Scalzo: la gaffe del centrodetstra su Fondazione Campanella

L’ex governo Berlusconi di centrodestra rigetta un provvedimento proveniente dal governo regionale dello stesso colore politico

Avevo manifestato la mia perplessità quando nel settembre scorso il Consiglio Regionale della Calabria, su proposta della Giunta, emanò una legge ad hoc per salvare la Fondazione Tommaso Campanella, trasformandola di fatto da fondazione di diritto privato a fondazione di diritto pubblico, concedendo all’ente altri quattro anni di tempo per diventare Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCSS). Perplessità nate in un contesto di grande deficit sanitario per la nostra Regione, per la quale si attende il pronunciamento del Tavolo Massicci sul piano di rientro per risanare il debito e soprattutto alla luce della crisi di altre importanti realtà della sanità socio-assistenziale calabrese come la Fondazione Betania ed il Centro Calabrese di Solidarietà abbandonati, o quasi, a se stesse. Mi chiedevo quali fossero i criteri di valutazione per decidere cosa tagliare e cosa no. Ebbene tante risposte sono venute fuori dall’ultimo Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi, prima delle dimissioni, nel quale si è deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge calabrese sulla Fondazione Campanella votata quasi al’unanimità anche dall’opposizione in Consiglio Regionale. Il Governo Berlusconi avrebbe indicato diversi punti di incostituzionalità nella stessa legge n.35 del 28 settembre 2011, che violerebbe gli accordi sottoscritti dalla Regione con i funzionari ministeriali sull’attuazione del Piano di rientro dal deficit sanitario. Sotto osservazione il passaggio, indicato nella legge, del personale dalla Campanella all’ente pubblico Mater Domini senza concorso con contratti a tempo determinato, in attesa dell’espletamento dei regolari concorsi.

Certamente un duro colpo per il centrodestra calabrese, che spesso dimostra di essere in controtendenza e non in linea con le scelte politiche ed amministrative della direzione nazionale di partito. Una gaffe se si pensa che l’ex governo Berlusconi di centrodestra rigetta un provvedimento proveniente dal governo regionale dello stesso colore politico. Forse non c’e’ stato dialogo e ci preoccupa dal momento che si tratta di una legge ricadente nel delicato settore della Sanità.

Apprezzo comunque la volontà dell’on. Traversa di effettuare un consiglio comunale per discutere delle proposte della Regione sull’organizzazione delle strutture sanitarie in città, una richiesta per altro avanzata qualche mese fa da altri consiglieri e respinta categoricamente dallo stesso sindaco,in modo inspiegabile, dal momento che l’aula del Consiglio Comunale non deve essere un luogo ad uso e consumo esclusivo del primo cittadino. Mi piacerebbe un Consiglio Comunale nel quale potessero essere coinvolte le categorie interessate, con i medici e i sindacati preposti, dal momento che da qui a breve l’assetto sanitario della città e della regione intera cambierà profondamente, tra l’altro in un momento storico, per quel che riguarda la sanità, estremamente delicato.

 Per quanto riguarda la Fondazione T.Campanella, dispiace per questa situazione dagli scenari pericolosi, che vede come al solito vittime dirette le migliaia di lavoratori e professionisti di un centro che, tra le tante difficoltà, ha comunque promosso attività di livello internazionale, ma che finiscono nel calderone della malapolitica e della malagestione, troppo spesso segnati dall’affarismo e dal clientelismo.

Autore

Salvatore Ferragina

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