nell’arco di un campionato gli eventi a favore o contro alla fine si compensano. I tifosi giallorossi si sistemano in curva sud confermando i 250 circa presenti della partita sospesa del 4 dicembre. La parte lametina conferma quasi gli stessi numeri. Nessuna coreografia sulla gradinata est dove si annida il gruppetto dei tifosi più caldi. I giallorossi che raggiungono Lamezia sono accolti alla loro entrata nell’impianto lametino con il classici “chi non salta giallorosso è” e con un “Catanzaro xxxxx”.

E’ noto che la partita è sentita nella città della piana e non bisogna scandalizzarsi per questo. Piuttosto bisognerebbe evitare stupidi episodi come il lancio di un petardo verso il settore ospiti oppure la provocazione di qualche ragazzino addetto a raccogliere i palloni (e anche del portiere Forte) che non fanno altro che agitare gli animi più del dovuto per una semplice partita di calcio. Sono solo questi gli episodi sgradevoli da segnalare per il resto tutto procede nella norma. Infatti, i giallorossi senza ultras rispondono alle “invettive” come di consuetudine indirizzando i loro strali verso un altro colore, il rossoblu, e verso altri lidi situati 80 Km più avanti.

Cozza conferma il solito 3-4-3 ripresenta Mariotti con Sirignano e Papasidero dietro e con Gigliotti a fare il quarto da centrocampo a destra. Costantino senza il suo uomo migliore, Mangiapane, si affida al più semplice 4-4-2.

All’entrata in campo delle due squadre il forte vento e il campo pesante fanno da contorno ai 22 uomini schierati in casacca bianco verde e nera con bande giallorosse. Non sarà una bella partita, difficilmente si vedranno giocate di livello o azioni corali perché le condizioni meteorologiche non lo consentono, allora sarà necessario inventarsi qualcosa. Nei derby che si rispettano, vedi Juve-Toro, spesso il pronostico è ribaltato dalla voglia e dalla grinta che supplisce ai limiti tecnici degli avversari. La Vigor interpreta la partita nel modo giusto, il Catanzaro no.

Questa disamina è confermata dal fatto che quando ancora deve trascorrere il primo minuto di gioco, Marchetti (che disputerà un’ottima partita) fa assaggiare subito il suo piedone alla caviglia di Carboni che rimane steso sul terreno di gioco ed è costretto alle cure mediche. Sarà questo il trend di quasi tutti i novanta minuti di gioco, Vigor arcigna e cattiva e Catanzaro che si sveglia solo dopo aver subito il goal ma che spesso tenta di giocare a calcio quando le condizioni non lo permettono. Saranno tanti i passaggi in orizzontale che aiuteranno i bianco verdi a sistemarsi in campo e raddoppiare e triplicare i tentativi d’incursione dei nostri uomini più pericolosi, soprattutto a sinistra perché della fascia destra è inutile parlarne.

La partita è stata decisa da un episodio fortuito su azione d’angolo con un pallone che cambiando traiettoria per il vento, confondeva gli uomini giallorossi appostati sul primo palo che non riuscivano a intervenire. De Luca sfruttava un rimpallo e infilava Mengoni. Subito il goal, il Catanzaro come di solito cambiava gioco e si riversava in avanti, quando riusciva a farlo senza tocchi deliziosi si rendeva pericoloso e già alla fine del primo tempo sfiorava il pareggio, guarda caso con una semplice azione. Un pallone buttato in mezzo nel centro dell’area raccolto da Sirignano prima e Maisto dopo colpiva il palo.

Nella ripresa con il vento alle spalle si aspettava un arrembaggio dei giallorossi sotto la curva sud. Sembrava così all’inizio ma la pressione non portava a nulla perché ci s’intestardiva con tocchi inutili tocchi in orizzontale e solo quando si buttava la palla in avanti creavi qualcosa ed era ancora Maisto a sfiorare il pari. Figliomeni dava più brio mentre Bugatti serviva a poco continuando a giocare con fraseggi. Il tempo passava inesorabilmente senza costrutto e nei quindici minuti finali si capiva quanto eravamo stati superflui nei tentativi di fare gioco. L’ultimo quarto d’ora l’arbitro per evitare rischi ha deciso di fischiare tutto e addirittura il collaboratore di linea sotto la tribuna che non poteva sbandierare fuorigioco, alzava la bandierina e diventava un arbitro aggiunto segnalando falli di gioco interrompendo sul nascere le azioni del Catanzaro.

La partita è stata decisa da un episodio fortunato. Onore e merito alla Vigor che l’ha interpretata nel modo più adatto alla situazione ambientale che c’era. Nessun dramma in casa giallorossa, perdere tre partite in un girone d’andata ci sta. Si è in piena corsa promozione e come suddetto l’obiettivo era arrivare alla fine del girone d’andata fra le prime quattro. Siamo in piena corsa e siamo tutti consapevoli, addetti ai lavori inclusi, che per vincere manca qualcosa. Il girone di ritorno si apre con le prime cinque partite, dove si affronteranno squadre di media bassa classifica e il Catanzaro può rilanciarsi e dare la svolta al suo campionato. Il mercato invernale ci dirà se il Catanzaro potrà aspirare alla promozione diretta oppure puntare alla lotteria dei play off.

Nel 2012 inizierà un altro campionato e sarà così per tutte le squadre in particolare per quelle sei che occupano i posti in alto in classifica. Ciò che serve al Catanzaro lo sanno bene Cozza, il presidente e il DS Sorace, allora poiché non ci vuole molto, provvediamo e come sempre Forza Giallorossi.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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