La Striscia

Il bunker vibonese e Giorgetti fermano il Catanzaro

Annullata una rete valida ad Accursi e non concesso un netto rigore. Ma i giallorossi sono sempre lassù. All’interno la sintesi video della partita

IL VIDEO DELLA PARTITA

E’ difficile commentare una partita di cui si è visto poco per le condizioni meteorologiche del “Ceravolo”. Le previsioni della vigilia portavano pioggia e fulmini, chi pensava all’occasione per valutare i giallorossi sul campo pesante e per verificare il drenaggio del terreno di gioco non ha trovato risposte. La nebbia che nessuno aveva previsto e che da un paio d’anni fa diventare il “Ceravolo” il Meazza, l’ha fatta da padrone. Riconoscere dov’erano i giocatori in campo è stata un’impresa. Se poi ci mettiamo che il pallone era bianco -nero e non arancione come dovrebbe essere in certe condizioni, stasera chi ha “visto” la partita sarà a casa con un mal di testa non indifferente. Chissà se la Lega Pro che Macalli ha inglesizzato, in dotazione alle società aveva consegnato anche i palloni adatti per l’occasione.

Malgrado le condizioni avverse tremila spettatori erano presenti allo stadio. Prima della partita il minuto di raccoglimento ha ricordato le vittime di Genova. Formazione che non ci sorprende, annunciata già nella striscia di ieri. Masini si accomoda in panchina, gioca Bruzzese e Papasidero parte titolare. Non ci vuole molto per capire che la Vibonese farà una partita di contenimento. Si schiera con un 4-5-1 lasciando davanti il solo Puntoriere e poi tutti dietro a ripiegare. Mengoni non ha mai fatto una parata e questo dice tutto. Il Catanzaro per quel poco che si vede non brilla nel primo tempo e va a sprazzi nella ripresa. Cerca molto il possesso palla e quando verticalizza i lanci sono imprecisi.

Le due uniche occasioni della prima parte di gioco arrivano da due calci d’angoli. Sul primo è Carboni a colpire la traversa, poi ci pensa l’arbitro ad annullare un goal d’Accursi che a noi anche con la nebbia sembrava regolare. Altre occasioni potrebbero esserci da calci piazzati ma il piede di Squillace oggi non è sensibile e almeno per tre volte sprechiamo con cross che finiscono sugli spalti. Fra il primo e il secondo tempo c’è lo sfottò per i giallorossi. Che non arriva dai dieci vibonesi che intravediamo a stento nella est, ma proprio dalla nebbia che si alza durante l’intervallo e cala di nuovo non appena le squadre entrano in campo fra le “iestime” dei spettatori presenti.

Dopo dieci minuti dalla ripresa, con la Vibonese sempre più chiusa, Cozza decide d’inserire Masini. Esposito non si è visto nei minuti in cui è rimasto in campo e neanche Bruzzese che sarà sostituito più tardi da Gigliotti. A proposito di Bruzzese è il caso di spendere due parole. E’ chiaro che in quel ruolo il calciatore non rende come dovrebbe. Forse è il caso di valutare se è opportuno considerarlo solo una punta oppure farlo entrare in quella posizione solo in corso d’opera e quando bisogna recuperare come avvenne a L’Aquila. Quando entra Masini, Carboni rientra di più per cercare di dialogare con Masini. Bugatti fa l’ariete, lotta e sgomita ma non incide. I due attaccanti sono tecnici e si cercano fra loro creando qualche apprensione alla difesa ipponica. La Vibonese è sempre arroccata ma soffre malgrado Maisto non riesca a dettare i tempi del gioco. E’ il solo Ulloa a centrocampo a portare la croce.

In area rosso blu ci sono molte mischie e su una di queste un tiro di Squillace (visto in Tv e non dal vivo per noi della curva) è parato da un difensore avversario. Se il rigore datoci contro a L’Aquila era dubbio e un arbitro fiscale lo può anche assegnare, quello sul tiro di Squillace, malgrado la fitta nebbia non poteva non essere visto dal Sig. Giorgetti di Cesena che in pratica dopo l’incomprensibile annullamento del goal di Accursi (rivedendolo alla moviola segnala un fallo di Carboni che nessuno ha visto e non per la nebbia) non concede un sacrosanto rigore agli uomini di Cozza.

Ci sono attimi di tensione quando il terzino della Vibonese si scontra con uno dei nostri e rimane a terra stordito. Esce in barella fra gli applausi del pubblico e fortunatamente ora sta meglio. Potremmo parlare di partita falsata pensando alla nebbia ed  anche al goal annullato nel primo tempo, ma ripensando alle partire recuperate dai giallorossi negli ultimi minuti forse è il caso di accontentarsi. Entra anche Figliomeni per Carboni e il Catanzaro un minuto dopo perde l’uomo che forse poteva fare la differenza. Masini viene espulso su segnalazione del guardalinee che vede probabilmente una gomitata, lo stesso guardalinee che dieci minuti prima non aveva visto la schiacciata stile pallavolo del difensore della Vibonese. Non è una novità che i giallorossi soffrono quando incontrano squadre che si chiudono. E’ capitato già contro il Milazzo e sicuramente lo sa anche Cozza.

La squadra è forte, anche oggi su un terreno scivoloso non ha quasi mai buttato via un pallone, però a volte serve quel colpo di classe, quell’invenzione, quel tiro da fuori, caratteristiche che a questa squadra ancora mancano. Siamo partiti a fari spenti, ci troviamo lassù a giocarci il salto di categoria. Per la prima volta dopo tanti anni potremo concentrarci sul calciomercato e non sugli stipendi da pagare o sulle ricapitalizzazioni. Già mercoledì in coppa contro l’Ebolitana potremmo scoprire qualche nuovo acquisto (Soudant, Mannone e qualche altro). Non ci resta che attendere  continuando a sostenerlo sempre più.

Forza Aquile

 SF

Autore

Salvatore Ferragina

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