La Striscia

Catanzaro, bello di mercoledì

I giallorossi tornano alla vittoria ed è più che mai in corsa per la promozione

 

Gianni Agnelli definiva Boniek  il “bello di notte” per le sue spettacolari prestazioni alla luce dei riflettori. Azzardando un paragone noi potremmo definire il Catanzaro “bello di mercoledì” ma sarebbe riduttivo perché anche la domenica ha regalato belle prove. Certamente i turni infrasettimanali in questo girone d’andata che fra cinque partite si concluderà hanno portato bene:quattro partite, dieci punti. Un bel bottino che consente ai giallorossi di rimanere agganciati alle posizioni utili per il salto di categoria. Se contro il Celano avevamo sfiorato i tremila spettatori oggi eravamo qualcosina in meno, 2300 circa che rappresentano, senza neanche andare a vedere i tabellini degli altri gironi, il record di presenze per la giornata odierna.

Allo stadio si arriva subito, il problema è trovare un parcheggio, ma questa volta i vigili non sono “vigili” e chiudono un occhio. Solo due gli accessi ai tornelli agli ingressi in curva, però si entra rapidi lo stesso. Il terreno è in perfetto condizioni anche se è scivoloso. Un pugno agli occhi quando scendono le squadre in campo. Il Catanzaro sfoggia la sua divisa rossa e il Gavorrano si presenta con quella maglia a pois che avevamo già “ammirato” attraverso le immagini televisive. Orribile!

La formazione che Cozza manda in campo non presenta novità particolari, confermato il 3-4-3 con Bruzzese in panchina e Romeo sull’out di destra a fare il pendolino. Le due squadre scendono in campo con un carico di responsabilità non indifferente. I giallorossi pur in serie positiva da sette giornate vogliono finirla di pareggiare e cercano la vittoria. I toscani arrivano da tre sconfitte consecutive e cercano punti per il morale. Con queste premesse la partita per il Catanzaro non era facile. Il campo invece ha detto altro. I ragazzi di Cozza entrano sul terreno di gioco con la giusta grinta aggredendo gli avversari sin dai primi minuti su ogni pallone. Il Gavorrano che nella sua indole non ha la caratteristica di difendersi, per via della pressione portata dalle Aquile va in difficoltà. Non riesce a uscire dalla propria metà campo e Maisto (il migliore in campo) senza compiti d’interdizione perché se la vede il tignoso Ulloa (un muro) oggi fa il perfetto regista perché gode di spazi che gli avversari non sanno chiudere.

Iniziamo a pressare subito e il Gavorrano si rintana nella sua area e non riesce a ripartire. Spieghiamo anche il perché. Con Papasidero, che a me ricorda fisicamente Armando Cascione agli inizi in giallorosso, il Catanzaro dietro è più sicuro. Il lungagnone di Polistena che esordisce nei professionisti ogni tanto commette qualche leggerezza, ma se i vari Izzo (Ebolitana) Petagine (Aversa) e Siclari (Aprilia) che spadroneggiavano sulla corsia di destra non li vediamo più, l’onore e il merito vanno a Papasidero e al mister che l’ha aspettato dopo l’infortunio. L’inserimento del centrale sinistro fra l’altro ha consentito anche ad Accursi di guidare più alta la difesa e a Mariotti di rendere come sa fare. Non è un caso che a rete oggi siano andati proprio i due difensori.

Il goal del vantaggio il Catanzaro lo cerca con insistenza e l’azione del 25° è indicativa. Si parte dalla corsia di sinistra con Carboni per Squillace per poi finire a destra dove opera Romeo (bravo anche lui oggi); la palla arriva a Mariotti che arriva a rimorchio e con una rasoiata di sinistro dal limite infila l’angolino basso alla sinistra del portiere del Gavorrano. Dopo il goal gli ospiti hanno due minuti di reazione ed escono fuori dall’area, ma oggi i giallorossi si dimostrano troppo attenti e concentrati, non concedendo nulla. Mengoni al 90° si sporca i guanti solo per un tiro di Germani, un semplice tiro telefonato da fuori che devia in angolo. Cerchiamo il goal della tranquillità e lo sfioriamo un paio di volte, clamoroso quello “lisciato” da Esposito che di testa manda fuori come gli capitò a Melfi in un’azione simile.

La ripresa inizia com’era finito il primo tempo. Catanzaro in avanti e Gavorrano che non riesce a ripartire. Ulloa e Maisto dominano il centrocampo e se Squillace appare stanco, e i suoi cross spesso sbattono sulle gambe degli avversari, dall’altra parte c’è Romeo che svolge un gran lavoro. Il raddoppio non tarda ad arrivare. Viene così premiato il lavoro degli allenamenti. Infatti lo schema è provato e riprovato durante la settimana. Angolo di Squillace, palla che arriva sul secondo palo e Accursi spinge in rete di testa.

Con la vittoria in tasca e con un possesso che snerva gli avversari il mister decide sul più bello di togliere Romeo che stava salendo di tono. Forse lo vuole risparmiare per l’Arzanese. Il tornante oltre che offendere e difendere oggi ha dimostrato che la sua qualità migliore è la corsa. Quando viene sostituito in luogo di Bruzzese, il ragazzo per la prima volta al “Ceravolo” esce fra gli applausi. Segno che quando diciamo che il nostro pubblico è competente di calcio non diciamo eresie. Bruzzese serve per sfiancare definitivamente gli avversari, entrano anche Mannone e Narducci sul finale. Il Catanzaro è soddisfatto e non cerca il terzo goal per non umiliare gli avversari che meritavano di rimanere in inferiorità numerica ma probabilmente l’arbitro, come i giallorossi, non ha voluto infierire.

Termina la partita e al triplice fischio finale tutti sotto la curva, squadra, allenatore e presidente. E’ proprio vero: le vittorie sono la migliore medicina per mettere a tacere inutili polemiche a volte ingigantite senza motivo da una parte e dall’altra. Adesso avremo l’Arzanese in trasferta e poi la Paganese in casa e se giochiamo con la stessa concentrazione di oggi difficilmente non conquisteremo punti. A proposito, con la Paganese ci sarà la “giornata giallorossa” (vedi sotto locandina) sono stati annunciati sconti sui biglietti e prezzi di favore per chi ha sottoscritto l’abbonamento. Avete visto che quando si critica (vedi prezzi Coppa Italia) costruttivamente, la società lo recepisce e corregge qualche errore d’inesperienza?  Non ci piacciono le frasi fatte come “remiamo tutti verso la stessa direzione per uscire da questa categoria”: questo è troppo logico che tutti lo vogliamo. Ci piace di più ricordare il nostro grido di “battaglia” NOI SIAMO IL CATANZARO”, non dimenticatelo.

SF


 


Autore

Salvatore Ferragina

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