Dalla Redazione

Catanzaro-Milazzo 1-1: tabellino e cronaca

L’acuto di Masini non basta ai giallorossi che non vanno oltre l’1-1 contro i siciliani. Ora si pensa già al Fano

TABELLINO

Catanzaro (3-4-3): Mengoni, Mariotti, Squillace, Corso, Accursi, Ricciardi, Romeo (1′ st Esposito), Maisto, Masini, Bruzzese (40′ st Figliomeni), Carboni (17′ st Narducci). A disposizione: Scerbo, Maita, Basile, Mannone. All. Cozza.
Milazzo (4-5-1): Croce, Dipasquale, Quintoni, Cuomo, Strumbo, Benci, Proietti, Bucolo, Malafronte (29′ st Spilabotte), Fiore (38′ st Simonetti), Urso (45′ st N’Ze). A disposizione: Taranto, Pepe, Cucinotta, Mangiacasale. All. Amura.
Arbitro: Illuzzi di Molfetta (Assistenti De Meo di Foggia e Petrone di Potenza)
Marcatori: 28′ pt Masini, 37′ pt Malafronte.
Ammoniti: Squillace (C), Maisto (C), Dipasquale (M), Fiore (M), Strumbo (M).

NOTE: Pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Osservato un minuto di silenzio in memoria dei tre militari caduti in Afghanistan. Spettatori 4.000 circa.

CRONACA

Il gusto amaro della C2 è quello che resta alla fine dei novanta minuti contro il Milazzo. Una partita strana, al limite dell’anomalo. Poche idee, molte imprecisioni e un errore fatale che alla fine costa due punti, alla faccia delle ventitre vittorie invocate in settimana da mister Cozza. Certamente l’usanza tutta catanzarese di passare dall’esaltazione al pessimismo sarebbe quanto di più sbagliato a meno di un mese dall’inizio del torneo. La realtà è che fra transfer, infortuni, inesperienza e ritardo di preparazione di alcuni elementi, il Catanzaro ha ancora molto lavoro da fare, con la consapevolezza che ci sarà un motivo per cui non abbiamo mai abbandonato questa categoria vincendo sul campo. Ma non è il tempo dei processi, c’è da riordinare velocemente le idee (mercoledì si gioca a Fano) e capire cosa non ha funzionato per il verso giusto.

La squadra scesa in campo dal primo minuto ha ricalcato fedelmente quella uscita vittoriosa da Eboli una settimana fa. La differenza l’ha fatta l’atteggiamento degli avversari. Pressing alto e dieci uomini costantemente dietro la linea del pallone, hanno reso la la vita difficile ai giallorossi che nella prima mezz’ora hanno faticato a macinare gioco. Poi arriva il lampo. Solito calcio d’angolo al bacio di Squillace, corta respinta di Croce e Masini al 28’ la butta dentro di potenza e va a farsi battezzare dalla “Capraro”. Il momento di esaltazione dura una manciata di minuti, giusto il tempo di illudersi che la gara si sia incanalata sui binari della vittoria. Ma al 37’ accade il patatrac. Accursi accompagna il pallone che lentamente sta per uscire dalla linea di fondo. Ma non tiene conto di Cuomo che lo aggira e mette al centro una palombella che scavalca Mengoni e spalanca le porte del pareggio firmato Malafronte. Il “Ceravolo” non demorde, capisce il momento di difficoltà e continua ad incitare la squadra. Il vantaggio potrebbe arrivare al 41′ ma Carboni dai 25 metri batte una punizione che colpisce l’incrocio.

Ci sono ancora quarantacinque minuti e mister Cozza decide di giocarsi subito la carta Esposito che sostituisce uno spento Romeo e va a piazzarsi alle spalle di Masini e Carboni, mentre Bruzzese gioca largo a destra. Il clichè però non cambia, anzi sono gli avversari ad affacciarsi pericolosamente dalle parti di Mengoni. Al 53’ l’occasione ghiotta capita al capitano Benci che, imbeccato dalla punizione calciata da Quintoni, colpisce debolmente di testa a due passi dall’estremo giallorosso. Ancora Milazzo pericoloso al 12’ prima con Proietti e poco dopo con Cuomo, entrambi da fuori col pallone che termina di poco a lato. A questo punto è chiaro che la carta dei quattro attaccanti in campo è troppo rischiosa, così al 62’ entra Narducci al posto di Carboni. La squadra è più equilibrata ma di occasioni nemmeno a parlarne. Al 76’ l’episodio chiave. Bruzzese ne salta due in dribbling e viene messo giù in area, per l’arbitro è punizione dal limite. Tra le proteste va alla battuta Maisto che con un tocco leggero supera la barriera e va a scheggiare nuovamente la traversa. Di fatto la partita si chiude qui, nemmeno l’ingresso di Figliomeni nel finale riesce ad imprimere una svolta all’incontro.

Il Milazzo porta via un punto meritato, frutto di un atteggiamento tattico che lo stesso mister Amura confessa di aver pensato subito dopo la partita di Coppa Italia. Delusione invece in casa Catanzaro. Il presidente Cosentino sfoggia un sorriso da conferenza stampa ma il tono di voce tradisce le intenzioni: «Il campionato è lungo e non si può sempre pensare di vincere ma oggi non ho visto la squadra delle altre volte. Abbiamo preso un gol stupido ma ci è stato anche negato un rigore evidente». Interessanti poi le dichiarazioni del patron in tema di organizzazione societaria e di rapporti con l’imprenditoria locale «Al momento ci manca qualcosa, ma sono convinto che per l’anno prossimo alcuni problemi saranno risolti. Sono abbastanza soddisfatto anche per il numero di abbonati; mi aspettavo qualcosa in più ma sono consapevole che ci vuole tempo e pazienza per ridare fiducia ad una piazza delusa dagli ultimi anni così negativi. Con l’imprenditoria locale invece, dai colloqui avuti – Albano, Noto, Gatto sono rimasto moderatamente soddisfatto, anche se siamo ancora alla fase delle parole…». Più deciso il commento di mister Cozza in tema di arbitraggio: «Al di là degli evidenti meriti del Milazzo oggi l’arbitro non è stato all’altezza della partita: troppo permissivo. Mi auguro che in futuro ci sia più attenzione nella scelta dei direttori di gara. Per il resto immaginavo una gara del genere, il nostro errore è stato adeguarci al ritmo degli avversari senza riuscire a fare il nostro gioco. Ora non ci resta che andare a Fano per riprenderci i due punti persi oggi».

Francesco Panza

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Francesco Panza

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