Avversario di turno

Inedito scontro con la Paganese al “Ceravolo”

Scritto da Massimo Saverino
I campani tasteranno le ambizioni del Catanzaro

PAGANESE – La storia ci ricorda che l’anno di nascita della Paganese risale al 1926, ma l’affiliazione alla FIGC avverrà solamente due anni dopo, in coincidenza con la concessione del campo di gioco, fino ad allora infatti la squadra, giocava a calcio, in una vasca di raccolta delle acque piovane. Dalla nascita e fino alla stagione 1975-1976, solo dilettantismo, fino alla storica promozione tra i professionisti. A questo punto si spalancano per i bianco-azzurri scenari inimmaginabili fino a qualche anno prima, incontri di alto livello contro corazzate quali Bari, Salernitana, Messina, e promozioni sfiorate per un soffio. Dieci anni tra serie C1 e C2, fino al tracollo della stagione 1986/1987 che riporterà la Paganese nell’inferno dilettantistico per un ventennio. E’ storia recente, la “rinascita” sportiva dei azzurro-stellati, alla fine della stagione agonistica 2005-2006 con Domenico Giacomarro alla guida tecnica, i campani dominano il proprio girone di interregionale ed alla fine conquistano anche lo scudetto dei dilettanti. L’anno successivo è ancora tempo di esultare, perché Pagani trova nuovamente la serie C1, grazie alla vittoria nei play-off dopo aver regolato Spal e Reggiana. Poi quattro stagioni di prima divisione e l’amara retrocessione dell’ultima annata sportiva, con il chiaro intento di risalire immediatamente di categoria. 

LA SQUADRA – Rivoluzione sul mercato dopo la disfatta della scorsa stagione per gli azzurro-stellati, una squadra costruita per vincere la seconda divisione e puntare dritti al salto di categoria senza passare per la lotteria dei play-off. Un’ossatura di squadra che si fortifica con gli innesti di Acoglanis e Dino Fava. Ritorno importante di Scarpa e ad acquisti di spessore quali Galizia (tra i protagonisti della cavalcata nocerina della scorsa stagione), e Morello. Da non sottovalutate la colonia dei giovani quali Balzano, l’esterno destro ex Sorrento e Orlando, ex punta della Salernitana.  

IL TECNICO – Grassadonia ha certamente una “Ferrari” a sua disposizione, quindi l’obbligo morale di risalire immediatamente in Prima Divisione. Il giovane tecnico campano, dopo l’esperienza non certo positiva alla guida della Salernitana nella sua prima stagione da allenatore in serie “B” e dopo la sfortunata panchina casertana della scorsa stagione  in serie “D” ( sconfitta ai play-off promozione col Sambiase, dopo essersi classificati terzi nel proprio girone), tenta il rilancio come tecnico, dopo aver vissuto come calciatore delle stagioni importanti, soprattutto nei sette anni trascorsi a Cagliari, diventando capitano e simbolo della formazione sarda, prima di una fine piuttosto discussa del rapporto con il Presidente Cellino.

STATISTICHE – Finora la Paganese in campionato, ha giocato sedici gare, vincendone nove, pareggiandone cinque e perdendo solamente in due occasioni, alla quarta giornata al “Curi” ed alla quattordicesima, in casa contro il Chieti; in entrambe le circostanze il risultato finale ha visto soccombere i campani per due reti a una. Finora tre le vittorie lontano dalle mura amiche e solamente dieci goal subiti in totale, migliore difesa alle spalle solamente dell’Aquila capolista.

PRECEDENTI – Nonostante le numerose partecipazioni in serie “C”, le strade di Catanzaro e Paganese non si sono mai incrociate fino ad ora. In una sola stagione (2006-2007) le due compagini hanno affrontato la stessa categoria, era la serie C2 a tre gironi, con i campani che alla fine grazie ai play-off conquisteranno la promozione nel girone “B” ed i giallorossi invece, una salvezza tranquilla nel primo anno del Lodo Petrucci nel girone “C”.

CURIOSITA’ – Un filo sottile collega le città di Catanzaro e Pagani, questo filo porta il nome di Angelo Mammì. Una scritta anonima su un muro limitrofo al confine tra le cittadine di Nocera e Pagani, circa trentasei anni fa, all’indomani della prima storica promozione tra i professionisti dei campani, recitava: “Con la testa di Mammì ce ne andiamo in serie C”. Non fu certo un anno memorabile per il calciatore calabrese, gli anni iniziavano a pesare e gli infortuni si moltiplicavano, eppure quando chiamato in causa, riusciva a dare il suo contributo in termini di esperienza, classe ed i suoi goal sempre decisivi, di testa ovviamente, come era abituato a fare sin dai tempi del Catanzaro. Indelebile il ricordo del goal rifilato alla Juventus dei vari Causio, Capello, Anastasi a sei minuti dalla fine nella stagione 1971-1972, quando su angolo di Braca, il calabrese purosangue, regalerà una vittoria storica sulla corazzata bianconera, pressoché imbattibile in quegli anni. Mammì “eroe” giallorosso che proprio a Pagani darà l’addio al calcio giocato, per la cronaca “L’Angelo Calabrese” (nativo di Reggio Calabria), siederà più volte sulla panchina bianco-azzurra come tecnico. Altro “personaggio” calcistico che lega le due squadre è Gennaro Rambone, napoletano doc, ma anche indiscussa bandiera giallorossa degli anni 50/60.

LA PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) –  Petrocco, Balzano, Pepe, Loiacono, Rinaldi; Scarpa, Galizia, Tricarico, Acoglanis; Siciliano, Fava (Morello). All.: Grassadonia.


Autore

Massimo Saverino

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