Rassegna stampa

Milone esalta il Catanzaro «Qui ci sono ottimi giocatori e un grande tecnico»

L’esperto difensore invita la squadra a non sottovalutare il Taranto.
da Il Quotidiano

CATANZARO ­ Annusando l’aria che tira in casa pugliese, sembra un po’ di rivivere la settimana precedente alla partita con L’Aquila. C’è pure l’aggravante. I rossoblù jonici partono per la Calabria senza l’allenatore, dopo l’esonero di Brini. La società di Pieroni ha preso Alessandrini, ma il nuovo tecnico dovrà accomodarsi nella tribuna centrale del “Ceravolo”. Nel frattempo, al ds Nino Barone ­ in possesso del patentino di categoria B ­ tocca l’arduo compito di traghettare uno spogliatoio in crisi. In parole povere, i guai del Taranto annunciano un’altra partita ostica, da giocare contro gente che ha l’acqua alla gola. Gli uomini di Braglia ne sono ben consapevoli. Da un reparto all’altro, sanno di dover riccorrere a quella mentalità diventata giusta grazie a risultati da brividi. Ovvero, tanta concentrazione e la freddezza necessaria a non andare in palla se la gara si mette male.
AVANTI SENZA PROGRAMMI. «E’ vero, anche il Taranto ha svariati problemi di natura societaria, e si trova in una posizione di classifica complicata. Ma ha pure ottimi giocatori, e se sono in giornata possono farti male. Non dobbiamo fidarci, quindi, e non lo facciamo, perché siamo consapevoli di incontrare una squadra molto valida nonostante i problemi che l’accompagnano». Vietato distrarsi. Il suggerimento arriva da Emiliano Milone, perno di un reparto che domenica avrà da sudare comunque. Un altro della “vecchia guardia” risvegliatosi in C1 dopo aver vissuto magiche illusioni e incredibili amarezze, alla quarta stagione con la maglia giallorossa. Uno che l’estate scorsa stava andando via per avvicinarsi a casa, dopo la batosta del 15 giugno. Uno che doveva seppellire la C2, senza passare mai più da quell’infame lotteria chiamata play off. Invece, si trova a lottare per la B nei ranghi di una lussuosa matricola che, zitta zitta, cammina con autorevolezza e il piglio delle grandi.
Il difensore ligure si affretta a gettare litri d’acqua sul fuoco. «Sì, in questo torneo passiamo per matricola, perché ­ dice ­ siamo saliti in C1 dopo anni di quarta serie. Ma abbiamo ottimi giocatori, un ottimo allenatore, e stiamo andando avanti domenica dopo domenica senza fare programmi. Aspettiamo la fine del campionato, poi tireremo le somme».
Milone, smessi i panni del pompiere di turno, torna al Taranto. «Lo temiamo, ma se vengono a Catanzaro per giocare a calcio ci fanno un favore. Con L’Aquila, le nostre difficoltà sono aumentate dopo il pareggio, loro hanno badato a salvare il risultato, chiudendo tutti gli spazi. Se si chiude anche il Taranto, si fa difficile».
A questo Catanzaro piace giocarsela, piace trovare di fronte formazioni che la pensino nello stesso modo. In tal senso, anche la Sanbenedettese ha dimostrato le considerazioni sopra espresse. Con l’uomo in meno i marchigiani hanno per lo più finto di attaccare, specie nella ripresa: in nove più il portiere a difendere dalla linea di centrocampo in giù, Alfieri e compagni a sbattere su quel muro tra una verticalizzazione riuscita, e una intercettata. Viene da credere che se tutti gli avversari cominciano a metterla su questo piano, le partite del Catanzaro rischiano di¢ venir proibite ai cardiopatici.
E se pure il calcio ha una sua logica, è molto probabile ritrovarsi spesso, almeno tra le mura di casa, davanti a catenacciari d’occasione. «Per questo dobbiamo tirare fuori tutto il nostro carattere», insiste Milone. Il campionato, però, è lungo, e c’è chi in grado di mettere lo sgambetto. Milone ritiene che Viterbese e Crotone, a esempio, siano team attrezzati. Concreti e spietati i primi, forti i secondi, se si organizzano meglio nel gioco. Poi esalta la piazza, carica d’entusiasmo. «In tre anni ho visto la gente soffrire per la C2, non ce la faceva più. Ora è contenta, e spero di dare il mio contributo per qualcosa d’ importante. Sono rimastovolentieri, anche per questo».

Ivan Montesano

Autore

Paolo Spinoso

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