Tentata rapina all’agenzia Ubi Carime di Via Indipendenza

 

Nella tarda mattinata di giovedì (ma la notizia si è appresa soltanto ieri) due uomini, travisati con parrucche maschili (una di colore biondo e l’altra di colore scuro), occhiali da sole e abbigliamento casual (jeans e maglietta) sono entrati nei locali della banca intorno alle 12.50 e si sono diretti verso una cassa dove hanno chiesto alla funzionaria alcune informazioni sui mutui. Poi, dopo aver ricevuto le risposte ed essersi guardati attorno, sono entrati in azione. Uno dei rapinatori ha tirato fuori dalla tasca una pistola mentre l’altro ha preso un taglierino e hanno minacciato tutti i presenti di non agitarsi e di stare calmi.

Il primo obiettivo dei rapinatori è stata la cassa ma l’impiegata, alla richiesta di apertura del congegno, ha spiegato ai rapinatori che il congegno preleva da un piccolo contenitore solo la somma necessaria all’operazione richiesta e che, solo dopo l’accettazione dell’operazione da parte del computer, la macchina avrebbe erogato il denaro. Visto l’imprevisto stop, i rapinatori hanno desistito dal prelevare i soldi dalla cassa e hanno puntato alla cassaforte. Tenendo sotto il tiro della pistola la cassiera, hanno chiesto e ottenuto le chiavi e si sono avvicinati alla cassaforte tentando di aprila. Anche in questo caso però no hanno avuto molta fortuna perchè l’apertura della cassaforte viene effettuata solo in precisi orari prestabiliti che non possono essere modificati dal personale dell’istituto bancario. A quel punto, essendosi resi conto che la loro sortita era stata inutile, hanno lasciato i locali della banca senza prelevare denaro, allontanandosi immediatamente.

Scattato l’allarme, sul posto sono immediatamente giunti gli agenti della squadra Volanti, diretta dal commissario capo Massimiliano Russo e dal sostituto commissario Domenico Amelio, oltre ai colleghi della squadra Mobile, guidata dal dirigente Rodolfo Ruperti e dal dirigente della sezione criminalità organizzata, Angelo Paduano, che hanno innanzi tutto effettuato dei posti di blocco su tutto il territorio per individuare eventuali persone sospette. Intanto, gli agenti hanno raccolto le testimonianze delle persone presenti all’interno dell’istituto di credito e acquisito i filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso presenti nella banca. Sul posto della tentata rapina sono giunti anche gli agenti della squadra scientifica che hanno ispezionato i locali dell’istituto di credito alla ricerca di eventuali tracce per inchiodare i rapinatori, tracce che verranno inserite nei computer insieme ai fotogrammi più importanti catturati dalle telecamere a circuito chiuso in modo da tentare di riuscire ad identificare gli autori della tentata rapina.

Le indagini degli investigatori, in questa prima fase, starebbero puntando sulla pista della criminalità comune locale. Anche perchè, visito che l’accesso alla banca dei due rapinatori è avvenuto in maniera indisturbata, non si esclude che l’arma in possesso di uno dei due uomini potesse essere una pistola giocattolo priva del tappo roso. Inoltre, il fatto che i due rapinatori non conoscessero nel dettaglio le misure di sicurezza utilizzate dall’istituto di credito per prevenire le rapine (come l’apertura a tempo della cassaforte o quella della cassa che eroga denaro solo dopo avere effettuato una regolare operazione) porterebbero gli inquirenti a pensare ad un colpo che non era stato studiato nei minimi dettagli.

(Fonte Gazzetta del Sud – Giuseppe Mercurio)

Autore

Salvatore Ferragina

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