Intervistiamo

Notizie dal Comune

ELEZIONE QUATTRONE / GLI AUGURI DI CARDAMONE AL NUOVO RETTORE, “FONDAMENTALE LA SINERGIA COMUNE-UNIVERSITA’ PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO”

“OFFRIRE UNA SERIE DI SERVIZI ALLA POPOLAZIONE STUDENTESCA”

“Lo sviluppo del territorio passa anche attraverso un nuovo e più proficuo rapporto tra la Città e l’Università”. E’ questo il concetto espresso dal presidente del Consiglio comunale, Ivan Cardamone, nel messaggio augurale inviato al nuovo rettore dell’ateneo “Magna Graecia” prof. Aldo Quattrone.

“Nell’augurare buon lavoro al nuovo rettore – ha detto Cardamone – confermo quanto già detto dal sindaco Traversa: il Comune di Catanzaro non lascerà nulla d’intentato per favorire la crescita della nostra Università, autentico strumento di cultura e di formazione, nonché importante volano di sviluppo nei settori emergenti della ricerca e dei servizi. Condivido in pieno anche le linee guida del sindaco che comprendono due obiettivi: da un lato, lo sviluppo e la crescita del campus quale pilastro della ricerca scientifico-medica; dall’altro, l’allocazione nel centro storico della facoltà di giurisprudenza, la cui importanza – in una città che vive di servizi, di pubblica amministrazione e di apparato giudiziario – non deve essere sottovalutata. Anzi, io penso che la facoltà di giurisprudenza, fin qui guidata in modo prestigioso dal prof. Luigi Venuta, possa essere messa al servizio di una politica di modernizzazione e di potenziamento della pubblica amministrazione e del Comune di Catanzaro in particolare”.

Il presidente Cardamone, dopo avere rivolto al nuovo rettore l’invito a presenziare ad una specifica riunione del Consiglio comunale sui temi dell’Università, ha insistito sulla necessità di predisporre un sistema di incentivi e facilitazioni per la popolazione studentesca.

“Ai ragazzi che frequentano le nostre facoltà – ha detto Cardamone – dovremo trovare il modo di assicurare servizi essenziali quali trasporti, alloggi, parcheggi, ma anche la possibilità di frequentare teatri, biblioteche, impianti sportivi. C’è molto da lavorare, ma la guida del prof. Quattrone sarà decisiva per fare compiere un ulteriore salto di qualità e di saldare definitivamente il rapporto con la città”.

JANO’, RIUNIONE CONGIUNTA DELLE COMMISSIONI URBANISTICA E LAVORI PUBBLICI

Si è tenuta questa mattina una riunione congiunta della Commissione Urbanistica  e Lavori Pubblici convocata dai presidenti Giampaolo Mungo e Francesco Galante. Oggetto dell’incontro, una verifica dello stato degli interventi di messa in sicurezza nel quartiere Janò. Hanno partecipato l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Calabretta,  il dirigente del settore Gestione del territorio Carolina Ritrovato,  il dirigente del settore Progettazione Giuseppe Cardamone, il dirigente del settore Urbanistica Vincenzo Belmonte e i funzionari Frontino e Talarico. Presenti anche l’ingegnere Luana Urizio del Comitato “Emergenza Janò” e, in rappresentanza di altri residenti, il geometra Donato Gariano.

In apertura dei lavori, Urizio ha presentato un report sullo stato attuale dell’intero territorio, evidenziando le criticità sulle quali bisogna intervenire. Dalla discussione è emerso che per la zona di Janò-Palombara si sta redigendo un progetto esecutivo per un ammontare di 1 milione 530mila euro, così come previsto dal finanziamento della Regione Calabria. Annunciato dal Commissario straordinario per l’emergenza anche un finanziamento di poco superiore ai due milioni che dovrà essere utilizzato sempre per interventi di consolidamento nella zona Janò e  per il quale si stanno preparando gli atti di affidamento della relativa progettazione.

Tra l’altro si è discusso del master plan redatto su indicazione dell’Autorità di bacino regionale e, all’unisono, sia l’assessore Calabretta  che il consigliere Mungo hanno sottolineato come sia prioritario, per individuare e fronteggiare tutte le criticità, reperire risorse economiche aggiuntive. Approfondita anche l’opportunità per un finanziamento finalizzato alla realizzazione di vari tratti fognanti: tra questi Janò-Chiriaco, Janò-Rombolotto ecc.  Finanziamento che potrebbe essere attinto da un altro già esistente e destinato alla depurazione, in cui si trova un capitolo finalizzato alla realizzazione di 22 chilometri di fognature.

All’incontro hanno partecipato anche i referenti della ditta che sta eseguendo i lavori in località Rombolotto i quali sono stati sollecitati a terminare al più presto gli interventi sia per anticipare i tempi del collaudo dell’opera, sia per l’eventuale utilizzo delle economie da destinare sempre sullo stesso sito.

Riscontrata anche l’opportunità di prevedere la realizzazione di muri di contenimento nelle località più a rischio frana come Janò-Franco, Janò-Serra, Janò-Sena e Rombolotto. Inoltre è stata posta l’esigenza, con l’approssimarsi della stagione invernale, di un’ulteriore pulizia e sistemazione dei fossi di guardia a Rombolotto e in tutte le aree a rischio.

La riunione si è conclusa con un sopralluogo nell’area di Janò in cui sono in corso i lavori. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Commissione urbanistica, Giampaolo Mungo, che ha evidenziato come l’Amministrazione Traversa stia lavorando concretamente per mettere in sicurezza un quartiere così popoloso e dal territorio fragile. “Ciò è anche testimoniato – ha concluso Mungo – dall’aggiudicazione dei lavori in località Gelso-Scala per oltre un milione di euro”.  

 

– COMITATO PARITETICO COMUNE-ITALGAS, NOMINATI I CONSIGLIERI CHE NE FARANNO PARTE

Nuove nomine e conferme per il Comitato paritetico costituito tra il Comune e l’Italgas sud. Il sindaco Traversa ha indicato quali nuovi componenti i consiglieri comunali Lorenza Costa e Francesco Lobello mentre restano confermati i consiglieri Giulio Elia e Antonio Corsi.

 

– IL VICE SINDACO MARIA GRAZIA CAPORALE E LO STORICO SACCÀ AD UDINE ALLA INAUGURAZIONE DELLA STELE REALIZZATA DALL’ARTISTA GIORGIO CELIBERTI A RICORDO DELLA PRESENZA DELLA BRIGATA CATANZARO NEL PAESE FRIULANO TRA IL 1915 E IL 1917

Il prossimo sabato 1 ottobre il vice sindaco di Catanzaro, on. Maria Grazia Caporale, accompagnata dallo storico Mario Saccà, sarà a S. Maria La Longa, in provincia di Udine, per partecipare alla inaugurazione della Stele realizzata dall’artista Giorgio Celiberti a ricordo della presenza della Brigata Catanzaro nel paese friulano tra il 1915 e il 1917. 

“La nostra presenza a S. Maria La Longa – afferma il vice sindaco Caporale, che presenzierà all’iniziativa anche in rappresentanza del sindaco on. Michele Traversa – vuole testimoniare il legame profondo tra due terre di confine, l’estremo Nord e l’estremo Sud del nostro Paese. Si tratterà di un momento di grande intensità emotiva, perché sarà ricordato il valore della Brigata Catanzaro, che si batté valorosamente durante la prima guerra mondiale, scrivendo pagine di vero eroismo, come la presa del monte Mosciagh con un sanguinoso assalto alla baionetta, ma subendo anche delle dolorose decimazioni improvvidamente ordinate dal generale Cadorna. Ci rechiamo nel comune friulano spinti dagli stessi sentimenti di orgoglio nazionale che accesero l’ardore dei nostri fanti. Di quei ragazzi, contadini, operai, studenti ed intellettuali, che da ogni parte d’Italia vestirono la divisa dell’esercito per partecipare allo sforzo supremo della riconquista delle terre italiane: dal Trentino alla Venezia Giulia, all’Istria. Trieste, Pola, Gorizia, sono il simbolo stesso della nostra identità nazionale. Simboli troppo spesso dimenticati e persino traditi nel secondo dopoguerra, quando terre italiane come Fiume, l’Istria, la Dalmazia vennero sacrificate sull’altare degli equilibri internazionali, in spregio del sacrificio dei nostri soldati e nel colpevole oblio delle drammatiche vicende degli esuli e delle migliaia di infoibati. Da parte della nostra città è doveroso essere presenti nel momento in cui una comunità dell’estremo Nord decide di rendere omaggio alla Brigata Catanzaro. Ricordo che il sindaco Traversa, negli anni in cui fu presidente della Provincia, decise di intitolare alla Brigata Catanzaro il prestigioso Museo Militare (MUSMI) realizzato nell’area del grande Parco della Biodiversità Mediterranea”.

Insieme al vice sindaco Caporale, sarà a S. Maria La Longa lo storico catanzarese Mario Saccà, che sarà relatore al convegno che si terrà dopo l’inaugurazione della Stele.

“La Stele – spiega lo storico Saccà – ricorda la Brigata Catanzaro sia nelle sue gesta più eroiche, sia nelle due tristi pagine delle decimazioni subite dal Corpo. Proprio questi episodi hanno guidato la mia ricerca storica, iniziata con il rinvenimento nel 2004, in un muro del cimitero di S. Maria La Longa, di un biglietto scritto in omaggio dei soldati decimati. In questi sei anni ho condotto una lunga indagine, negli archivi dello Stato, dell’Esercito, dei comuni di provenienza dei soldati, riuscendo ad individuare i nomi delle vittime, fino ad oggi sconosciute perché gettate in una fossa comune senza alcuna indicazione. E’ stata una ricerca della verità nascosta per troppi anni sia alla storia del Paese che alle famiglie. Soltanto oggi, a 90 anni dalla loro scomparsa, i familiari di quei soldati possono portare un fiore sulle loro sepolture”.

LA BRIGATA CATANZARO NELLA STORIA E NELLA MEMORIA (NOTE STORICHE)

Costituita a Catanzaro Marina nell’imminenza della guerra, la brigata Catanzaro, formata dal 141° e 142° reggimento, contava circa seimila fanti, per lo più calabresi. Inquadrata nella III armata comandata dal Duca d’Aosta, la “Catanzaro” partecipò ai più duri e sanguinosi combattimenti a Oslavia e sul Carso: a Castelnuovo, Bosco Cappuccio, San Martino, Monte San Michele, Nad Logem, Nova Vas, Lukatic, Hudi Log, Quota 145 Nord, Hermada, guadagnando la reputazione di brigata d’assalto tra le più salde e valorose. Nel maggio 1916 i fanti della “Catanzaro”, trasferiti in tutta fretta sull’Altipiano di Asiago insieme ai Granatieri, riuscirono ad arginare la travolgente offensiva austroungarica sui monti Mosciagh, Cengio, Belmonte e Magnaboschi. Il «brillante contrattacco delle valorose fanterie del 141° reggimento» sul Monte Mosciagh ebbe il raro onore di una citazione nel bollettino di guerra del Comando Supremo. Il 141° fu uno dei pochissimi reggimenti di fanteria a meritare la Medaglia d’oro al valor militare «per l’altissimo valore spiegato nei molti combattimenti, per l’audacia mai smentita, per l’impeto aggressivo senza pari, sempre e ovunque esempio ai valorosi». Il Reggimento gemello ebbe la Medaglia d’argento. La fedeltà al motto «portiamo i colori del sangue e della morte, ovunque vincitori», derivato dal rosso e nero delle mostrine, costò alla “Catanzaro” 2.468 morti, 12.867 feriti e 2.203 dispersi. La Brigata lasciò un segno indelebile a Santa Maria la Longa, dove tra novembre 1915 e metà luglio 1917 trascorse cinque periodi di riposo dai logoranti turni di trincea e dove avvenne il tragico e doloroso episodio della rivolta armata, «determinata da stanchezza della vita del fronte sul Carso che durava da due anni senza interruzione e dal desiderio di passare ad altro fronte più tranquillo». Nella notte tra il 15 e il 16 luglio 1917 «alcuni facinorosi, in segno di protesta contro il ritorno dei reggimenti verso il fronte», spararono colpi di fucile uccidendo alcuni ufficiali e militari di truppa e ferendone altri. La rivolta fu sedata dall’intervento degli ufficiali e di reparti di Carabinieri. Nelle prime ore del mattino del 16 luglio furono fucilati 16 militari arrestati con le armi ancora scottanti e altri 12 tratti a sorte per decimazione fra i 120 uomini della 6a compagnia del 142°, ammutinatasi in massa. Gabriele D’Annunzio descrisse la fucilazione con parole toccanti. Altri 4 rivoltosi, processati dal Tribunale di guerra, furono fucilati il 2 agosto. La Brigata, riordinata e inviata in prima linea nel difficile settore di Monfalcone, tornò presto a battersi col consueto coraggio, meritando una citazione nel bollettino di guerra per la sua «arditezza e tenacia» nell’offensiva di agosto. Dopo la Vittoria la Brigata presidiò Trieste e la frontiera per oltre un anno, finché fu sciolta. A causa della rivolta la “Catanzaro” fu vittima di una specie di damnatio memoriae che oscurò ingiustamente la sua «lunga tradizione di valore.»

 

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento