Confcommercio Catanzaro: continua la diatriba interna

In consiglio è ancora guerra aperta

 

 

Tassone ed i suoi fedelissimi non conoscono la vergogna e dopo aver ridotto la Confcommercio in un ring in cui l’illegalità è l’unico arbitro hanno anche la faccia tosta di replicare in ordine a tutte le irregolarità commesse nell’ultimo Consiglio. Se chiedere il rispetto delle leggi e dello statuto e pretendere che un Organo collegiale come il Consiglio, si esprima democraticamente  per poi consentire all’assemblea dei soci di affrontare e valutare serenamente il proprio bilancio  attraverso una libera votazione significa essere visionari, in tutta franchezza il problema non è nostro.

Anche nell’ultimo Consiglio, alla verifica  dei numeri, il Presidente Tassone, trovandosi in difficoltà per riequilibrarli, ha utilizzato il sistema più semplice e più consono alla sua persona, e cioè  quello di  espellere senza nessuna preventiva contestazione, senza nessun atto di decadenza adottato dall’Organo competente, quindi, in modo arbitrario  un socio regolarmente convocato.

Del resto, il Presidente Tassone dovrebbe saperlo bene che la democrazia non prevede atti arbitrari e prevaricatori, a nulla è servito il provvedimento emesso dal Tribunale di Catanzaro  con  il quale qualche mese fa gli  ha ordinato di reintegrare due soci espulsi con lo stesso sistema.

Ma quello che ci lascia basiti è la faccia tosta del Presidente Tassone e dei suoi fedelissimi quando si pavoneggiano nello scrivere degli ottimi risultati  ottenuti durante la sua Presidenza.

Allora se  vogliamo  il meglio della gestione Tassone degli ultimi anni basta  dare una veloce lettura ai bilanci consuntivi dell’anno 2009 e dell’anno 2010  da lui sottoposti al Consiglio Provinciale del 23 Novembre 2011 e che dovranno essere approvati dall’Assemblea prossima. (forse l’approvazione da parte dell’assemblea elimina la responsabilità personale degli amministratori?)

Nella situazione Patrimoniale del 2009 ci lascia interdetto il dato trascritto “Totale attività” pari ad euro 798.825.34 di cui 526.535.59 dovuti al “Disavanzo anni precedenti” ed euro 251.169.91 di crediti verso soci morosi fin dal lontano anno 2003 . La domanda sorge spontanea, saranno  forse prescritti? Certo  è che il bilancio nella sezione  “passivita” porta un totale a pareggio con debiti certi ed esigibili di pari importo e cioè euro 798.825.34 (debiti verso fornitori, debiti tributari e previdenziali, debiti verso dipendenti)  CHI PAGA?

Per non parlare poi della situazione economica della Confcommercio; siamo al ridicolo. Di certo è che la stessa perde soci . Basta leggere i dati della contribuzione diretta (soci paganti) che, nell’anno 2009, era pari ad un importo di euro 121.286.19 e che  nell’anno 2010 diminuisce notevolmente e si riduce ad euro 101.358.86;

Ma il Presidente Tassone ed i suoi fedelissimi non si scompongono per questa notevole diminuzione di soci diretti perché tentano la fortuna e riportano nel conto economico una “sopravvenienza ordinaria attiva” pari ad euro 300.070.06, avranno forse vinto il super enalotto o il gratta e vinci??

Di questo avremmo voluto discutere con Lei Signor Presidente ed i Suoi fedelissimi, era nostro  compito ma soprattutto un dovere del Consiglio predisporre i bilanci per mettere in condizione, domenica 27 c.m. l’assemblea di affrontare serenamente e democraticamente questa situazione delicatissima ma come al solito Lei è capace di mistificare anche i dati matematici. A pensare male, diceva Andreotti, si fa peccato ma spesso s’indovina!!! 

 

La risposta che il presidente Tassone aveva dato alla prima nota di alcuni consiglieri

 

“Anche se molto meno numerosi del solito, rileggiamo alcuni esponenti del Consiglio Direttivo della Confcommercio risvegliarsi con i soliti moti di fantasia e assurdità. Abbiamo infatti letto di un consiglio del 23 novembre in cui non vi è stata valutazione sulla predisposizione del bilancio e durante il quale, invece, il  Presidente Tassone avrebbe “espulso verbalmente” un consigliere dalla seduta. A ben pensare si potrebbe parlare dell’ormai tanto solito quanto vano tentativo di affermare il falso. A mal pensare, invece, i nostri ultimi tre moschettieri e paladini del nulla, forse vedendo definitivamente svanito un progetto lungo 10 mesi e più, offuscati dalla rabbia, sono stati colpiti da una rarissima sindrome visionaria che, dissociandoli dalla realtà, li ha spinti a costruirsene un’altra parallela più congeniale alla loro strategia, quasi a voler cercare in uno status mentale stile “sogno o son desto” , l’ultima ancora, l’ultimo appiglio, l’ultimo faro per non invece prendere contezza dei reali accadimenti”. Lo affermano in una nota Tassone, Presidente Confcommercio; Gregoriano,  Direttore Confcommercio; i consiglieri Lobello, Gagliardi, Lonetti, Stirparo e Monteverde.

“Se tuttavia avessero fatto lo sforzo di non cadere nella tentazione di essere registi dello scenario perfetto avrebbero ben visto ciò che qui di seguito gli rammentiamo:i presenti al consiglio erano 26 di cui solo 10 facenti parte al gruppo dei soliti dissidenti, di questi dieci, due per motivi a tutti noi ben noti e che per scelta di stile evitiamo di riportare, non potevano esercitare il diritto di voto per qualsiasi delibera in essere nella seduta. I bilanci sono stati presentati alla predisposizione del Consiglio con ottimi risultati di gestione; I bilanci 2007/2008 erano già stati predisposti in sedute precedenti; La valutazione vi è stata e come, tanto vero che tre componenti hanno deciso di astenersi come da verbale; Avendo abbandonato la seduta alle 17:15 per proprio motivi come fa il consigliere Raffaele ad affermare una chiusura autoritaria del consiglio da parte del Presidente Tassone? Dopo soli pochi giorni ha davvero dimenticato l’evolversi dei fatti? Riteniamo necessario indottrinare i tre colleghi circa quelle che sono le procedure di approvazione di un bilancio Confcommercio, poiché al contrario di quanto da essi scritto il Consiglio non ha il compito di approvarli, bensì di predisporli per l’ Assemblea degli Associati che si esprimerà con apposita votazione. Gli domandiamo dunque chi ha bocciato i bilanci? Quando ed in quale seduta di un Consiglio sono stati bocciati? Perché hanno affermato di una fantomatica bocciatura se non è competenza dell’Organo esprimersi in tal senso? Non si affrettino tuttavia a risponderci poiché li giustifichiamo come vittime della sindrome visionaria di cui sopra. Li invitiamo, però, a smetterla di riempirsi la bocca della tutela degli interessi delle imprese e degli associati, visto che tutti ormai hanno capito che gli unici interessi cui sono attenti sono solo ed esclusivamente i propri. Inoltre, consigliamo ai signori Colella, Raffaele e Leonardo di ricorrere al vecchio ma sempre utile metodo del pallottoliere per comprendere e quantificare maggioranze e minoranze e per ciò che attiene i vari percorsi intrapresi presso le autorità giudiziarie li invitiamo a prepararsi ad una lunga e dura controffensiva forte e basata soprattutto su quei risultati gestionali che forse tanto li hanno spiazzati. In bocca al lupo!”. 

Autore

Salvatore Ferragina

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