Intervistiamo

Botta e risposta Ferro-Scalzo

Scalzo con una nota stampa ha replicato a quanto aveva dichiarato Wanfa Ferro, presidente della provincia di Catanzaro.

Le due note stampa.

Salvatore Scalzo

Essendo stato tirato con volgarità in causa in un articolo di ieri dal presidente Ferro, sento solo il bisogno di scrivere alcune righe a beneficio dei cittadini di Catanzaro sulle questioni sollevate in un’analisi pseudopolitica raffazzonata (dove non è facile distinguere questioni di rilievo, tra offese fini a se stesse e dilettantismo che mescola cose e argomenti che non si legano l’un l’altro, tra cui l’eternamente strumentalizzato Catanzaro Calcio). Sulla problematica del bilancio penso toccherà al coordinamento Azimut360 proporre ulteriori interventi, qualora lo ritenga opportuno. Io ho l’impressione che Azimut abbia affondato con successo e puntualità, ancora una volta, il dito in alcune profonde ferite amministrative del centrodestra locale e regionale, altrimenti non avrebbe causato tanto imbarazzo e tanta piccata attenzione in chi avverte evidentemente tutte le proprie debolezze e i propri limiti. Circa il rapporto tra il sottoscritto ed Azimut, Azimut è nata come luogo fisico e operativo del centrosinistra, battezzato da tutti i partiti alla presenza entusiasta di centinaia di persone. Ha una sua organizzazione che sta evolvendo e che sarà laboratorio di produzione politica e controinformazione sperimentale (che attira l’attenzione in tanta parte di Calabria e d’Italia), cambiando  la politica stessa in città nel segno della partecipazione, del servizio e della qualità. Imprimendo un contributo decisivo alla costruzione di un centrosinistra forte e ancorato ai territori e ai bisogni delle persone. Azimut esprime un coacervo di sensibilità diverse, di centrosinistra, e soprattutto vive dell’entusiasmo attivo di decine e decine di persone vere che stanno lavorando anche in questa estate. Soprattutto, e  questo lo dico con orgoglio, si tratta di persone che non devono niente al sottoscritto né alla politica, non sono inserite in nessun giro di compromesso politico e di sudditanza. Sono persone di qualità, indipendenti e libere, presidente Ferro. E quando le persone sono indipendenti e libere, non rispondono a nessun personaggio ma solo a se stesse e all’organizzazione nella quale sono inserite e allo statuto dell’organizzazione. Questi sono i valori e le persone (Persone!) che hanno permeato la campagna elettorale e questa fase di costruzione. E dei quali e delle quali andiamo orgogliosi, come elementi di diversità e riconoscibilità assoluta. Ed è per questo che tutta l’esperienza del centrosinistra catanzarese viene guardata con speranza non solo a Catanzaro ma in tutta la Calabria

E’ una vera tristezza osservare tanta volgarità e tanta bassezza, con  tendenza all’offesa personale e gratuita, da chi, come  Lei, dovrebbe rappresentare la mia provincia. La provincia di Catanzaro e i suoi cittadini, giovani, lavoratori, professionisti meritano davvero di più.

Sul confronto televisivo in campagna elettorale dissi semplicemente che io mi sarei confrontato con il candidato a sindaco e con lui soltanto (il quale, Traversa, in quei tempi d’aprile, latitava) e non con balie né sostituti improbabili. La politica non è affare da cowboy e di sfide, presidente Ferro. I confronti all’ultimo sangue ci saranno quando sarà giusto e in contesti possibilmente di campagna elettorale. Quando le campagne elettorali finiscono opposizione e maggioranza parlano di problemi, di soluzioni e di valori amministrativi. E magari anche di aspetti morali e di credibilità. Le ribadisco che dopo la denuncia del Corriere Calabria sul caso parentopoli, in ambienti che la riguardano, io francamente sono rimasto indignato e con me i cittadini onesti e perbene della nostra provincia, che sono la maggioranza. Il silenzio che ne è seguito ci ha preoccupato.

Per quanto riguarda le polemiche di questa natura e le provocazioni, sarà il mio ultimo intervento. Ci concentriamo sul lavoro e soprattutto senza difendere niente e nessuno. Il passato ci interessa poco. Guardiamo solo al futuro, anche perché il Paese e la regione vivono emergenze e situazioni che davvero necessitano diversi approcci. Credo che il sottoscritto e Azimut abbiamo un futuro intero nel quale continuare a dimostrare capacità e positività del loro operato. Come classe dirigente, saremo giudicati tra 10, 15 o 20 anni e io sono certo che riusciremo a lasciare sul terreno ben più di quanto abbia fatto la classe dirigente che ci ha amministrato e rappresentato, troppo spesso, indegnamente negli ultimi 20 anni. Perché al di la dei suoi demagogici trionfalismi, presidente Ferro, le difficoltà endemiche profonde del nostro territorio ci dicono che tutto avete ottenuto fuorché grandi e significativi risultati, negli anni passati. Qui i bisogni e i diritti primari, a cominciare dall’eguaglianza e da lavoro, sono messi in discussione ogni giorno. Tutto siamo fuorché la provincia svizzera cui Lei allude. 

Wanda Ferro

“Nel tentativo eroico di difendere l’operato di chi ha governato la città di Catanzaro negli ultimi cinque anni il Laboratorio Politico Azimut 360 con una nota elaborata chiaramente sotto il sole di agosto ingenera una certa confusione citando genericamente ”la provincia catanzarese’. Tutti sanno che dietro la sigla Azimut 360 si nasconde l’enfant prodige della politica cittadina, sempre più ”enfant’ e sempre meno ”prodige’, quel Salvatore Scalzo che ancora una volta dimostra di non essere in grado di leggere sondaggi e statistiche, e questo ci preoccupa considerato quanto l’Europa ha investito sulla sua formazione professionale in quel di Bruxelles. Già in campagna elettorale avevo invitato Scalzo tramite una televisione locale ad un dibattito per avere dei chiarimenti in merito alle accuse da lui rivolte alla provincia, ed in quella occasione si tirò indietro proponendo alla conduttrice di delegare al suo posto un esponente dell’esecutivo uscente. Sarà ovviamente compito del sindaco Traversa rispondere in merito ai dati del comune, ma il fatto che Scalzo & c. tirino in ballo la provincia ci lascia alquanto perplessi, perché dalle nostre informazioni lo studio IFEL si riferisce esclusivamente ai comuni della penisola. Evidentemente Scalzo ha in suo possesso dati che noi non conosciamo sul bilancio dell’ente di Palazzo di Vetro, quindi sarebbe il caso che li tirasse fuori con chiarezza e soprattutto mettendoci la faccia. Se poi vuole saperne di più potrà chiedere informazioni agli uffici finanziari dell’ente, trovando la conferma che gli unici problemi del bilancio provinciale sono quelli relativi ai debiti che la parte politica di Scalzo ha creato fino al 1995. Ancora una volta, se volesse apparire credibile, dovrebbe dimettersi dal Partito Democratico o quantomeno prendere le distanze: ma Bruto dice che Cesare era ambizioso ed ancora una volta Scalzo resterà nella sua comoda postazione di lancio. Cambiando argomento approfitto dell’occasione per ricordare a tutti che nonostante le catastrofiche previsioni di Scalzo, il calcio a Catanzaro sopravvive con l’ammissione alla seconda divisione dopo una lunga estate di ansie per i tifosi catanzaresi. Il ruolo della politica in questa vicenda, tacciata da Scalzo di strumentalizzare le vicende dello sport in città, ha segnato grande equilibrio e compostezza, senza proclami ma con una attenzione determinante per convincere un grande imprenditore calabrese come Giuseppe Cosentino a lanciare questa importante sfida, grazie anche al coinvolgimento delle forze imprenditoriali cittadine. Un brillante risultato ottenuto con l’impegno diretto del sindaco Traversa che ha smentito i grilli parlanti della politica cittadina che come Scalzo avevano alzato il tono delle polemiche nei momenti dell’incertezza per il futuro della società. Al presidente Cosentino, artefice di questo grande successo, ai tesserati del Catanzaro ed ai tifosi, un bentornato nel calcio che conta. In quanto a Scalzo & c. ogni giorno assistiamo ad una stonatura in assenza di sostanza e di idee che non siano enfasi propagandistiche: le danze della pioggia propiziatorie non sono servite a frenare la rinascita dello sport cittadino, così come le menzogne lanciate dietro sigle di laboratori politici trasformano evidente carenze in una triste inutilità.

Autore

Salvatore Ferragina

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