Quel guascone di Ciccio Cozza comincia a piacermi con la sua malcelata arroganza, che poi è quella di tutti noi catanzaresi quando gridiamo “Noi siamo il Catanzaro“. Lui ci crede, molto più di noi. Ed è solo lui che ha costruito un meccanismo, che forse non ci piacerà appieno e compariamo troppo con l’Europa League o con l’FC da record di Auteri. Ma è un meccanismo che solo lui, con i pregi ed i difetti, sa far funzionare. Cozza, al momento, ha raccolto 6 vittorie (di cui ben tre in trasferta e quattro nelle ultime cinque partite), facendoci togliere qualche soddisfazione, anche se ancora tanto ci sarà da sudare, lavorare e imprecare.
Non dimentichiamo, cari tifosi, che fino a qualche mese fa la nostra migliore prospettiva era quella di giocare con la Valle Grecanica o con l’Hinterreggio. Non me ne vogliano queste squadre ma solo per volontà di un imprenditore non locale e con la caparbietà di un giovane allenatore, anticonformista e spregiudicato, che oggi parliamo di calcio. E di una squadra, ma soprattutto di una società che ha un progetto, per cui un futuro.
LA PRIMA VOLTA A PERUGIA – Ma ora veniamo ai dati propriamente detti per illustrare la giornata appena trascorsa, una giornata trionfale ed inaspettata, per cui ancora più grandiosa ed indelebile nella mente dei tifosi delle Aquile. Dopo ben 77 anni e 19 incontri disputati in Umbria il Catanzaro riesce a tornare a casa da Perugia con l’intera posta in palio, per giunta contro la capolista e sicura protagonista del girone. La legge dei grandi numeri in questo caso c’entra poco: la partita è stata studiata nei minimi particolari dal mister, che ha fatto sfogare ed illudere i locali (correndo sì qualche rischio, ma chi non osa non vince mai), poi manovrando e vincendo da grande squadra e con due reti di pregevole fattura. Certo Mengoni è stato protagonista, ma si era al cospetto del Perugia, un attacco da serie superiore.
Il numero uno giallo-rosso riesce a non subire gol da due giornate consecutive (esattamente 201 minuti di imbattibilità): non era ancora mai successo in questo avvio di stagione. Dunque terza vittoria in trasferta: eguagliato il nostro migliore risultato di sempre riferito alle vittorie fuori ad inizio stagione, quando nel campionato 2009-10 riuscimmo a vincere tre gare nelle prime 8 giornate (a Cassino, Noicattaro e Vibo). Vittorie in trasferta sempre con due reti a nostro favore e con Accursi e Gigliotti che sono il 5° e 6° uomo della rosa capaci di andare a segno. Gigliotti, peraltro, realizzò nello scorsa stagione l’unica doppietta dei giallo-rossi, firmando le due reti in casa contro la Vibonese (un 2-4 da dimenticare).
Con l’esordio di Lucas Pacheco, detto “Sasha”, sale a 33 il numero degli stranieri che hanno militato in casacca giallo-rossa, quarto esordio straniero stagionale e 5° brasiliano in assoluto tra le Aquile, dopo Machado, il mai dimenticato Toledo e le meteore Alessandro e Vanin.
Il Catanzaro su nove gare è andato a segno in otto occasioni, tutte consecutivamente, e con una partenza tra le più eclatanti della storia. Ricordiamo che la migliore in assoluto si riferisce sempre alla stagione 2009-10 quando nelle prime 9 giornate, si registrarono 8 vittorie ed un pareggio, prima della sconfitta ad Isola Liri.
INEDITA APRILIA – Mi sono dilungato più del dovuto perché con l’Aprilia si tratta del primo confronto in assoluto contro il Catanzaro. I laziali sono al loro esordio in un campionato professionistico. In questo avvio di stagione le Aquile si sono comportate molto bene con le “esordienti”, regolando sia l’Ebolitana che il Fano, entrambi in trasferta, per 2-1. Se il detto “non c’è due senza tre” ha un senso dovremmo poter aver ragione della compagine bianco-celeste: sarebbe anche, facendo gli scongiuri, la terza vittoria consecutiva in campionato.
Rino Aversa
