Intervistiamo

Goletta Verde Legambiente: emergenza depurazione in Calabria

Off limits gli specchi d’acqua di Catanzaro Lido (foce Fiumarella)

E’ emergenza depurazione in Calabria. A ribadirlo sono i dati di Goletta verde di Legambiente che parlano di un sistema di gestione dei reflui giudicato insufficiente dal 60% dei cittadini. Massima allerta per foci e scarichi – documenta la campagna dell’associazione ambientalista i cui dati sono stati illustrati a Catanzaro – con venti punti, tra cui anche realtà dove si registra l’assenza o il malfunzionamento degli impianti, risultati fortemente inquinati dal punto di vista microbiologico.

Ad illustrare gli esiti del monitoraggio condotto in questi giorni dall’imbarcazione di Legambiente che ha assegnato alla Regione la “Bandiera nera”, sono stati la direttrice generale Rossella Muroni, l’assessore regionale alle Politiche dell’Ambiente, Francesco Pugliano (che ha ritirato il drappo), il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, il direttore generale dell’Arpacal Sabrina Santagati, la presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, Vincenzo De Luca, direttore marittimo della Capitaneria di porto per la Calabria e Andrea Dominijanni di Legambiente Catanzaro. Presenti all’iniziativa anche Mario Magno, componente la Commissione regionale Ambiente ed Enzo Ciconte, componente la Commissione regionale Sanità.

Off limits gli specchi d’acqua di Catanzaro Lido (foce Fiumarella), Sellia Marina (località Sena), Cropani Marina (foce fiume omonimo); e ancora: Reggio (Pellaro, Lido comunale, zona aeroportuale e Catona) e in provincia (Lazzaro), Villa San Giovanni (Cannitello), Gioia Tauro (Pineta), San Ferdinando (foce fiume Mesima). Stessa problematica nel cosentino: Corigliano (foce torrente Coriglianeto), Paola (foce del torrente S.Francesco). Nel vibonese due punti a Ricadi (Torre Ruffa e Santa Domenica) e a Vibo Bivona (foce torrente Sant’Anna). Pollice verso anche per la foce del fiume Esaro a Crotone, Isola Capo Rizzuto (Le Castella) e Strongoli (località Fasana foce del Fiume Neto) “La situazione calabrese – ha afferma la Muroni – riflette purtroppo un’emergenza nazionale.

La mancata depurazione e l’inadeguatezza delle strutture esistenti per il trattamento delle acque reflue rappresentano una nota dolente. Nel corso degli anni è stata portata avanti la politica dei depuratori come infrastrutture con ottimi affari spesso al centro di interessi illeciti a scapito della loro funzionalità”. Muroni ha invitato ad evitare di contrapporre i dati di Goletta verde, che hanno riguardato alcuni punti critici ben individuati nelle foci di corsi d’acqua e scarichi, da quelli rilevati da Arpacal che riguardano la balneabilità dei lidi. Per l’assessore Pugliano “in materia di depurazione abbiamo assistito nei decenni all’avvicendarsi di Uffici del commissario per l’emergenza, ambiti territoriali ottimali e comuni.

C’é stata una spesa, anche di una certa importanza, disordinata e che non ha portato i risultati che doveva portare. Non c’é stata solo una carenza infrastrutturale per la mancanza di depuratori ma anche una gestione insufficiente che non può essere addebitata ai comuni”. “La situazione della depurazione – ha detto il comandante De Luca – è pessima in Calabria e dei depuratori che esistono sono pochi quelli che lavorano bene. Nell’arco degli ultimi due anni comunque la situazione mostra segni di miglioramento”. Attualmente a pesare in alcune zone è la pressione antropica mentre in alcuni casi si nota la presenza di mucillagine. A parere del prefetto Reppucci “é giusto richiamare le istituzioni al loro ruolo ma non va sottovalutato il contributo dei cittadini. Impegno e responsabilità non devono mancare”. “Il sistema della depurazione calabrese – ha detto Wanda Ferro – non è peggiore di altre sebbene gli impianti risalgano in larga parte agli anni ’90 e molti comuni, soprattutto nelle aree interne, ne siano privi. E’ importante, comunque, la capacità di denuncia dei cittadini”. “Il lavoro dell’Arpacal, che non si scontra con quello di Legambiente – ha sottolineato Santagati – si svolge da un anno all’altro e i nostri prelievi sono costanti e attuati secondo la normativa vigente. Allo stato abbiamo compiuto 3.486 campionamenti in 641 punti della regione”. (ANSA).

Autore

Salvatore Ferragina

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