Scalzo sulla sanità: fondazioni di serie A e fondazioni di serie B

Risorse ridotte per la Betania ed il Centro Calabrese di Solidarietà mentre la Campanella, con legge straordinaria, si trasforma in struttura pubblica. La nota del capogruppo PD

Mi sento di esprimere la mia vicinanza alle centinaia di lavoratori della Fondazione Betania e delle associazioni che si occupano di assistenza socio-sanitaria, che in questi giorni sono in mobilitazione a difesa del proprio posto di lavoro. Lavoratori, famiglie, che non ricevono lo stipendio da mesi, molti dei quali a rischio licenziamento ed in cassa integrazione. La Regione Calabria non riesce più a garantire le risorse per queste strutture di assistenza, che hanno deciso di sospendere dal 5 novembre le attività, rinunciando tra l’altro di incontrare la Regione qualora la situazione non prenda una svolta, segno anche di una sfiducia e affezione alla politica ed alle Istituzioni. Davvero poca cosa i 500.000 euro stanziati dalla Regione quando, a detta del presidente Biagio Amato, il dipartimento settore Politiche sociali dovrebbe trovare in tempi brevi circa 50 milioni di euro per gli ultimi due anni. Una situazione molto preoccupante, così come la triste situazione del Centro Calabrese di Solidarietà che, per effetto del Piano di Rientro, vede ridursi il budget annuale per l’acquisto di prestazioni di riabilitazione extraospedaliere al limite dell’operabilità, oltre ai significativi tagli dei posti letto. A fronte di queste due allarmanti vicende, che vede vittime due realtà divenute, nell’ultimo ventennio, punti di riferimento regionale nell’assistenza socio-sanitaria, apprendiamo, invece, che il Consiglio Regionale della Calabria, su proposta della Giunta, emana una legge ad hoc per salvare la Fondazione Tommaso Campanella, trasformandola di fatto da fondazione di diritto provato a fondazione di diritto pubblico. Una struttura d’eccellenza nel panorama calabrese, che ha prodotto importanti risultati, al cui interno operano anche professionisti di valore, ma che ha visto negli anni sperperare diverse risorse pubbliche senza raggiungere difatti gli obiettivi prefissati al momento della sua costituzione. Una Fondazione che diventa negli anni un potente strumento politico di clientela, evidentemente oggi da tutelare. Non ho mai creduto che possa esistere una sanità di serie A ed una di serie B. Perché importanti realtà come la Fondazione Betania ed il Centro Calabrese di Solidarietà vedono risorse ridotte al limite e la T.Campanella. addirittura, con legge straordinaria, si trasforma in struttura pubblica a tutti gli effetti nel medesimo periodo di deficit sanitario? Chi spiega ai cittadini calabresi ed ai lavoratori, che rischiano un posto di lavoro, quali sono i criteri di valutazione per decidere cosa tagliare e cosa no?

Autore

Salvatore Ferragina

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