Scalzo: l’isola che non c’é

 

Molti cittadini si domandano quali siano state le coordinate seguite dall’amministrazione comunale nel varare il “nuovo” piano della viabilità cittadina. Verrebbe quasi da rispondere “seconda stella a destra”, ma siamo consapevoli che faremmo torto ad un luogo speciale nell’immaginario collettivo di intere generazioni.

Se condivisibile è l’idea di fondo – il ripopolamento dello stesso centro  –  che sembra aver ispirato l’operato dell’amministrazione comunale, non si possono condividere appieno modalità, strumenti e tempistiche individuate.

Ventesimo e ventunesimo secolo non hanno mai conosciuto una città che rinuncia al proprio centro storico, che piega logiche urbanistiche (e civili) a non meglio chiariti e compresi interessi di circostanza, a contingenze (l’annosa questione dei parcheggi) cui non si riescono a dare risposte concrete senza mortificare,con parcheggi improvvisati  e riapertura al traffico di Corso Mazzini, un vero e proprio diritto acquisito dei cittadini: la piena, costante ed incondizionata fruibilità del centro storico.Che non è un quartiere qualsiasi. E’ il cuore pulsante della città.

La strada da seguire è chiara e passa necessariamente attraverso l’ammodernamento delle infrastrutture (pensiamo alla rete urbana ed extraurbana di metropolitana leggera già deliberata dalla Giunta Olivo, di cui ci piacerebbe conoscere lo stato di avanzamento dei lavori), il potenziamento del servizio di trasporto pubblico (incentivando la fruizione dello stesso con prezzi moderati),  l’implementazione di un sistema di viabilità in grado di garantire l’accesso all’area medioevale della città (ideale centro di una più ampia zona a traffico limitato, con accesso consentito ai soli cittadini residenti) attraverso sistemi trasversali (scale mobili e sistemi ettometrici, anche questi già approvati dalla precedente amministrazione ed in attesa di vedere la luce), l’integrazione nel tessuto urbano di importanti strutture universitarie (spingendosi fino ad ipotizzare l’istituzione di una “Casa dello Studente” nel centro della città). Vanno sicuramente in questa direzione la prospettataubicazione cittadina della facoltà di giurisprudenza dell’Università Magna Graecia ed il rafforzamento dei servizi AMC a sostegno della rimodulata viabilità, che vedranno il nostro convinto appoggio. Su questi argomenti, su soluzioni sostenibili e di prospettiva, che vedono nel centro il motore culturale ed economico della città, siamo e saremo sempre disposti al confronto democratico.

Siamo sinceri, infine, quando diciamo che dall’On.le Traversa – che ama come e quanto noi Catanzaro – tutto ci saremmo aspettati fuorché un provvedimento simile. Un provvedimento che, lungi dall’offrire concrete soluzioni agli innegabili problemi di parcheggio nel centro cittadino – non possono esserlo le strisce blu a 2 euro all’ora che costeggeranno, sfigurandolo, il c.d. “salotto buono della città” -, decreta di fatto la morte dell’isola pedonale su corso Mazzini.

Un isola che non è stata folle utopia, non è stata sogno fugace, è stata realtà. Una realtà bella ed emozionante, capace di far rinascere insieme senso civico ed autentica passione cittadina in tanti, tantissimi catanzaresi, finalmente riappropriatisi dei propri luoghi,  finalmente a passeggio stretti nell’abbraccio dei palazzi che raccontano la nostra storia e non nella morsa di automobili e smog,  finalmente a passeggio accompagnati dal vociare delle persone e non dallo strombazzare di clacson e marmitte, finalmente a passeggio in una atmosfera civile e piacevole, mai desolante. E’ stata, in definitiva, una conquista di civiltà.

Chi l’ha vista desolante e ne nega, con provvedimenti improvvisati, la realizzabilità manca solo di immaginazione.

Una conquista che difenderemo ad ogni prezzo e con tutti i mezzi a nostra disposizione, certi di interpretare un sentimento comune di passione ed amore incondizionato per la nostra città.

Autore

Salvatore Ferragina

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