Scalzo: Class Action contro comportamento illegale Sorical

La nota dell’esponente del PD

“Nel prossimo Consiglio comunale proporremo una mozione affinchè il Comune di Catanzaro si faccia promotore (insieme alle associazioni di consumatori che intenderanno aderirvi) di una richiesta di Class Action contro la Sorical per i danni subiti dai cittadini. Ci auguriamo che il Sindaco quale preminente rappresentante della comunità locale e, in quanto tale, portavoce e promotore anche della tutela dei diritti collettivi dei cittadini, aderirà convintamente a questa mozione. Speriamo, infine, che questa azione rappresenti una prima occasione di sensibilizzazione della cittadinanza sul proprio ruolo, sulla consapevolezza di cui deve riappropriarsi a scapito di quella politica con la ‘p’ minuscola fatta di inciuci, compromessi e clientelarismo, che troppo male ha fatto e continua a fare alla nostra amata Catanzaro”. Scalzo inoltre sottolinea che nella Carta dei Servizi la Sorical si “impegna nell’ambito delle convenzioni di fornitura stipulate ad erogare un servizio continuo, regolare e senza interruzioni, compatibilmente con la disponibilità di risorsa. Le interruzioni del servizio potranno essere imputabili solo ad eventi di forza maggiore, manutenzioni necessarie per il corretto funzionamento degli impianti o guasti, nei riguardi dei quali la Società garantisce l’adozione di tutti i provvedimenti necessari per ridurre al minimo la durata di eventuali disservizi e disagi all’Utente. Questo è quello che recita la Carta dei Servizi di Sorical nella quale vengono enucleati i principi che ispirano (rectius, dovrebbero ispirare) l’attività della società. A giudicare dalla drammatica giornata di ieri, più che Carta dei Servizi è carta straccia. Incredibilmente e senza preavviso alcuno la società di gestione delle risorse idriche calabresi ha arbitrariamente ridotto del 60% l’erogazione di acqua potabile in città, comportando gravissimi disagi alla cittadinanza e compromettendo, a sua volta, la corretta erogazione di tutti i servizi pubblici essenziali. Un comportamento sconsiderato ed illegale, contrario non solo alla buona fede ma anche al buon senso. Del resto non siamo nati ieri, e non ci meravigliamo di un tale livello di inadeguatezza: questo è il prezzo dell’asservimento di importanti agenzie territoriali e società partecipate agli scopi clientelari dei nostri politicanti di turno. Prezzo che puntualmente pagano i cittadini. Supporteremo, con la consueta responsabilità, ogni iniziativa che l’ufficio legale del Comune vorrà intraprendere (sollecitando anche la Procura della Repubblica)”.

Autore

Tony Marchese

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