Intervistiamo

Richiesto il rinvio a giudizio per Loiero e gli altri

 

Si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio, oggi, davanti al giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, la requisitoria del pubblico ministero Elio Romano nel procedimento a carico dell’ex presidente della giunta regionale della Calabria, Agazio Loiero, e di altri indagati tra i quali ex assessori regionali, ex dirigenti, nonché l’imprenditore ed ex leader della Compagnia delle opere in Calabria, Antonio Saladino, per presunti illeciti connessi alla gestione di fondi pubblici. Il pm ha ribadito in aula la sua richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di tutti gli imputati rimasti dopo che il giudice, Assunta Maiore, ha stralciato le posizioni di coloro i quali sono assistiti da avvocati del Foro di Cosenza, oggi assenti per via di una giornata di astensione (tranne l’avvocato Nicola Carratelli), che saranno riunite al fascicolo principale alla prossima udienza del 10 giugno. In aula sono stati sentiti poi quattro imputati: Matilde Mancini, ex dirigente del Ministero del Lavoro, Marinella Marino e Rocco Leonetti, dirigenti della Regione Calabria, e l’ex assessore Mario Maiolo, i quali hanno voluto fornire una serie di chiarimenti relativi alle rispettive posizioni. Poi l’udienza preliminare è stata rinviata alle date del 10 e 17 giugno. Il sostituto procuratore della Repubblica Romano, titolare delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, contesta agli indagati il finanziamento di un progetto da parte della Regione Calabria per il reimpiego di disoccupati di lunga durata nella gestione dei parchi calabresi, che in realtà non sarebbe mai avvenuto. L’indagine fa riferimento a ipotesi di reato commesse fra il 2005 e il 2009, e ruota intorno alla gestione di circa 10 milioni di euro di fondi per l’occupazione. Saladino è indagato nella sua qualità di ex amministratore della Società Sial, chiamata a selezionare i lavoratori che dovevano prendere parte al progetto e ricevere un sussidio mensile, mentre i pubblici amministratori per aver complessivamente preso parte alla predisposizione ed al finanziamento del progetto, in un impianto accusatorio che descrive una vicenda estremamente somigliante ad una di quelle già “incriminate” negli atti del procedimento “Why not”, l’inchiesta su presunti gravi illeciti che sarebbero stati commessi da esponenti politici tanto di centrodestra che di centrosinistra assieme a privati ed imprenditori, proprio nella gestione dei fondi pubblici destinati allo sviluppo della Calabria.

Autore

Salvatore Ferragina

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