Dalla Redazione

Non il solito punto

Il calcio in secondo piano. Matteo Brancati ci propone un suo ricordo personale di Umberto Galati

La vita è crudele, a volte ci mette di fronte a delle situazione in cui le parole se le porta via il vento. La mia abitudine di ogni settimana è questa, scrivere dei risultati del campionato di Seconda Divisione e commentare tutti i gol e le azioni più importanti. Ma oggi non ho voglia discrivere di calcio, dello sport più bello del mondo, anche perché, a volte, bisogna fermarsi e riflettere. Riflettere su tutto quello che ci circonda, sulle cose importanti della vita.

Conoscevo, purtroppo solo virtualmente Umberto, una persona squisita che mi diede l’impressione di sapere il fatto suo. Mai un intervento banale, sempre critiche costruttive e belle parole soprattutto per noi giovani. Si, sono un giovane di 24 anni con il sogno di diventare un buon giornalista. Giornalisti non si diventa per caso, devi avere la fiducia di molte persone che ti circondano, anche in maniera virtuale. Umberto me la diede questa fiducia, con parole che ancora oggi  porto nel mio cuore. Parole che mi colpirono nell’animo, perché arrivate da persona schietta.

Dopo venerdì notte non sarà più il solito forum, almeno personalmente, ma dentro di me porterò quei complimenti e non solo…Lasci una famiglia che ti mancherà e tu mancherai a loro, ma la proteggerai anche dal cielo, dall’alto. Ora termino qui, lo so, non è il solito punto sulla Seconda Divisione, ma perdonatemi, è da sabato che sono spento.

Ciao Umbè e Buon Natale anche a te!

Matteo Brancati

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