Il Rompicalcio

I 100 giorni di Cosentino

Scritto da Redazione
Società, squadra, tifosi: quello che è stato fatto e quello che resta da fare per riportare il Catanzaro alla dignità perduta

Cosentino non è il novello Napoleone dei tre colli ma a volte ci assomiglia. Questi primi 100 giorni dell’era-Gicos non ci stanno trascinando a Waterloo, anzi ci stanno tirando fuori dalla peggiore stagione della storia giallorossa. Si parla dei “primi cento giorni” come del periodo immediatamente successivo all’insediamento di un nuovo governo o di un nuovo sindaco. Un’espressione vuota, uno slogan a effetto da campagna elettorale. Alla fine dei tre mesi, infatti, difficilmente si troverà un bilancio di questo periodo. I 100 giorni, tuttavia, aiutano a comprendere quali siano le priorità su cui lavorare e i progetti da mettere subito in cantiere. Ed è quello che proveremo a fare noi con questa breve analisi dei primi 100 giorni dell’era-Cosentino.

DAL BARATRO ALLA VETTA – 100 giorni fa Giuseppe Cosentino entra a Palazzo dei Nobili per l’investitura ufficiale e la benedizione del sindaco Traversa. Ci entra col suo socio Romeo, defenestrato pochi giorni dopo la “frittata” dell’iscrizione. Il primo mese passa tra l’allestimento dell’organico a disposizione di mister Cozza e la battaglia legale per poter vedere in campo il Catanzaro in questa stagione. Poco più di due mesi fa – è bene non dimenticarlo – i giallorossi erano ancora fuori da tutti i campionati professionistici. Oggi, la società del presidente Cosentino ha scongelato il logo US dal tribunale restituendolo alla città, ha ricreato entusiasmo tra i tifosi tornati allo stadio e ha riportato la squadra di calcio in vetta alla classifica (sia pur virtualmente).

DG CERCASI – Questi sono i punti di partenza e di arrivo dei primi 100 giorni. Le basi sono state gettate, i risultati e l’entusiasmo aiutano il processo di crescita della neonata società, con una proprietà solida ma un’ossatura dirigenziale ancora troppo fragile. Oltre al presidente e al suo uomo-ombra Pecora (team manager), ci sono solo Nazario Sauro (come segretario), tornato a Catanzaro, e il DS Sorace. Manca ancora una figura forte, un direttore generale o una figura simile, che si occupi delle tante vicende che ruotano intorno alla squadra di calcio ma non riguardano il rettangolo di gioco. Pare che la società lo stia cercando. Nel frattempo, una grossa mano al presidente Cosentino su tante questioni la sta dando come consulente Maurizio De Filippo, artefice con l’avv. Corea del successo legale all’Arbitrato del Coni.

NIENTE PIÙ FUGHE – Alcune di queste questioni stanno particolarmente a cuore ai tifosi e agli osservatori. La prima è il settore giovanile, al centro di sterili polemiche nell’ultima settimana per una frase di Palanca in una trasmissione televisiva. L’US l’ha affidato in gestione all’FC Catanzaro Lido, una delle società più attive in città e che ha sfornato negli ultimi anni alcuni talenti, approdati a palcoscenici importanti. Sarà fondamentale curare il vivaio, far crescere i ragazzi e non farli “fuggire” – magari grazie a qualche procuratore spregiudicato – verso altri lidi.

PROBLEMA-STADIO – Il secondo tema importante è quello delle infrastrutture e investe soprattutto la sfera politica. I lavori per l’adeguamento dei distinti continuano a bloccare l’accesso dei tifosi in un settore storico. I giornalisti sono ancora rinchiusi in un bunker chiamato tribuna stampa e gli operatori costretti a riprese che sembrano arrivare dalle strade sotto assedio di Baghdad. Ieri, poi, i tifosi giallorossi felici per la vittoria hanno trovato all’uscita lo sgradito regalo delle multe sulle loro auto parcheggiate nei pressi dello stadio. Riaperta l’irrisolta querelle sullo stadio in centro o stadio in periferia. Visti i soldi spesi, non sempre benissimo, per ristrutturare il “Ceravolo”, la seconda soluzione non sembra all’ordine del giorno. E allora facciamo le multe o iniziamo a predisporre, caro sindaco, un servizio gratuito di navette da e per lo stadio che consenta ai catanzaresi e a chi arriva dalla provincia di parcheggiare secondo le regole? È un problema atavico che ci trasciniamo da sempre. Qualcuno un giorno forse cercherà di risolverlo.

RIEMPIRE IL CERAVOLO – Terza questione il servizio biglietteria. Dopo una campagna abbonamenti piena di difficoltà ed errori, non sempre imputabili alla società, i tifosi sull’onda dei risultati e delle prestazioni stanno rispondendo presente. Se n’è accorto anche il presidente Cosentino che ha notato addirittura presenze “reggine” sugli spalti. Il Catanzaro ha ritrovato il suo zoccolo duro: un migliaio di  abbonati, 3-4.000 persone fisse allo stadio, nonostante i prezzi non proprio economici (13,50 euro per una curva in prevendita). Ora però viene il difficile. Conquistare il grosso del pubblico, riportarlo allo stadio. Qui serve un piano marketing serio. Per ora si potrebbe cominciare dall’apertura di qualche punto vendita in provincia, invogliando e fidelizzando i tifosi che si sobbarcano centinaia di chilometri ogni domenica per venire al “Ceravolo”. C’è insomma la necessità, più che di un altro attaccante, di un uomo forte e d’esperienza nella gestione di società sportive. Che faccia da cuscinetto tra il presidente Cosentino e i diversi interlocutori e che curi tutti questi aspetti fondamentali. Il ruolo che avrebbe dovuto ricoprire Romeo, prima della separazione.

PIÙ CONCRETEZZA – Sul calcio poco da dire. I risultati sono chiari. La squadra ha una fisionomia già ben definita, gioca sempre per vincere. Forse manca un po’ di qualità in qualche ruolo ma per ora, in attesa dell’epifania dei transfer, si supplisce con la grinta. Aspettando i sudamericani il Catanzaro si gode il tandem Masini-Carboni: 8 gol in due in queste prime giornate. Qualche problemino per il reparto arretrato, che prende gol da quattro partite di fila. Per la quantità e la qualità di gioco prodotta, i ragazzi di Cozza dovrebbero segnare molto di più. E invece dei 10 gol realizzati, due sono arrivati su rigore, quattro in mischia da palla inattiva (i corner malefici di Squillace), un paio da situazioni estemporanee (i gol di Carboni contro Neapolis e Fano). Ieri il Catanzaro ha dominato ma ha segnato un gol in fuorigioco e uno su un calcio di rigore molto dubbio.

ASPETTANDO PERUGIA – Godiamoci questo Catanzaro virtualmente primo (è l’unica squadra tra le prime 10 ad aver già riposato). Senza dimenticare che i ragazzi di Cozza non hanno ancora affrontato nessuna delle prime 9 squadre in classifica. Il primo banco di prova è il 16 ottobre al “Curi”: il Perugia ci aspetta, ma il Catanzaro avrà al suo fianco il ritrovato popolo giallorosso.

Ivan Pugliese

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