Il Rompicalcio

Tutti lo vogliono, nessuno lo prende

I silenzi di Nardo e l’ottimismo di Traversa: aspettando una proprietà a due settimane dal sipario

«Silenzio assoluto. Sono preoccupato». Con queste parole, riportate da diverse testate giornalistiche locali, il curatore fallimentare dell’FC Giulio Nardo ha suonato il campanello d’allarme. È successo ieri dopo l’ennesima puntata della telenovela societaria che non appassiona più gli spettatori. Deserta anche la terza asta per rilevare il ramo d’azienda della società fallita, il tribunale ha chiuso le porte alla trattativa privata. Si andrà avanti pubblicamente, con l’ultima possibilità prevista per il 23 giugno, prima che il sipario, stavolta definitivo, cali sul calcio giallorosso.

TRASPARENZA E MISTERI – La decisione del tribunale è un atto di trasparenza. In primo luogo verso i creditori, poi verso la città e la tifoseria che aspettano il nuovo messia del pallone e vorrebbero che intorno ai giallorossi si scatenasse una vera e propria asta tra imprenditori. Invece, la corsa all’acquisizione della società è una battaglia sottotraccia che si gioca nelle segrete stanze di Palazzo De Nobili. La commistione calcio-politica è ormai un ritornello abusato a Catanzaro. Le offerte d’acquisto, anziché essere depositate nella cancelleria del tribunale, sono sul tavolo del sindaco, come se si trattasse di un nuovo Lodo Petrucci. Per questo motivo, forse, a far da contraltare al “silenzio preoccupato” di Nardo, c’è l’ottimismo strisciante che deborda dagli ambienti vicini al primo cittadino. Michele Traversa, del resto, aveva messo il rilancio del calcio al centro delle sue promesse in campagna elettorale. E la sua agenda, in questi primi giorni, è stata occupata in buona parte dal Catanzaro, anche perché il tempo stringe e sono già cadute un paio di opzioni per Traversa: l’interessamento di Massimo Mauro e la possibilità di una trattativa privata per cedere il ramo d’azienda.

QUESTIONE DI TEMPI – Il tempo, come abbiamo scritto altre volte, è un concetto molto aleatorio sui tre colli. Il continuo rinvio delle scadenze è diventato una prassi a Catanzaro. Un po’ come le scadenze fiscali che in Italia hanno sempre una proroga. Però alla fine le tasse devi pagarle. E allora non dovrebbe essere un problema visto che dal Comune ci hanno spiegato che nel fine settimana sarebbe stata presentata la nuova società in una conferenza stampa. Del resto che infatti, nel momento più solenne dell’intera consiliatura (il giorno della presentazione della Giunta), si è lasciato andare all’ottimismo, ribadendo che «il Catanzaro avrà una società solida». Bene. E allora cosa stiamo aspettando? Perché due giorni fa non è arrivata l’offerta in tribunale, ma si è preferito continuare a sondare altre offerte di altri imprenditori? Forse non c’è ancora quella giusta? Ci limitiamo sommessamente a far notare che ogni giorno passato inutilmente è una minaccia per la sopravvivenza del Catanzaro. Bisogna ancora creare una società, presentare l’offerta in tribunale, creare un organigramma, “contrattare” con la Lega l’assegnazione del titolo sportivo dell’FC dopo aver pagato i debiti sportivi, iscriversi al campionato. Tutto questo va fatto in meno di due settimane: il 30 giugno sarà dentro o fuori.

PALLONE O NIENTE – C’è anche l’ipotesi che domani il TNAS ribalti clamorosamente la sentenza della Corte Federale sul caso-Pomezia. In quel caso il Catanzaro sarebbe in serie D. Quali delle cordate in pista sarebbe disposta a rilevare un FC tra i dilettanti? Tanti interrogativi, poche certezze. Le risposte spettano a Traversa che dovrà mantenere la sua promessa. E forse domani o dopodomani scriveremo la parola fine sul periodo più terribile della storia giallorossa e, per il rotto della cuffia, ci ritroveremo a parlare di calcio con una vera proprietà al timone. In caso contrario nessuno provi a scaricare le colpe sugli altri (tifosi, giornali, amministrazione precedente) o, peggio, a trovare una società alternativa che tiri a campare “spartanamente” o che coinvolga i soliti personaggi che hanno già fallito a Catanzaro, ripartendo magari dalla serie D. Questo sarebbe un tradimento, una pugnalata alle spalle di quei tifosi che mai come questa volta, sono rimasti alla finestra pazienti, senza interferire, riponendo tutte le speranze nelle mani del loro nuovo sindaco. E crediamo che Michele Traversa non voglia iniziare i suoi cinque anni di governo della città con un biglietto da visita così fallimentare.

Ivan Pugliese

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