Il capogruppo della “La Sinistra” Occhini: sperpero di denaro pubblico

Si acquista arredo urbano per rimettere ciò che già c’era

L’approvazione della delibera relativa all’investimento di 500 mila euro per la riqualificazione dell’arredo urbano ci lascia sconcertati, per l’estrema facilità, l’estrema superficialità e forse anche una certa fretta che ha ispirato il provvedimento, forse anche per in qualche modo neutralizzare i ricorsi pendenti circa la riapertura al traffico e alla sosta su Corso Mazzini. Contrastiamo innanzitutto l’inopportunità di una spesa per un intervento del genere, quando ci vengono bocciati a luglio gli emendamenti sul bilancio 2011 sulla spesa sociale di modesta entità economica ma di grande e urgente bisogno sociale con la scusa e la pretesa motivazione della mancanza di fondi disponibili. E per successivi altri interventi in questa direzione per far fronte al disagio sociale sempre peggiore in questa città,  ci è stato sempre confermato che non c’è disponibilità finanziaria a causa dei tagli del governo centrale nei confronti degli enti locali.  Ora il settore finanziario ovviamente su richiesta della Giunta e del sindaco magicamente riesce a individuare una somma ingente per fare un intervento assolutamente privo di dettaglio, per acquisti di arredo urbano,  dopo che ne avevamo spesi 330 mila nella precedente Amministrazione per fare esattamente la stessa cosa, l’acquisto e la posa in opera degli arredi urbani che avevano la doppia valenza di arredare il salotto buono della città e aprirlo prevalentemente alla pedonalizzazione  e in più assicurare che ci fosse una certa legale sicurezza per i pedoni. Questo arredo urbano è stato rimosso dalla Giunta in carico senza condividere questa decisione con nessuno, nessuna categoria sociale economica, culturale, con un primo danno di natura erariale. E’ stato rimosso senza alcuna motivazione plausibile e senza nessuna motivazione resa pubblica. Non sappiamo che fine ha fatto, dove sia, e che si intenda fare; ed ecco il secondo danno erariale. Terzo danno erariale: la rimozione è costata non sappiamo quanto, e domani faremo una interrogazione al sindaco per avere questa informazione. Quarta ipotesi di  danno erariale è quella di acquistare un arredo urbano che ha l’unica funzione di dare probabilmente una dimensione architettonica al Corso e di introdurre norme di sicurezza per la libera circolazione di macchine e pedoni, cosa  già assolta dalla precedente Amministrazione. Siamo veramente sgomenti di fronte a questa gestione della cosa pubblica, del denaro pubblico. Una gestione veramente irresponsabile in un momento come quello che stiamo attraversando.   

 

Autore

Salvatore Ferragina

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