Radici Sonore: le prime due giornate

Successo di pubblico a Tiriolo nella prima giornata della sesta edizione di Radici Sonore Festival, kermesse organizzata dall’Amministrazione Comunale e dall’Associazione De Martino grazie al patrocinio dell’Assessorato Regionale alla Cultura e alla Provincia di Catanzaro.

 Momento clou della giornata è stata l’inaugurazione della nuova sede espositiva del Museo del Costume. Al tradizionale taglio del nastro erano presenti tra gli altri: Il Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, l’Assessore Regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, il Sindaco di Tiriolo, Giuseppe Lucente, il Presidente della Provincia, Wanda Ferro e gli omologhi della Fondazione Field, Domenico Barile, della Comunità Montana, Gregorio Greco.

 Il centro storico Tiriolese, posto al centro dell’Istmo di Catanzaro, ha una grande tradizione tessile e i suoi costumi sono tra i più belli e apprezzati in tutta Italia.

 Il costume tipico Tiriolese si contraddistingue per l’ estrema cura dei dettagli e la straordinaria ricchezza dei particolari, che al di là del semplice fattore estetico di sicuro impatto, rappresenta una non trascurabile testimonianza di una ricca attività socio-culturale, che ha contraddistinto il centro del Catanzarese nonostante la natura della sua economia prettamente contadina.

 Ogni capo, costituito da nove indumenti, viene indossato dalle donne Tiriolesi quasi a compiere un particolare rito che va oltre il semplice compito di coprirsi. Anche l’acconciatura dei capelli è molto importante ed è sempre in relazione al costume. La scelta per un determinato componente o su come è indossato varia col variare delle circostanze e nel rispetto di alcune simbologie.

 Ma se l’apertura degli nuovi spazi del Museo del Costume (presso la sede FIELD, in quello che fu il palazzo dell’ex-Comune) hanno una valenza culturale molto importante, non sono da meno i laboratori artistici che l’Associazione De Martino ha organizzato per far “rinverdire” le radici storiche Calabresi, e Tiriolesi in particolare.

 Nelle botteghe del centro storico per tutta la durata del festival si tengono dei laboratori pratici di artigianato artistico curati da Antonio Critelli e Antonio Gariano: scultura del legno, liuteria tradizionale sulla lira calabrese, tessitura tradizionale e ricamo artistico.

 Mentre tutti i giorni, dalle  ore 11:00 alle ore 17:00, nelle piazzette del centro storico, sono tenuti da docenti esperti diversi tipi di corsi:  danza (in piazza Sant’Angelo); tamburello (in piazza Cona); organetto (presso la Chiesa Matrice); lira Calabrese e zampogna (in piazzetta Schettini).

 La prima giornata del festival è poi continuata con l’esibizione degli “Arghia”, gruppo folk di musica tradizionale calabrese. La formazione capeggiata da Claudio Messineo ha eseguito diversi brani tradizionali, spaziando tra tarantelle e canti melodici Calabresi. Poi è stata la volta della coinvolgente animazione della Banda Pilusa di Sant’Andrea Apostolo sullo Jonio. Mentre in serata si è esibito il gruppo pugliese dei  Taranta Social Club, che oltre con la tradizionale pizzica, ha coinvolto il pubblico presente con le canzoni tipiche della cultura salentina. Ha infine concluso gli eventi musicali l’Associazione Zampognari di Cardeto.

La seconda giornata del Radici Sonore Festival, l’evento principale sarà  “Vivere per addizione nelle terre di andata ” di Carmine Abate e Cataldo Perri, presenterà l’incontro la giornalista Rita Tulelli.

Tra gli spettacoli di animazione si segnalano quello della coinvolgente Banda Pilusa di S. Andrea Apostolo sullo Ionio e l’innovativa performance dei “Tiriolo Street’s Artist”.

Invece nelle botteghe del centro storico per tutta la durata del festival si terranno dei laboratori pratici di artigianato artistico curati da Antonio Critelli e Antonio Gariano: scultura del legno, liuteria tradizionale sulla lira calabrese, tessitura tradizionale e ricamo artistico.

Mentre tutti i giorni, dalle ore 11:00 alle ore 17:00, nelle piazzette del centro storico, saranno tenuti da docenti esperti diversi tipi di corsi:  danza (in piazza Sant’Angelo); tamburello (in piazza Cona); organetto (presso la Chiesa Matrice); lira Calabrese e zampogna (in piazzetta Schettini).

 

Autore

Salvatore Ferragina

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